Cecilia è salva era stata rapito di Pierangelo Sapegno

Cecilia è salva, era stata rapita Orvieto, ritrovata dopo venti ore in un bosco la bambina di due anni Cecilia è salva, era stata rapita Rannicchiata sotto un albero, vicino a lei tracce dei passi di un adulto - Nessun segno di assideramento: nella notte la temperatura era scesa a meno quattro - Il magistrato: «La piccola ha detto qualcosa che ci consiglia di continuare le indagini» DAL NOSTRO INVIATO ORVIETO — Cecilia, occhioni chiari e capelli castani è tornata a casa. Un giorno e una notte è durata la paura. Sta bene, sorride a mamma e papà. Ma il mistero. Chi e perché ha portato via questa bambina di due anni e tre mesi? Spaurita, seduta su una pietra, ai margini d'un bosco, le inani strette fra le gambe. Alle 8,40 di ieri mattina l'hanno trovata così. Poche parole a Flavio Renzi, ispettore delle guardie forestali, che allungava le mani per prenderla in braccio. 'La mamma? Il mio micio?», ha ripetuto. Un po' di fame, un po' di freddo. Cecilia è tornata a casa, dopo venti ore esatte. E' stata portata via da qualcuno mentre giocava nel giardino di casa, a Forano, sui pendii sopra Orvieto: ora è quasi certo. Lunedi, a mezzogiorno e mezzo. Lo ammette il magistrato che coordina le indagini, Franca Marinelli, sostituto procuratore: -La bimba ha detto qualcosa che ci ha consigliato a proseguire le indagini». Un sequestro fallito? Una vendetta? Un avvertimento mafioso? Il padre di Cecilia, Giacomo Colabattista, ingegnere, lavora a Roma, non è povero ma neppure troppo ricco. Soldi, ne ha di più il nonno, Candeloro Corbo, da Gaeta, alto e distinto, proprietario di questa villa a Porano, ingegnere edile, uno studio affermato, appalti in Sicilia. Adesso Cecilia sta bene. Giancarlo Mancini, il primario di pediatria all'ospedale di Orvieto, lo assicura: «E' in perfetto stato dì salute, sia fisica che psicologica». Sembra una bimba che non ha trascorso la notte all'addiaccio?, chiedono. E il dottore: 'Non posso dirlo». Certo, neppure un graffio. Ora, gioca di nuovo con il suo gatto, dentro casa. Un cascinale ristrutturato e trecento metri quadri di giardino. : si;ì Lunedì èra lì fuori, sulla ghiaia, e stava inseguendo il gattino. I nonni e la mamma erano in casa. La madre, Maria Vittoria, stava facendo il bagno a Lucia, 5 anni, la sorella di Cecilia. Lo zio, Duccio Corbo, riparava una motopala davanti a una casupola vicina: 'Le ho detto di rientrare perché faceva freddo, ma senza guardarla, senza alzare gli occhi dal lavoro. Avrei dovuto seguirla, dovevo accompagnarla io...» Cecilia è scomparsa in quel momento. Può averla portata via qualcuno? Sì, rispondono gli inquirenti: 'Ci sono cinquanta metri di ghiaia all'aperto, dove lei giocava con il gatto. Ma nessuno la guardava». Fuori, una polverosa stradina di campagna che scende e risale fra i prati e le macchie di castagni e lecci. Arrivano presto, nel pomeriggio, carabinieri, agenti, guardie forestali, e pure i volontari da Porano, un paese di duemila anime. Comincia la caccia. Anche da Firenze e Roma sono arrivati i reparti mobili delle forze dell'ordine. Il padre consiglia: «CeciHa cammina solo in discesa. Bisogna battere la zona dell'ex convento di Settecamini». Il convento abbandonato sta sul costone non troppo lontano dal cascinale dei. Corbo. Per arrivarci bisogna scendere la stradina e poi prendere un altro viottolo. E proprio a settecento metri da lì, e a un chilometro da casa, ieri mattina alle 8 e 40, l'hanno vista le guardie forestali. Un sentiero in salita, ciottoli e foglie cadute, vicino a un bosco di faggi. Accanto a lei, altre tracce. Qualcuno l'aveva accompagnata fino lì, come sottolineano le guardie forestali: 'La piccola non poteva percorrere da sola questo sentiero. Poi c'erano le orme lasciate da una persona adulta. E' venuto fino qui, e ha continuato ad andare e venire, forse per mischiare le tracce, forse per controllare se noi arrivavamo». ., , ..Michele Faggiani la vede per primo. La indica al suo ispettore, Flavio Renzi: «Eccola, è lei...». Lì c'erano passati nella notte, e altre volte avevano setacciato la zona carabinieri e polizia senza trovare tracce. Cecilia piangeva, ha guardato spaurita gli uomini che si avvicinavano. Le guardie forestali l'hanno portata alla villa, e poi di corsa in ospedale. La madre, Maria Vittoria, ora sorride: 'Non ci speravo più. Ringrazio tutti, la polizia, i carabinieri, e quelli che ci hanno aiutato nelle ricerche». Un sequestro fallito? 'No, non credo. La bambina seguiva il gatto e s'è persa», dice lei. E il marito: 'Sono una persona normale che vive del suo lavoro e basta. Mai ricevuto minacce, niente di niente». Gli inquirenti, però, sembrano di diverso avviso. Il mistero di Cecilia continua. Dal comando dei carabinieri, a Orvieto, non escono molte informazioni. Soltanto una conferma: 'Il caso non è chiusa. Le indagini < proseguono». E il magistrato, Franca Marinelli, prima ammette: -Seguiamo tutte le piste, abbiamo appena cominciato l'inchiesta». Poi precisa: 'Due piste più di tutte». E cioè: 'Un sequestro fallito o uno smarrimento». Quest'ultima ipotesi, però, è la più fragile, smentita dalle tracce ritrovate vicino alla bambina, e da altri indizi.-Cecilia è in buone condizioni», hanno ripetuto i medici dell'ospedale. Ed è difficile credere che una piccola di due anni e tre mesi che ha appena passato una notte all'addiaccio possa stare così bene. Come sottolineano i vigili del fuoco: 'E'stata una notte freddissima, a meno quattro gradi sotto zero, e con punte a meno sette. Una bimba anche forte ne avrebbe sofferto». E poi ci sono le dichiarazioni di Cecilia: "Ha detto qualcosa d'importante, che serve alle indagini». Ma chi avrebbe rapito Cecilia? Un bandito solitario? Gli inquirenti: "No, è da scartare». Un avvertimento mafioso per gli appalti del nonno a Piazza Armerina, in Sicilia? Marinelli: "Non abbiamo elementi per poterlo dire. Però cercherei più vicino». Qualcuno venuto da fuori, lasciano intendere in tribunale. In queste zone si sono insediati pastori sardi, e non troppo lontano da qui c'è la Maremma, teatro di altri sequestri famosi. Ma la chiave del mistero, suggerisce la gente di Porano, potrebbe trovarsi nel convento abbandonato dei cappuccini. Dentro quelle mura arroccate sul costone vicino a splendide ville sparse fra prati e boschi, si sono già trovate tracce di messe nere: «E qualche giorno fa c'è chi s'è dato convegno proprio lì, sono arrivate macchine di grossa cilindrata e signori mai visti prima». Forse in quel convento volevano portare la piccola Cecilia? Il magistrato taglia corto: "Per ora non abbiamo niente». Pierangelo Sapegno Orvieto. Cecilia Colabattista, avvolta nelle coperte, in braccio al padre dopo il ritrovamento