L'ammiraglia si fa strada di Renzo Villare

L'ammiraglia si fa strada Le berline dì prestigio conquistano il 7% del mercato italiano (è Fiat il 60%) L'ammiraglia si fa strada Alla ribalta tra le maggiori cilindrate: Thema, Croma e «164» - L'88 chiude in Italia con oltre due milioni di auto vendute - La Uno sempre in testa alla classifica - La Tipo vettura dell'anno TORINO — A giorni si conosceranno i dati definitivi delle vendite di automobili in Italia nel 1988 che oscilleranno tra 2.150.000 e 2.200.000 unità (erano già 2.037.000 alla fine degli undici mesi). Esaminando più dettagliatamente l'andamento delle immatricolazioni si nota come, anche nell'anno appena concluso; la preferenza della clientela sia andata alle vetture del cosiddetti segmenti «B» e «C» che, in totale, hanno coperto i due terzi circa della richiesta. Al segmento «B» appartengono le vetture della categoria della «Uno», a quello «C» le auto come la «Tipo». E, proprio con la «Uno» e la «Tipo», la Fiat ha confermato nell'88 il suo primato nei due segmenti più importanti sia sul piano interno, sia su quello europeo. La «Uno» ha raggiunto il traguardo dei 3.500.000 esemplari venduti dal suo lancio nel gennaio '83, occupando ininterrottamente 11 primo posto nella classifica delle vetture più richieste in Italia e collocandosi stabilmente ai vertici di quelle più vendute sul mercato europeo. La «Tipo», che compie in questi giorni il suo primo anno di vita, viene attualmente prodotta al ritmo di 2000 esemplari il giorno, ha già raggiunto la quota di 300.000 unità ed è la «vettura dell'anno» per il 1989. Il segmento «C» dalla presentazione della «Tipo», avvenuta a fine gennaio '88, è cresciuto del 5,2% (dati di fine novembre), passando dal 19,5% dello stesso periodo '87 al 24,7%, che rappresenta un totale di oltre 500.000 vetture. La tendenza del mercato verso modelli di classe superiore trova conferma nella vivace offerta da parte di tutte le principali Case automobilistiche di vetture di maggiore cilindrata che si collocano nei segmenti più elevati («D» ed «E»), con importanti in. vestimenti industriali e fi- nanziari. Giovedì scorso la Lancia ha annunciato il prossimo lancio sul mercato della nuova «Dedra» che, pur appartenendo per cilindrata al segmento «D» (quello, per intenderci, che comprende la Lancia Prisma, la Fiat Regata, l'Audi 80 ecc.), ha carat¬ teristiche e qualità tali da collocarsi a ridosso della categoria superiore, quella delle «ammiraglie», appartenenti al segmento «E». E' proprio quest'ultimo segmento che ha visto, negli anni più recenti, l'affermazione percentualmente più consistente del nostro pro- dotto, finalmente competitivo con quello estero, n fenomeno è stato certamente favorito dal positivo andamento dell'economia italiana, ma è stata determinante la contemporanea realizzazione di un prodotto nazionale competitivo nei confronti delle più affermate marche straniere. Nel 1984 il segmento «E» rappresentava, in Italia, soltanto il 5,5% del mercato e, in questa già bassa percentuale, il Gruppo Fiat copriva un esiguo 13,7%. A fine 1984 venne presentata la Lancia Thema, la prima vera «ammiraglia» italiana dopo un'assenza durata troppi anni in questa fascia di vetture e, grazie al suo successo, il gruppo torinese si aggiudicò, nel 1985, il 27,2% del segmento che, nel frattempo, era cresciuto dal 5,5% al 5,7%. Alla fine di quello stesso anno è stata lanciata un'altra «ammiraglia», la Fiat Croma, che consentì di arrivare, nel 1986, ad una quota del 54,4% del prodotto italiano in un mercato salito al 6,7%. Infine, nel settembre '87, con l'uscita della terza «ammiraglia», l'Alfa Romeo 164, si è conclusa la scalata del Gruppo Fiat al settore delle berline di prestigio, con una quota del 60%, in un segmento che copre ormai il 7% del mercato. Renzo Villare

Persone citate: Croma

Luoghi citati: Italia, Torino