«Macché love story sfuggiva ai genitori»

«Macché love story, sfuggiva ai genitori» «Macché love story, sfuggiva ai genitori» L'insegnante di Vicenza accusata di aver plagiato uno studente si difende: «In casa lo maltrattavano» - «Vivo sola e voglio bene a tu'Ji i miei allievi: che male c'è?» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VICENZA — 'Io non adesco gli studenti. Sono una donna sola, separata, non ho altro che i miei allievi». Eliana Longo Dolcetta, la professoressa quarantaduenne del liceo classico «Pigafetta» denunciata dai genitori di uno dei suoi allievi per «circonvenzione di incapace e sottrazione di minore» sì difende. E racconta la sua versione di quello che sta diventando un «caso» con la città divisa tra innocentisti e colpevolisti. Una vicenda complessa, emersa quando il 2 novembre Giuseppe C, 17 anni, si rivolge al tribunale dei minori di Venezia dopo la fuga da casa. E denuncia «maltrattamenti, costrizioni e violenze» da parte dei genitori: Domenico, imprenditore edile di Dueville, e Gianna che, appena un mese prima, avevano chiesto allo stesso magistrato «indicazioni su come comportarsi con il figlio» ritenuto «plagia¬ to» dopo i suol contatti anche extrascolastici con l'insegnante. 'A casa mi mettevano il bromuro nella minestra — scriverà il ragazzo al giudice Luigi Welss, presentando anche i certificati delle analisi dell'Usi— Mi picchiavano se rifiutavo di andare in parrocchia o in vacanza con gli handicappati, mi umiliavano mettendomi il sale nelle tasche come amuleto contro le prostitute». E il tribunale (tra le proteste dei genitori che hanno presentato ricorso) decide il suo affidamento ad un'altra famiglia del Vicentino, amici della professoressa. 'So perché in città molti parlano male di me — spiega la professoressa Longo — quando abitavo nella vecchia casa vedevano i ragazzi andare avanti e indietro dal mio appartamento. Sono sola, non ho compagni, così dicono che vado con i ragazzi e anche con le ragazze. Allora perché ho ricevuto tante let¬ tere di solidarietà? Perché nomi anche importanti mi mandano i loro figli?-. Cosa è successo con Giuseppe? 'Un mio collega aveva detto ai genitori del ragazzo che ero un'adescatrice di giovani — spiega l'Insegnante — infatti all'inizio Giuseppe con me era diffidente "perché voleva restare puro" mi aveva spiegato. Poi i genitori non volevano che frequentasse casa mia», n 30 ottobre dell'87 le cose precipitano. 'Giuseppe era con i suoi amici fuori da scuola. Il padre e lo zio lo hanno picchiato a sangue. Davanti a sette ragazzi e alcuni insegnanti, tutti hanno testimonialo. Il padre diceva che erano tutti drogati e che mi avrebbe fatto trasferire». Qualche mese dopo arriva l'ispezione ministeriale, che accusa la professoressa di «scarsa collaborazione con i colleghi e le famiglie» e «sottrazione di minori». La donna invia a Roma le sue contro- deduzioni, e tutto si blocca. E mentre il preside del liceo le chiede in alcune lettere «di non sostare vicino alla classe di Giuseppe e ad altre classi perché può turbare gli adolescenti» colleghi e amici si schierano con lei. Intanto gli esposti si accumulano: Eliana Longo Dolcetta querela il padre di Giuseppe per diffamazione dopo che luì l'ha definita «donnaccia» e «sporcacclcna». E poi il padre querela anche i sette compagni del figlio, che lo accusano del pestaggio. E poi ancora l'insegnante per «molestie telefoniche notturne». •Ci ha telefonato per 40 giorni di seguito alle 2,28 di ogni notte — racconta la madre del ragazzo — la Sip ha controllato, era il suo apparecchio. No, con Giuseppe non era un'attrazione fisica, ma un plagio mentale. Era un bravo ragazzo, animatore in parrocchia. Dopo aver conosciuto la Longo è cambiato...: t. m.

Persone citate: Eliana Longo, Longo, Pigafetta

Luoghi citati: Dueville, Roma, Venezia, Vicenza