«l'handicappato mi disturba, cacciatelo»

«L'handicappato mi disturba, cacciatelo» A Pescara un funzionario dell'Usi minaccia di «buttare dalle scale» un disabile «L'handicappato mi disturba, cacciatelo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PESCARA — Neanche all'Usi c'è spazio per gli handicappati. Anzi, proprio in un ufficio dell'ente sanitario vengono minacciati quando riescono, superando tutte varie barriere architettoniche, a raggiungere i funzionari che dovrebbero occuparsi della loro assistenza Episodi più o meno discriminatori non sono nuovi. Quello più grave è avvenuto martedì, quando Mitigliq Belfiore, 43 anni, per chiedere un'informazione è stato costretto a recarsi nella sede dell'Usi di via Campania dove, non ottenendo ragione, ha deciso di fermarsi, seduto sulla sua sedia a rotelle, in sala di attesa per richiamare l'attenzione dei rappresentanti dell'opinione pubblica e della polizia. E proprio di fronte ad un funzionario di polizia Mitiglìo Belfiore sarebbe stato minacciato di finire «rotolato lungo le scale» da un funzionario del servizio per l'assi¬ stenza ai pc latori di handicap. Pere' : avrebbe poi spiegato passata l'ira lo stesso funzionario, l'handicappato da alcune ore stava reclamando, a sproposito, contributi e servizi. Per Belfiore, invece, si è trattato dello sfogo di una persona che, pur addetto al servizio, mal digerisce il contatto con gli handicappati. Anche in passato, racconta ancora l'uomo, lo stesso funzionario (che oggi verrà denunciato) avrebbe avuto comportamenti poco riguardosi verso la categoria (pronunciando parolacce nei confronti di una donna che accompagnava una figlia handicappata) alla quale in passato avrebbe anche negato contributi per protesi ed altri interventi sanitari. Tutto questo anche dopo lettere e telefonate al presidente del comitato di gestione al quale sono stati anche denunciati i comportamenti di alcuni giovani addetti al servizio di assistenza domiciliare che, non essendo soggetti ad alcun controllo — dice sempre Mitiglio — «possono anche rifiutarsi di prestare alcuni servizi». n caso-Belfiore è nato proprio dal comportamento di un giovane addetto all'assistenza domiciliare. Belfiore, portatore di handicap dal 1977 dopo un incidente stradale avvenuto il 27 febbraio di quello stesso anno, per reclamare un servizio migliore e soprattutto per non subire minacce che invece gli avrebbe rivolto l'ultimo assegnato alla sua assistenza si è recato negli uffici della Usi. Ma come sempre ha trovato gli ascensori inutilizzabili, tant'è che qualche amico ha dovuto trasportarlo a braccia sino al primo piano, dov'è iniziata la discussione con gli impiegati ed il rifiuto del funzionario di discutere con l'uomo, che è anche il presidente provinciale dei portatori di handicap. Poi l'incredibile affermazione, che la dice lunga su quanto poco senso sociale alberghi in certe persone che, peraltro, dovrebbero interessarsi agli handicappati. La Usi, che il problema lo conosce dalle mille lettere che gli sono state indirizzate, avrebbe potuto risolvere il problema prima ancora che il caso esplodesse in tutta la sua gravità a Pescara. Ma qui l'ente è allo sfascio. C'è un comitato di gestione che si limita a svolgere la normale amministrazione, un presidente che, per evitare problemi, assolve solo ai compiti indispensabili; per tutti, basta ricordare che c'è un nuovo ospedale che per carenza gestionale non si riesce ancora ad utilizzare. Una bozza di pianta organica per il nuovo nosocomio, che prevede 1300 posti di lavoro, è già stata censurata dal ministero della Sanità perché formulata senza alcun criterio.. Antonio Buccini

Persone citate: Antonio Buccini, Belfiore, Mitigliq Belfiore

Luoghi citati: Pescara