Giuseppe plagiato «in casa» la professoressa non ha colpe di Giuliano Marchesini

Giuseppe plagiato «in casa» la professoressa non ha colpe il tribunale di Vicenza ha affidato il ragazzo a un'altra famiglia Giuseppe plagiato «in casa» la professoressa non ha colpe I giudici: «Familiari troppo possessivi» - Nessuna love-story con l'insegnante DAL NOSTRO INVIATO VICENZA — Adesso Giuseppe Carollo ha due famiglie: la seconda è quella che gli ha assegnato il tribunale dei minori di Venezia, allontanandolo dai genitori. Nel mezzo, per questo ragazzo di 17 anni, una storia di inquietudine, la ricerca contrastata ' di un rapporto intenso con la professoressa di latino e greco, le chiacchiere che nella ristrettezza della provincia spesso diventano crude e tendono ad emarginare. Intanto, Giuseppe non è né da una parte né dall'altra: forse rifugiato presso amici, ad aspettare che passi una burrasca che minaccia di travolgerlo. Mentre resta sotto la pioggia di commenti Eliana Longo Dolcetta, 41 anni, l'insegnante di lettere che con questo allievo ha stretto, tenacemente, un'amicizia che per qualcuno sfiora la passione e per i genitori del ragazzo è 'sottrazione consensuale di minorenne'. Vicenda cominciata tra i libri di scuola, al liceo classico «Pigafetta» di Vicenza, proseguita con le visite di Giuseppe a casa della professoressa, con quei colloqui tra cultura e simpatia che talvolta legano profondamente lo studente all'insegnante. Ma che per altri hanno un fondo di intimità sconcertante, finiscono per diventare una sorta di devianza Anche se gli stessi familiari del ragazzo escludono che questa sia una «storia d'amore». Per la sua giovanile dedizione ad una professoressa che molti definiscono brillante e straordinariamente comunicativa, Giuseppe è finito dentro una battaglia legale che ha avuto nei giorni scorsi le sue prime conseguenze con quel decreto del tribunale dei minori che ha affidato temporaneamente questo diciassettenne ad una coppia di coniugi di Torri di Quartesolo. Ma la storia va avanti da mesi, ed è come se i genitori del ragazzo fossero, andati.per¬ dendosi un figlio per la strada A giugno dell'87, Giuseppe è stato promosso alla prima liceo con la media dell'8. Lo studio assiduo, qualche ora nella parrocchia del paese, DueviUe, quattro calci al pallone con i compagni. Poi, l'incontro con la personalità accattivante di Eliana Longo Dolcetta, un alternare al latino e al greco chiacchierate fitte, un impagabile «star bene insieme'. Per i genitori, Giuseppe «non è stato più luU : faceva tardi la sera, dicono, sembrava non volere staccarsi mai dà quella professoressa. Quando si cercava di indurlo a trattenersi in casa era scontroso, intrattabile. E quando usciva, di solito la sua meta era l'abitazione di Eliana Longo Dolcetta Per due volte, Giuseppe è stato persino seguito lungo questo itinerario da suo padre, che pareva incalzato da un'ossessione. Così è cominciata quella battaglia per «strappare» il ragazzo all'insegnante. "Questi non sono mica fatti vostri», ripeteva Giuseppe. E talvolta, al colmo dell'insofferenza: 'Non state a rompermi le scatole. Se vado a trovare la professoressa, vuol dire che mi piace così, e basta». Colloqui amari, sfoghi, tormenti, tutto per Eliana Longo Dolcetta, insegnante la cui intelligenza è anche fascino. Poi, la decisione del tribunale dei minori, "poiché il ragazzo risulta privato di spazi fon- damentalì dì libertà e autonomia decisionale'. Giuseppe, comunque, era già fuori di casa da qualche tempo. «E adesso — dice il padre, Domenico — non so nemmeno dove sia mio figlio. Nessuno s'è preoccupato di informarci dell'andamento di questa vicenda: per noi, un regalo di Capodanno, quel decreto. Io credo che nessuno abbia mai perso un figlio in questo modo. Lui non s'è più fatto vivo, nemmeno con una telefonata: purtroppo, ce l'ha sempre con noi, perché abbiamo cercato di sottrarlo a quella che per lui è una specie dì santa e io sono stato perfino definito un rancido bigotto. Si figuri'. n legale della famiglia Carollo, avvocato Paolo De Meo, sta preparando il reclamo avverso il provvedimento del tribunale dei minori veneziano: "Prima di tutto, mi lamento per il fatto che prima di quella decisione non siano stati ascoltati i genitori del ragazzo, poi contesto il giudizio». Ma dalla parte di Eliana Longo Dolcetta c'è un senso di sollievo, n legale della professoressa, avvocato Giuliano Carrucciu, commenta: >/2 decreto venuto da Venezia è estremamente opportuno, perché toglie questo ragazzo dalle diatribe tra professoressa e genitori: secondo me, questa è una dimostrazione della saggezza di un organo che ha a cuore l'interesse di un minorenne. Adesso si spera che, al di fuori delle influenze, Giuseppe possa riprendere serenamente i suoi studi. Che cosa c'è di strano, di inquietante, se si sente affascinato dalla preparazione, dalla cultura di un'insegnante? E' ora di smetterla di coinvolgere il ragazzo in beghe di questo genere'. TJ 30 ottobre prossimo Giuseppe compirà 18 anni, raggiungerà la maggiore età: allora, potrà fare tutte le scelte, inserire le sue amicizie nel suo mondo intoccabile. Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Torri Di Quartesolo, Venezia, Vicenza