E gli americani preferiscono la Cadillac alla Rolls-Royce

E gli americani preferiscono la Cadillac alla Rolls-Royce Crollate sul mercato Usa le vendite di vetture di lusso europee E gli americani preferiscono la Cadillac alla Rolls-Royce Ira le auto simbolo resistono solo le Ferrari - Il lunedì nero di Wall Street ha colpito più del calo del dollaro DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Le vendite delle auto di lusso europee sul mercato americano stanno diminuendo a un ritmo preoccupante, il 10 per cento nell'87, il 17 percento nell'88, e si teme oltre il 20 per cento nell'89, percentuali che assommate l'una all'altra denunciano una crisi clamorosa. Vetture di prestigio come le Porsche, le Mercedes, persino le Rolls Royce, simbolo di successo finanziario e ascesa sociale, vengono sempre più scartate a favore delle «ali american» Cadillac o Lincoln. La caduta è così verticale che nell'ultimo anno e mezzo la Audi Usa ha cambiato tutti e tre i suoi più alti dirigenti, e che i primi concessionari incominciano a chiudere i battenti. Dietro la crisi c'è naturalmente il deprezzamento del dollaro che ha reso più care tutte le auto all'importazione. Nell'ultimo triennio, esso è stato del 40 per cento, e il pubblico americano, abituato a prezzi proporzionalmente inferiori a quelli europei, si è molto spaventato. Una Mercedes 560 viene a costare ora 80 mila dollari, oltre 100 milioni di lire, e una Porsche 928 vale 75 mila dollari: vale a dire da 5 mila a 10 mila dollari in più del prezzo di una casa nella zona balneare di Tampa in Florida, fa notare il Wall Street Journal. Pur non essendo esattamente un risparmiatore, il pubblico americano compie un passo indietro davanti a queste vetture d'oro, e ripiega sulle Cadillac o Lincoln che gli costano tra un terzo e la metà. Ma le Case europee hanno anche sbagliato politica. Mentre quelle giapponesi hanno assorbito circa la metà dell'aumento dei prezzi, lo hanno contenuto cioè nel limite del 20-30 per cento, esse hanno fatto esattamente il contrario. Al 40 per cento di deprezzamento del dollaro hanno aggiunto una maggiorazione di listino del 10-20 per cento: la Porsche 911 ad esemplo non costa il 40 per cento bensì il 60 per cento in più di tre anni fa. Le Case giapponesi hanno visto uno spiraglio e vi si sono infilate: le loro vetture di lusso, come la Acura, vengono vendute a poco più di 30 mila dollari e, osserva 11 Wall Street Journal, incominciano ad apparire tecnologicamente più avanzate. Nella crisi, fioriscono i rivenditori delle auto europee di prestigio usate o impiegate per le dimostrazioni ai clienti o assegnate ai concessionari. Esse vengono scontate del 20-25 per cento, e non si nota nessuna differenza. Queste rivendite fanno affari d'oro: hanno profitti minori, però compensati dal volume. Qualche Casa europea ne ha preso già atto, come la Volvo, che quest'anno terrà gli stessi prezzi dell'88. Altre rifiutano di farlo: la Audi ha annunciato il lancio di una nuova vettura da 50 mila doUari, 65 milioni di lire. In realtà, sono solo le auto di gran lusso, molto ricercate, senza questioni di prezzo, come le Ferrari e un certo tipo di Rolls Royce, che possono permettersi di ignorare l'orientamento dej mercato. La Mercedes North America ha ammesso di essere estremamente preoccupata della situazione. Il suo obiettivo ottimale nell'89 è di mantenere le vendite al livello dell'88, ossia a 80 mila vetture. Sta inoltre cercando di ridurre i costi: 26 dei suoi manager hanno accettato il pensionamento anticipato e le altre maestranze sono state ridotte. Ma il presidente Erich Krampe nota che «la Mercedes vive del proprio prestigio e della propria immagine ed essi rischiano di scalfirsi». Krampe sostiene che il crack della borsa del 19 ottobre dell'87 «ha ancora più colpa della crisi che non il dollaro perché ci ha privati di una parte della nostra clientela, quella degli azionisti». La Ford e la General Motors, produttrici della Lincoln e della Cadillac, sono d'accordo con questa analisi: i loro portavoce hanno dichiarato che il lunedi nero di Wall Street ha pesato sui modelli più prestigiosi. Ma ritengono la che situazione si evolverà a loro favore: l'anno scorso, le vendite delle Lincoln e delle Cadillac sono salite del 13 per cento in media. I portavoce attribuiscono il merito di questa ripresa anche alle innovazioni stilistiche e tecniche apportate alle vetture: la Lincoln in particolare ha asrunto il «look» di una macchina europea. La lezione, hanno concluso i portavoce, è chiara: c'è un limite, forse 40 mila, 50 mila dollari, che per ora alle Case americane non conviene superare. e. c.

Persone citate: Erich Krampe, Mercedes North America, Rolls

Luoghi citati: Florida, Lincoln, Tampa, Washington