Bonn protesta con l'America «Basta calunnie contro di noi» di Alfredo Venturi

Bonn protesta con l'America «Basto calunnie contro di noi» La vicenda dei gas libici provoca la prima grave crisi tra i due Paesi Bonn protesta con l'America «Basto calunnie contro di noi» Genscher chiede spiegazioni a Shultz alla Conferenza di Parigi sulle armi chimiche DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — 'Non appropriato»: cosi Helmut Kohl definisce il modo americano di gestire la questione Rabta in relazione al presunto ruolo tedesco. Per quella che viene sentita come una ostile campagna di stampa, il cancelliere si è rivolto a Reagan. Lo ha annunciato ieri il portavoce Friedhelm Ost, precisando che si tratta di una comunicazione "amichevole ma pressante». Al tempo stesso Kohl ha incaricato Genscher di chiedere chiarimenti a Shultz, che vedrà oggi alla conferenza parigina sulle armi chimiche. Ost ha ripetuto che il fulcro di quella campagna di accuse, cioè la partecipazione dell'impresa tedesca Imhausen alla costruzione della controversa fabbrica nel deserto libico, è stato smentito dall'inchiesta. n passo di Kohl riflette perfettamente l'umore nazionale. C'è molta irritazione e anche molta meraviglia, in Germania, per l'insistenza con cui la stampa americana punta l'indice accusatore su questo Paese. Secondo Volker Ruehe, esperto di armamenti e disarmo del maggioritario partito democristiano, questo atteggiamento è «intollerabile». Ruehe registra con amarezza una velenosa frecciata del New York . Times. La Germania, vi ha scritto William Satire, non può ignorare questa -Auschwitz del deserto'. Die Welt, il quotidiano conservatore non certo sospettabile di pregiudizi antiamericani, dice che la stampa d'oltre Atlantico mobilita 'oscuri esperti" a sostegno di accuse non provate. Certo le relazioni fra Bonn e Washington attraversano un momento difficile. Sono in pochi a dubitare del fatto che l'offensiva giornalistica esprime valutazioni e orientaménti governativi: e del resto Shultz, come riferisce con stupore la stampa, ha confermato le accuse alla Imhausen dopo che una commissione d'inchiesta tedesca aveva scagionato la società. Un quotidiano indipendente, il Bremer Nachrichten, non esita a accusare gli americani di "ipocrisia e arroganza di grande potenza: Ruehe tenta una prima sintesi politica del problema: quanto va accadendo, sostiene, dimostra che le relazioni fra i due Paesi sono "più fragili di quello che comunemente sì crede-. Nella crisi tedesco-ameri- cana si inserisce poi un clamoroso dissidio anglo-tedesco. Ieri un portavoce del ministero degli Esteri, Hans Schumacher, ha smentito 11 Foreign Office. Non è vero, sostiene Schumacher, che gli inglesi sono in possesso di "informazioni indipendentisecondo le quali l'impianto di Rabta sarebbe effettivamente destinato, come sostengono a Washington, a produrre bombe chimiche. Dopo un iniziale scetticismo, Londra aveva sposato mercoledì la tesi americana, parlando appunto di informazioni indipendenti. Si tratta di un errore dei servizi britannici, dice il portavoce tedesco. Ma ieri il Foreign Office ha ribadito la sua posizione: Rabta è un'industria bellica. In Germania si continua a sostenere che questa tesi, anche se verosimile, non è provata. E che comunque, lo ha ribadito Genscher, c'è una sola strada per sconfiggere il pericolo delle bombe chimiche. Questa strada non è militare ma diplomatica: e da oggi a Parigi è possibile imboccarla. Il ministro ricorda come la Germania sia stata il primo Paese a rinunciare alla produzione di armi chimiche: questa rinuncia implica che Alfredo Venturi (Continua a pagina 2 In ottava colonna)