Dollaro ormai senza freni
Dollaro ormai senza freni Spinto dai dati sulla disoccupazione Usa sfiora «quota 1330» Dollaro ormai senza freni In campo le banche centrali guidate da Fed e Bundesbank - Anche Wall Street euforica supera la soglia dei 2200, poi l'indice ridiscende Voci di riallineamento dello Sme ROMA — Il dollaro è ormai senza freni, n biglietto verde, che aveva avviato la settimana su un'intonazione dimessa (spinto prima dalle previsioni di un aumento dei tassi Usa e poi dall'abbattimento dei jet libici sul Mediterraneo), ha fatto un nuovo balzo ieri in Europa sull'onda dei dati della disoccupazione Usa: al fixing di Francoforte ha chiuso a 1,8022 marchi, contro gli 1,7890 di giovedì. IJ nuovo valore del biglietto verde è il più alto degli ultimi tre mesi, più esattamente dagli 1,8051 marchi del 20 ottobre scorso. Considerato dalla speculazione un bene rifugio contro le tensioni intemazionali, il dollaro ha guadagnato terreno anche rispetto alla lira quotando attorno a 1321 lire sulle altre piazze europee (con i mercati italiani in vacanza) contro le 1315,35 di giovedì a Milano e le 1319,25 di giovedì sera a New York. Sempre a New York, ieri pomeriggio, ha sfiorato 1330 lire. La notizia dei tassi di disoccupazione non ha scalfito l'ottimismo di Wall Street dove l'indice Dow Jones a circa un'ora dall'apertura delle contrattazioni si trovava già a quota 2195, al rialzo di 5 punti rispetto alla chiusura di ieri e ai livelli più alti dopo il crollo dell'ottobre 87. L'indice azionario si era portato nuovamente al di sopra di quota 2200 in apertura ma è poi lievemente ridisceso. Per frenare la folle corsa del biglietto sono scese in campo sia la Federai Reserve che la Bundesbank. Il dollaro è stato sospinto in rialzo dalla pubblicazione dei dati sulla disoccupazione negli Stati Uniti in dicembre che ha fatto registrare un calo dello 0,l"7r al 5,3% della forza lavoro e un aumento di 279.000 unità dell'occupazione non agricola. I dati pubblicati dal Dipartimento del lavoro Usa sono ampiamente in linea con le previsioni del mercato, ma sulla spinta iniziale al dollaro si sono innestate anche delle dichiarazioni rese dal vice presidente della Bundesbank Schlesinger ad un'agenzia di stampa e confermate dall'istituto di emissione tedesco. n funzionario ha preso atto della soddisfazione con cui le autorità monetarie statunitensi guardano agli attuali livelli del dollaro e, comunque, ad un livello sostenuto del biglietto verde ed ha precisato che gli interventi recentemente effettuati dalla Bundesbank sul mercato dei cambi non miravano a ritoccare ì valori prevalenti. La Federai Reserve è intervenuta a New York quando il dollaro quotava intorno agli 1,8160 marchi vendendo circa 100 milioni di dollari e riportando il valore di cambio intorno agli 1,8110 marchi. La Bundesbank è intervenuta a Francoforte senza confermare l'operazione contrariamente a quanto fatto giovedì quando l'istituto confermò di aver venduto dollari sul mercato aperto in due separati interventi. La Bundesbank vendette in quell'occasione anche 50,9 milioni di dollari al fixing di Francoforte, mentre ieri non ha effettuato interventi dì tal genere. Nella seduta odierna, poco dopo le 16 italiane, il dollaro quotava a New York a 1,8125 marchi e a 1329,5 lire. La lira è migliorata nei confronti delle valute dello Sme, senza risentire delle voci sempre più insistenti di un prossimo riallineamento del le divise del serpente euro peo. A questo riguardo, il ministro francese dell'Economia Pierre Beregovoy ha affermato che nel caso In cui la parità del marco fosse modificata al rialzo in seno allo Sme, anche il franco francese verrebbe rivalutato. Tuttavia, lo stesso Beregovoy ha tenuto a precisare che, a suo parere e anche secondo il ministro tedesco delle Finanze Gerhard Stoltenberg, le attuali parità possono essere considerate soddisfacenti. Oli esperti non appaiono comunque-> eccessivamente convinti' che la valuta Usa possa segnare ulteriori rialzi. Un elemento che potrebbe giocare nel prossimo futuro a sfavore del dollaro è stato indicato nelie dichiarazioni del vice presidente della Bundesbank, Schlesinger, il quale ha asserito che la banca centrale manterrà una politica monetaria restrittiva per contrastare le pressioni inflazionistiche, r. e. s.
Persone citate: Beregovoy, Gerhard Stoltenberg, Pierre Beregovoy, Schlesinger
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