L'arte italiana del XX Secolo stupirà Londra

L'arte italiana del XX Secolo stupirà Londra ALLA ROYAL ACADEMY 45 ARTISTI E QUASI 250 OPERE RACCONTANO 88 ANNI DI PITTURA L'arte italiana del XX Secolo stupirà Londra LONDRA — Sabato prossimo la Royal Academy apre al pubblico la terza di una serie di rassegne che svelerà agli inglesi un aspetto dell'arte italiana da loro poco conosciuto. «Italian Art in the 20th Century» (Arte italiana del XX Secolo) vuole illustrare la. storia di ottantotto anni di pittura italiana, 1 suol sviluppi, la sua inventiva, le sue aspirazioni: 45 artisti, quasi 250 opere. E sebbene da qualche anno i Balla e i Boccioni vengano battuti alle grandi aste a prezzi spettacolari; sebbene un quadro di de Chirico metafisico sia stato recentemente acquistato dalla Tate Oallery (il Museo d'Arte Moderna e d'arte inglese); sebbene Giorgio Morandl appaia nelle collezioni pubbliche, la pittura italiana di questo secolo non è stata considerata molto seriamente, nonostante alcune mostre allestite nel recente passato. Forse per il fatto che l'Italia è prepotentemente presente nel campo di tutte le arti col suo passato remoto (a parte la musica, dato che compositori contemporanei italiani sembrano essere più popolari qui che non a casa) e perché il campo moderno delle arti figurative era stato occupato dalla Francia e poi dalla Germania e dall'Austria, 1 maestri moderni italiani cominciano a godere del rispetto e del riconoscimento solo ora. Come "Alberto Savinio, una presenza molto importante, poco conosciuta fuori d'Italia», dice Norman Rosenthal, l'organizzatore di questa mostra che già prima d'aprire i battenti fa parlare di sé. Così, alcune firme saranno per gl'inglesi una rivelazione quando questa esposizione aprirà a Burlington House in presenza del principe di Galles e dei presidenti dell'Alitalia e della Fiat, che la sponso • rizzano. Questo è il terzo capitolo di un'interessantissima saga cominciata alla Royal Academy nel 1985 con una mostra dedicata al XX Secolo in Germania. Contrariamente a quanto la direzione dell'Istituzione temeva, la mostra tedesca fu un successo con 164 nula presenze e un catalogo stampato e esaurito più volte. La gente voleva sapere cosa fosse successo culturalmente alla Germania dopo il Neue Sachlichkeit, come s'era sviluppata la frustrazione dell'arte teutonica Seguì nel 1987 un'esposizione dedicata alla Scuola britannica del XX Secolo con 211.972 biglietti venduti. Le esclusioni furono feroci, i litigi, le discussioni tremende e, non lontano dalla Royal Academy, s'aprì persino un «Salon des Refusés» come ai bei tempi degli Impressionisti. Dopo questa rassegna italiana, la quarta e l'ultima sarà dedicata al XX Secolo negli Stati Uniti. Paese culturalmente vivo e importantissimo, che, secondo Rosenthal, al contrario della Francia (alla quale nessuna retrospettiva sarà dedicata) può dimostrare una continuità d'Inventiva. Per Rosenthal difatti la Francia, dopo uno strepitoso inizio del secolo, non ha espresso niente di rimarchevole e sarebbe impossibile, dice, mettere sullo stesso plano Matisse e quanto è stato fatto negli ultimi venti o trent'annl. Anche per ciò che riguarda la mostra italiana le esclusioni naturalmente ci sono e sono dolorose. Di queste esclusioni già parlano in lunghi attacchi alla mostra alcuni giornali Italiani. Qualcuno, per esempio, dice che l'espo¬ sizione non dovrebbe iniziare con Medardo Rosso che appartiene all'Ottocento più che al Novecento. Oppure che dieci Modigliani sono troppi. Mancano Tullio Garbali e Lorenzo Viani. E dove sta Mirko? Ma «la più vistosa esclusione» è quella della scuola romana con Mario Mafai e sua moglie, la Raphael. La Royal Academy è naturalmente stupita che la sua esposizione venga attaccata ancor prima che si sia aperta. Ma, a parte le gaffes etiche e giornalistiche, non possiamo giudicare una mostra che non abbiamo ancora visto. I quadri, del resto, non sono ancora arrivati. Abbiamo però visto le sale che ospiteranno l'esposizione disegnata da Mario Bellini. Le sale (in verde mela, amaranto, terra di Siena) hanno porte le cui architravi sono diverse una dall'altra, in chiave metafisica, fino alle zi ie dalla luce velata che < reteranno l'arte contemi. j rane a. Da Medardo Rosso al Futurismo (Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Luigi Russolo e Gino Severini) 11 racconto si dipanerà attraverso la pittura metafisica (che include il lavoro di Carrà e Morarteli). L'arte di Modigliani verrà illustrata come facente parte dell'Italia "la cui linearità è toscana, proviene da Botticelli», spiega Rosenthal. Si entrerà poi nel realismo magico e il Novecento (Mario Sironi e lo scultore Arturo Martini). Alla fine degli Anni Venti lo stile di de Chirico cambia e la mostra si soffermerà sull'opera di suo fratello, il poeta, musicista e scrittore Alberto Savmio. L'arte ufficiale fascista, secondo Rosenthal, non si piega alla dittatura come in Germania (Sironi) e Scipione immagina una Roma surrealista mentre Fontana esplora l'astratto. Merino Marini e Campigli sono influenzati non tanto dalla romanità, da) classico, bensì dall'arte etni¬ sca, un continuo richiamo al passato che, secondo Rosenthal, colora tutto il secolo italiano. Dopo la seconda guerra mondiale, l'esposizione illustrerà la battaglia tra il Realismo (Renato Guttuso) e l'Astrattismo (Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni), dal neo-Dadaismo poi passeremo all'Arte Povera (installazioni di Mario Merz e Jannis Kounellis). Enzo Cucchi e Francesco Clemente della Transavanguardia rimangono invece più fedeli alla tradizione. Per festeggiare questa mostra, il negozio della Royal Academy si riempirà di gioielli, lampade, valigie, ghiottonerìe gastronomiche, abiti, soprammobili, dischi, giornali dedicati all'arte, tutti italiani. E questa saga di italianità sarà anche coronata da una serie di concerti: da Puccini a Beno. Sette conferenze, ogni giovedì dal 19 gennaio al 2 marzo, illustreranno un aspetto della mostra. Cominceranno con «Futurismo» poi »ii viaggio ansioso. La pittura metafisica», «Arte italiana nel 1920 e nel '30», «Morandi», «Fontana, Manzoni e lo spazialismo», «H Rinascimento romantico: l'arte italiana negli Anni Ottanta». Il tema di una delle conferenze serali invece, il 13 marzo, è «La bella figura: il disegno italiano da Marìnetti a Giugiaro, dagli antipasti alla pesta» ed è data da Stephen Baiiley. Non si potrà mancarla. Gala Servadio Amedeo Modigliani: «Nudo femminile» (c. 1916, particolare)