«Dio ci salvi da Gorbaciov»

«Dio ci salvi da Gorbaciov. » Durissimo appello di 25 mila donne armene al Politbjuro «Dio ci salvi da Gorbaciov. » «Per democratizzare usa manganelli e carri armati» - «Inammissibile che un dirigente offenda un popolo durante i funerali di migliaia di vittime» - In Azerbaigian 122 arresti per gli scontri etnici EREVAN — Più di 25 mila donne armene hanno Armato un durissimo appello al Politbjuro che chiede la liberazione dei leader del comitato «Karabakh» (arrestati nel dicembre scorso), critica il comportamento assunto da Oorbaciov durante la sua visita in Armenia ed i tentativi di democratizzare la società -con i manganelli ed i carri armati». Accusando il leader del Cremlino di aver tentato di 'minacciare e impaurire», l'appello afferma: 'E' inammissibile per il dirigente di un Paese ingiuriare un popolo offeso durante i funerali di decine di migliaia di vittime». Secondo le firmatarie del testo, Oorbaciov, propagandando «a parole» la democratizzazione e la glasnost, 'soffoca qualsiasi tentativo di democratizzare la società con i manganelli ed i carri armati». Dopo aver denunciato le «migliaia» di telegrammi di «congratulazioni per il terremoto», inviati in Armenia dai «fratelli» azerbaigiani, l'appello accusa la stampa e la televisione sovietica di lanciare 'grida provocatorie» nei confronti del comitato «Karabakh» e dei suoi leader: 'Allo stesso modo — recita l'appello — a suo tempo le mungitrici ed i trattoristi attaccavano Sacharov, persone lontane dalla letteratura insozzavano "Il dottor Zivago" mentre ora si copre di fango "Arcipelago Gulag" di Solzenicyn. Ci salvi Iddio da una simile perestrojka». Il giorno dell'arrivo di Oorbaciov a Erevan, il 10 dicembre, i militari fermarono ed arrestarono un gran numero di persone in quello che era il «quartier generale» del comitato «Karabakh», in quel momento impegnato nell'organizzazione degli aiuti alle zone terremotate. Altri arresti seguirono nei giorni successivi, e degli 11 membri del comitato, sette sono attualmente in prigione. 'Chiediamo di liberare immediatamente le personalità politiche, i membri del comitato e gli attivisti arrestati illegalmente», si legge nell'appello, che sollecita inoltre la condanna dei colpevoli del 'pogrom» di Sumgait e la cessazione della 'Calunnia del popolo armeno attraverso i mezzi di comunicazione di massa dell'Urss». Ieri la radio dell'Azerbaigian ha annunciato che la polizia ha arrestato a Baku, capitale azerbaigiana, 122 persone nell'ambito dell' inchiesta per individuare i responsabili degli scontri etnici con gli armeni che nel novembre scorso provocaro¬ no numerose vittime. La Tass aveva annunciato nei giorni scorsi la costituzine di un gruppo di investigatori speciali con l'incarico dì scoprire chi aveva organizzato i disordini. Le donne armene hanno espresso 'gratitudine» al premier Ryzhkov, «cfte né con le parole né con i gesti ha offeso la memoria dei defunti nei giorni di lutto nazionale, e si è sforzato di incoraggiare e sostenere una nazione afflitta». La liberazione degli arrestati in Armenia è l'argomento di un altro appello, diretto questa volta a Oorbaciov e Ryzhkov, firmato da 83 membri dell'istituto di biologia sperimentale dell'Accademia delle scienze armena. La «lettera aperta- è assai meno grafitante dell'appello firmato dalle donne armene, e, nel chiedere la liberazione dei leader del comitato, afferma che la responsabilità per le sue azioni ricade su -lutto il popolo armeno». Le accuse di connessioni con la malavita lanciate dalla stampa «non rispondono a verità», ed il comitato «più di una volta gli attivisti del comitato si sono dimostrati come l'unica forza in grado di impedire scontri a sfondo etnico». (Ansa)

Persone citate: Gorbaciov, Ryzhkov, Sacharov, Solzenicyn

Luoghi citati: Armenia, Azerbaigian, Baku, Urss