Troppo sole è una calamità
Troppo sole, è una calamità I centri turistici del Piemonte chiedono provvidenze e sgravi fiscali Troppo sole, è una calamità Gli operatori: «Già gravemente compromessa la stagione invernale» - All'appello degli amministratori pubblici dell'Alta Valle di Susa s'è aggiunto ieri quello delle località montane del Cuneese -1 provvedimenti economici e di sostegno ai lavoratori stagionali dovrebbero essere inseriti nel decreto legge di fine anno sulla manovra fiscale Choc da sole sull'arco alpino. Qualche speranza di neve per metà gennaio e febbraio, ma è troppo poco per raddrizzare una stagione compromessa al cinquanta per cento. In termini economici la perdita è consistente, tale da Indurre operatori turistici ed amministratori pubblici a sollecitare quegli interventi che di solito vengono richiesti per calamità naturale. Ossia interventi eccezionali perché è l'emergenza per migliaia di persone e decine di centri montani che di neve vivono. E se la neve non arriva sono guai economici. Da Limone alle stazioni del Rosa, passando per l'alta Valle di Susa e il Biellese, erano state accolte con un certo sollievo le indicazioni meteorologiche che davano innevamento verso l'Epifania. Invece, inesorabile, è spuntato il sole, e i movimenti atmosferici che avevano indotto gli esperti ad azzardare le previsioni attese hanno mutato profilo, deludendo un monte di gente. A Bardonecchia, ieri, c'era folla a passeggio lungo le vie soleggiate del paese: i soliti proprietari di seconda casa che, nonostante tutto, preferiscono l'aria di montagna a quella di città in chiusura della vacanza post-natalizia. L'andamento delle presenze non poteva essere che irregolare: parecchie nei giorni comandati (Natale, San Silvestro, Capodanno) e cali paurosi negli intervalli: tirando le somme, un 54 per cento in meno del preventivato, dìsdette di prenotazioni all'orizzonte, difficoltà per migliaia di lavoratori stagionali. «Anche se verrà la neve, metà degli introiti vanno conteggiati nel capitolo delle perdite, ed è quanto abbiamo documentato alle autorità regionali e nazionali», dice il sindaco di Bardonecchia, Alessandro Gibello. Che fare, dunque? L'appello concordato dagli amministratori pubblici della Alta Valle di Susa, a cui ieri si sono aggiunti quelli del Cuneese, è di chiedere l'attivazione delle provvidenze governative, ossia l'applicazione di alcuni ammortizzatori economici che reintegrino le perdite operando sulla gamma neppure tanto vasta delle scadenze e degli obblighi fiscali. Tra qualche giorno in Parlamento, quando si affronterà l'esame del decreto legge di fine anno, che riguarda appunto la manovra fiscale, si discuteranno anche alcuni emendamenti relativi alla situazione dell'attività turistica invernale compromessa da eccesso di bel tempo. Di questi emendamenti si è fatto portavoce il responsabile nazionale della de per le attività produttive, on. Vito Bonsignore. Dice: «Ho già il¬ lustrato al capo del governo la grave situazione piemontese, chiedendo che vengano prorogate le scadenze fiscali, deliberata la fiscalizzazione degli oneri sociali, rivista la normativa sugli impianti di risalita e adottate provvidenze urgenti per i lavoratori dipendenti: Sulle misure proposte devono pronunciarsi i ministri competenti del Tesoro, della Protezione civile, dei Trasporti, dell'Ambiente e del Turismo. p. p.b.
Persone citate: Alessandro Gibello, Vito Bonsignore
Luoghi citati: Bardonecchia, Piemonte, Susa
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