Il ministro: «è una montatura pretestuosa»

Aids, Donat-Cattin nella bufera Un coro di critiche per le raccomandazioni anti-contagio alle famiglie Aids, Donat-Cattin nella bufera I repubblicani: «Se vuole fare il moralista esca dal governo» -1 liberali: «Il catechismo non serve» - Il pei: «E' un ministro inadeguato» Il ministro:«E'una una montatura pretestuosa» ROMA — I Verdi, la Fgci, l'Arci Gay, la Lega italiana per la lotta contro l'Aids chiedono tout-court — indignati — le dimissioni di Donat-Cattin. Repubblicani, comunisti, liberali, radicali e demoproletari stigmatizzano — con durezza e sarcasmo — l'ultima uscita del ministro della Sanità in materia di prevenzione anti-Aids. Anche dal fronte degli specialisti del settore vengono serrate contestazioni e l'accusa di disinformare e confondere, di divulgare 'errori, incompletezze e imprecisioni gravi'. Sotto il fuoco delle polemiche c'è la lettera che il ministro ha firmato in data 1 dicembre 1988, destinata a venti milioni 275 mila capifamiglia e di cui è appena incominciata la diffusione (che sarà ultimata a fine marzo). Donat-Cattin accompagna con questa sua personale spiegazione un opuscolo di 20 pagine — «Aids, se lo conosci lo eviti' — redatto dalla Commissione nazionale per la lotta contro l'Aids contenente una serie di indicazioni per difendersi dal morbo. La morale che sostiene le informazioni e le raccomandazioni del ministro, la distinzione fra 'Chi si attiene alla morale di radice religiosa- e chi ne è estraneo, ii richiamo a 'un'esistenza normale nei rapporti affettivi e sessuali' in contrapposizio¬ ne a 'Categorie e comportamenti a rischio: emofiliaci, omosessuali, tossicodipendenti-, l'indicazione della famiglia come -la sede più idonea per un equilibrio interpersonale efficace nella lotta contro l'Aids', l'allarme sul profilattico che secondo alcuni «consente senza rischio un qualsiasi stile di vita» mentre è bene sapere che — secondo 'quasi tutti gli esperti- — «non è del tutto sicuro-: questi sono i punti contro cui si sono scagliati quanti hanno visto il documento come una lettera-precetto, opera di un ministro irresponsabile, 'inadeguato-. 'Il ministro entra nelle case di tutti gli italiani- dice l'on. Luigi Benevelll, responsabile del gruppo comunista nella commissione affari sociali della Camera. 'Fedele ai suoi personali pregiudizi, giudica inutile l'uso del preservativo ritenuto invece dalla comunità scientifica internazionale il mezzo più efficace di prevenzione, e consiglia o la castità o le relazioni sessuali che si tengono dentro casa. Approfittando della sua funzione di ministro della Repubblica, continua a fare propaganda di suoi convincimenti che nulla hanno a che fare con quella seria e responsabile attività di prevenzione che sarebbe tenuto a promuovere- .Egli — ribadisce il parlamentare comunista — «è un ministro inadeguato', i suoi comportamenti sono di 'assoluta irresponsabilità e dannosità sociale e sanitaria'. E' il nodo su cui insistono tutti. Secondo 'La Voce Repubblicana', «non è lecito per chi gestisce la cosa pubblica ergersi surrettiziamente a fustigatore dei costumi sessuali. Se Donat-Cattin sente questa vocazione come irrefrenabile, può sempre intraprendere una carriera diversa da quella di uomo di governo'-, quello che il ministro offre è «un grossolano esempio di moralismo bigotto', il suo 'elogio quanto meno improprio della castità e della famiglia, suddividendo gli italiani in buoni e cattivi a seconda del loro atteggiamento morale» manifesta una 'scarsa consapevolezza dell'ambito entro cui si collocano i suoi compiti istituzionali'. Anche per 1 liberali 'quella specie di catechismo comportamentale che il ministro, dall'alto della sua autorità, pretende di dettare agli italiani' è inaccettabile: la sua lettera — scrive 'L'Opinione', il giornale del pli — 'lascia francamente sconcertati: credevamo che alla Sanità sedesse un ministro e non un precettore travestito da ministro e per di più incauto, se non altro per il modo del tutto superficiale con il quale detta le nuove regole dell'amore'. Paragrafo per paragrafo 11 prof. Ferdinando Aiuti, immunologo, analizza il contenuto dell'opuscolo in cui sarebbero contenuti 'errori, incompletezze, imprecisioni gravi-, sottolinea le contraddizioni fra la lettera e il libretto (secondo il ministro, il preservativo «non é sicuro'-, nel manualetto, «è consigliabile usarlo'), rileva improprietà di linguaggio (gravi in un'operazione di larga divulgazione), contesta l'invito a fare i test presso i centri trasfusionali e l'esattezza di alcune notizie (ad esempio, «non è vero che sia dubbia la trasmissione con il latte mater¬ no. Questa trasmissione è stata confermata da autorevoli fonti scientifiche'). Donat-Cattin, raggiunto da questa bordata di critiche alla forma che ha dato all'iniziativa deU'Wn/ormaajcme porta a porta», ha commentato a sua volta polemicamente gli attacchi alla sua lettera. «£' una montatura pretestuosa, laicistica, un po' rétro», ha detto bruscamente. 'Mi pare fin troppo chiaro cosa voglia dire esistenza normale nei rapporti sessuali — ha poi aggiunto —. Se qualcuno non lo sa, fa bene ad andare dal proprio medico». Quanto alle indicazioni per combattere l'Aids, le ha difese come 'Valide e sostanziali sul piano sanitario, rientrano in quelle consigliate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità». Il messaggio •si rivolge da un lato alle persone sane alle quali suggerisce una vita sessuale ordinata, e dall'altro ai sieropositivi che vengono richiamati alle loro responsabilità specie nell'uso delle siringhe'. Anche gli attacchi sulla centralità che lui dà alla famiglia, nella lotta alla malattia, li respinge senza mezzi termini: «La Costituzione della Repubblica Italiana risconosce e tutela la famiglia (art. 29). La lettera si muove entro questa direzione». Liliana Madco

Persone citate: Donat-cattin, Ferdinando Aiuti, Luigi Benevelll, Verdi

Luoghi citati: Repubblica Italiana, Roma