Le fatiche del cacciatore di testi di Giampiero Paviolo

Le fatiche del cacciatore di testi L'improbo lavoro del bibliotecario alla ricerca dei «clienti» distratti Le fatiche del cacciatore di testi Il patrimonio delle biblioteche di Torino conta 2 milioni di titoli, ogni anno scompaiono un migliaio di volumi - Per recuperare quelli in prestito non restituiti si ricorre ad un paziente lavoro telefonico - Tra i più «distratti», molti docenti - Il furto viene invece considerato un male inevitabile: «Con misure poliziesche perderemmo i lettori» '.Per settimane lo hanno inseguito con telegrammi, raccomandate, diffide. Adesso, lo chiamano per telefono: •Per favore, ci restituisca quel libro». Lui Ange stupore, si indigna, mente sapendo di mentire: 'Non si preoccupi, passerò domani». Ma del 'domani» ha un concetto molto ampio. Quel giorno arriverà tra una settimana, un mese, forse mai. Non ha ancora riportato in biblioteca il volume preso a prestito mesi fa. E adesso si interroga. E' sulla libreria dello studio? Lo ha dimenticato quest'estate nell'appartamento al mare? O è stata sua moglie, con quella maledetta mania dell'ordine, a nasconderlo chissà dove? : In ufficio, il bibliotecario ha appeso la cornetta. Doveva fare quella telefonata. Ma l'esperienza gli insegna che la battaglia con il 'lettore moroso» è lunga e difficile. Anche lui sa benissimo che ci vorrà del tempo per poterlo cancellare dall'elenco dei 'sospesi dal prestito». 'Cacciatore di testi», lo chiamano scherzando 1 colleghi. Come Giovanni Dettoti, direttore della biblioteca 'Gioele Solari» di Palazzo Nuovo. Per recuperare i libri presi a prestito da studenti e professori, e non ancora restituiti, ha dovuto ricorrere a un rimedio impopolare: rendere pubblico l'elenco dei docenti -colpevoli-. Ma non è certo il solo, dentro e fuori dell'Università. Tutti i bliotecari convivono con l'incubo dei volumi scomparsi. E, ad ogni inventario, si accorgono che molti libri non torneranno più, sono letteralmente svaniti nel nulla. il patrimonio delle biblioteche di Torino è superiore ai 2 milioni di titoli. Non deve quindi allarmare se ogni anno ne scompaiono un migliaio: 'E' un male necessario», sostengono da sempre i direttori. Un tributo da pagare a disattenzione e inciviltà: «Se ricorressimo a misure poliziesche finiremmo per perdere lettori. E questo è un rischio che non possiamo permetterci», sostiene Francesco Lucania, aiuto bibliotecario alla 'Civica». Le sparizioni, dunque, avvengono per due motivi: mancata restituzione e furto. Alla 'Solari» sono almeno 300 i volumi ancora in presti¬ to, alcuni dal '73. Erano altrettanti alla 'Cognetti De Martiis», che sempre a Palazzo Nuovo è la biblioteca economica di Scienze politiche e Giurisprudenza: in tre anni il problema è stato risolto. Spiega il responsabile, Alberto Cassone: 'Abbiamo dovuto recuperarli a uno a uno. Il problema sta nel creare una struttura che non invogli a trattenere il libro». Ad esempio, incentivare la lettura in sede. Luigi Firpo lo giudica 'l'unico sistema praticabile» e aggiunge: 'Il prestito andrebbe sostituito con la consultazione in biblioteca, a patto che gli orari di apertura venissero dilatati. Ma lo sa che in una università del Sud, dove ho lavorato, c'erano docenti che si erano trattenuti 500 libri a testa? E' un'appropriazione indebita betta e buona». Ma quanti sono, a Torino, i volumi non restituiti? Impossibile saperlo. L'Università non è in grado di fornire dati completi sulle sue 92 biblioteche, alla 'Civica» parlano di «un centinaio di contenziosi ancóra aperti», alla 'Nazionale» di «cewi sporadici, al massimo qualche decina». Spesso, però, si colgono preoccupazione e rabbia. Immacolata Figliolino, aiuto alla biblioteca di Lettere (via Po): 'Dispiace soprattutto che nette mancate restituzioni in prima fila siano i docenti. E spesso riceviamo le denunce degli allievi- i professori li incaricano di svolgere ricerche, ma i libri li hanno loro a casa». L'altra faccia della stessa medaglia è costituita da furti e danneggiamenti. L'ultimo Inventario alla 'Civica» ha fissato in 253 il numero di volumi mancanti; almeno altrettanti sono scomparsi da¬ gli scanali delle biblioteche di quartiere. Il direttore, Giselda Russo, ha già richiesto la «magnetizzazione» dei libri (già in atto con buoni risultati alla 'Nazionale») e nuove misure di sicurezza a protezione dei manoscritti: 'Sono qui da 28 anni e ne ho viste di tutta colori: ma il furto è un fenomeno circoscritto a poche persone. Ed è difficile difendersi». A volte i ladri sono affetti da cleptomania. Anni fa, in provincia, un solerte bibliotecario riuscì a scoprire chi gli alleggeriva puntualmente gli scaffali: era il figlio di un industriale, che si affrettò a rifondere il danno. Spesso, però, il furto è su commissione: spariscono allora stampe (ad esempio quelle di Gonin sui castelli del Piemonte) e incisioni, acqueforti e mappe geografiche. Un prezioso libro del Settecento, trafugato alla «Civica», fu ritrovato su una bancarella a Parigi; uno specialista nel «taglio» delle illustrazioni è già passato attraverso due processi e altrettante condanne. E' comune anche il reato più lieve, ma forse più antipatico: si inizia da chi sottolinea il libro in prestito, per finire a chi taglia le pagine dell'enciclopedia per una ricerca scolastica. E c'è, infine, chi non sa trattenersi di fronte a un'illustrazione di particolare interesse. Come quel ragazzo di 14 anni colto sul fatto da Giselda Russo e costretto a riconsegnare la fotografia strappata in tutta fretta da una rivista: una ragazza seminuda, che, dopo, avrebbe dovuto accompagnare i suoi sogni di adolescente. Giampiero Paviolo

Persone citate: Alberto Cassone, Ange, Cognetti, De Martiis, Francesco Lucania, Gioele Solari, Giovanni Dettoti, Gonin, Luigi Firpo

Luoghi citati: Parigi, Piemonte, Torino