L'Irangate grazia la Casa Bianca di Ennio Caretto

L'Irangate grazia la Casa Bianca Reagan e Bush salvati dall'annullamento di due capi d'accusa contro North L'Irangate grazia la Casa Bianca Nei quindici anni trascorsi dal Watergate, la magistratura si è ammorbidita verso il potere: ora il Presidente quasi appare al di sopra della legge - La «resa» del procuratore Walsh dopo uno scontro con il ministro Thornburgh DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — n 14 agosto del 1974 U presidente Nixon fu costretto a dimettersi per evitare l'incriminazione nello scandalo Watergate: la magistratura gli aveva imposto la pubblicazione dei nastri con le registrazioni della congiura della Casa Bianca contro i democratici, dopo aver incarcerato i protagonisti dello scandalo. L'altro ieri, il presidente uscente Reagan e quello entrante Bush sono emersi indenni dall'Irangate: il procuratore speciale Walsh ha rinunciato a rendere pubblici i documénti segreti sull'Iran e sui contras, annullando 1 due capi d'imputazione principali contro Oliver Ncrth. In 15 anni, gU Stati Uniti sono così passati da un estremo all'altro, dal trionfo delle «gole profonde», ossia dei fustigatori degli abusi del potere nel nome della sicurezza nazionale, alla loro sconfitta completa; da uno stato di rigido diritto a uno di relativo privilegio. E' la vicenda politico-istituzionale americana forse più importante dalla fine della guerra, che suscita tra gli altri due interrogativi: se la presidenza sia al di sopra della legge, e se chi ne esegue gli ordini come fece North non abbia nessuna responsabilità individuale. I fatti sono questi. B processo a North viene fissato per il 31 gennaio, e la scorsa settimana i' difensori ottengono un mandato di comparizione per Reagan e Bush, chiedendo che vengano consegnati i dossier segreti sull'Irangate. Walsh è d'accordo: è persuaso che il colonnello abbia agito all'insaputa, almeno parziale, del Presidente e del vicepresidente. Ma il ministero della Giustizia rifiuta di pubblicare i do¬ cumenti «per tutelare lo Stato»: dopo un lungo colloquio col ministro Thornburgh, il procuratore speciale si arrende. Annuncia che ritira l'accusa di furto e storno di fondi pubblici contro North. ' B motivo, spiega Walsh in una burrascosa conferenza stampa, è che senza i dossier non può contare sulla condanna del colonnello, né i suoi difensori possono contare sulla sua assoluzione. Mail procuratore speciale insiste che North venga processato lo stesso per un'altra dozzina di reati, dalla falsa testimonianza all'appropriazione indebita, con un massimo di 60 anni di carcere e due milioni e mezzo di dollari di multa, oltre 3 miliardi di lire. Tutto comunque, precisa, deve essere approvato dal giudice Gesell che presièderà il processo del 31 gennaio. La resa di Lawrence Walsh, 77 anni, una carriera di legale e magistrato integerrimo alle spalle, ha avuto l'effetto di una bomba. Molti americani si aspettavano un altro John Sirica, il giudice italo-americano che fece cadere Nixon ordinando appunto la pubblicazione dei nastri. Forse non si rendevano conto che il contesto culturale Usa di oggi è molto diverso da quello del '74: poche settimane fa, infatti, un tribunale si è giudicato «non competente» a decidere della sorte dei dossier segreti sull'Iran gate. Sull'età reaganiana non influisce più l'eredità del kennedismo e del '68. L'epoca di Reagan è contraddistinta dalla conservazione e dal nazionalismo. Quando depose di fronte al Congresso nell'inchiesta sullo scandalo, North divenne un eroe, ci fu persino chi ne propose la candidatura alla presidenza. Per averlo come conferenziere, varie organizzazioni sono pronte a pagarlo 20 mila dollari al giorno più le spese, 26 milioni di lire. Sui giornali appaiono inserzioni a piena pagina per la raccolta di fondi che finanzino le sue spese legali. E la Casa Bianca è assediata da telefonate e telegrammi che chiedono a Reagan di graziarlo insieme con Poindexter. B Presidente sinora ha rifiutato di farlo per due motivi: la grazia potrebbe sempre concederla Bush, come fece Ford con Nixon nel '74 e il processo dovrebbe concludersi con l'assoluzione non del colonnello, ma anche di Poindexter, l'ex direttore del Consiglio di Sicurezza nazionale. Al Congresso, Poindexter si addossò la colpa dello scandalo, dicendo di avere ordinato a North di trattare con 1 Iran e aiutare i contras all'insaputa del Presidente. Per Reagan, l'Iran gate è stata una montatura dei democratici, desiderosi di eliminarlo. Ennio Caretto

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