Casa veglione dal notaio

Casa: veglione dal notaio Corsa a stipulare atti di compravendita per evitare l'aumento Iva Casa: veglione dal notaio L'imposta sulla prima abitazione è passata il 1° gennaio dal 2 al 4 per cento - La Confedilizia: «Verso una stasi del mercato immobiliare dopo il positivo andamento degli ultimi mesi» ROMA — «Dopo l'aumento dell'iva dal 2% al 4% sulle vendite della prima casa a privati da parte delle società e l'aumento del valore fiscale per effetto dell'aggiornamento dei coefficienti delle rendite catastali è da prevedere che avremo un lungo periodo di stasi nelle vendite. Occorre infatti che la gente ammortizzi questo maggior costo. Nelle ultime settimane dell'88, e persino nella sera di Capodanno, si è invece registrato presso i notai il tutto esaurito. Sono stati stipulati in extremis un gran numero di atti di compravendita di case proprio per poter risparmiare parecchi milioni'. E' questa la diagnosi del presidente della Confedilizia Attilio Viziano all'indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto-legge riguardante la manovra fiscale del governo. Un provvedimento che va però integrato con il precedente decreto del ministro Colombo entrato in vigore alla stessa data del 1° gennaio '89 con cui sono state adeguate le rendite catastali con varia¬ zioni tra il 14 e il 21% in più. Di conseguenza gravano ora sulla casa maggiori imposte Irpef, Irpeg, Ilor, Iva, Invtm, di registro, successione e donazione. In pratica devono pagare più tasse i proprietari, gli acquirenti, i venditori e gli eredi di case. Secondo l'ingegner Viziano 'questi aumenti, più che economicamente, influiscono sul mercato soprattutto psicologicamente, perché la gente di fronte ad un aggravio fiscale sulla casa potrebbe essere indotta a scegliere un altro tipo di investimento. Sarebbe un peccato perché negli ultimi tre mesi si era invece registrata una buona ripresa del settore». Comprare una casa costa ora di più perché si deve indicare nell'atto notarile un prezzo che tenga conto dell'aggiornamento delle rendite catastali. Inoltre, per il contemporaneo raddoppio dell'Iva sulle vendite della prima casa effettuate dalle società, gli acquirenti devono versare un'imposta notevolmente superiore rispetto all'88. Per legge il valore fiscale di una casa o di un'altra unità immobiliare corrisponde alla rendita catastale, moltiplicata per il nuovo coefficiente e per il numero fisso 80. Per le case non accatastate (sono circa la metà di quelle realmente esistenti) il fisco può invece determinarne il valore in base ad una perizia dell'ufficio tecnico erariale. Anche i venditori devono versare una considerevole differenza Invim. Ecco un esempio che dimostra quanto incidono sui contribuenti le nuove misure governative. Se il signor Mario Rossi acquista da una società come prima casa un appartamento di circa 110 metri quadrati, classificato nella categoria A/2 (civile abitazione) con una rendita catastale di 6 mila lire, oggi deve pagare in più al fisco 3 milioni 648 mila rispetto all'88, perché si deve indicare nell'atto notarile un prezzo di almeno 158 milioni 400 mila (cioè 80 volte la rendita di 1 milione 980 mila); e non più di 134 milioni 400 mila (80 volte la rendita di 1 milione 680 mila), nonché pagare un'aliquota Iva del 4%, anziché del 2% co¬ me nell'88. Se il signor Rossi acquista la stessa casa da un privato deve versare 960 mila lire in più, perché in questo caso resta invariata l'aliquota del 4% per l'imposta di registro dovuta per le compravendite della prima casa tra privati. Se invece Io stesso appartamento è venduto come seconda casa da un privato, il signor Rossi deve versare al fisco 15 milioni 840 mila lire (pari al 10% di 158 milioni 400 mila), cioè 2 milioni 400 mila in più dell'88. Se infine la casa è venduta da una'società, il signor Ross! deve versare 4 milioni 536 mila in più di Iva al 19% (30 milioni 96 mila contro 25 milioni 536 mila dell'88). Costa di più anche l'imposta di successione e di donazione perché lo stesso meccanismo automatico di valutazione si applica alle case accatastate in eredità o donate. Inoltre la moglie e i figli del defunto devono pagare l'imposta di successione se, per effetto dell'aumento delle rendite catastali, il valore della casa supera i 120 milioni. Per quanto riguarda l'Irpef 11 discorso è più complesso. In molti casi non potrebbe esservi alcun aumento per coloro che abitano in un appartamento di proprietà. Innanzitutto perché, pur essendo state aggiornate le rendite catastali, sono state ridotte le aliquote a scaglioni dell'Irpef (variano da un minimo del 10% per i redditi fino a 6 milioni ad un massimo del 50% per i redditi superiori ai 300 milioni) e sono aumentate le detrazioni per il coniuge a carico e quelle per lavoro dipendente. Di conseguenza molti contribuenti finiranno per versare un'imposta Irpef addirittura inferiore a quella dell'88. Dal 1° gennaio, sempre per effetto dell'aumento delle rendite catastali, i proprietari di unità immobiliari denunciate al catasto dovranno pagare una maggiore imposta ilor, che colpisce nella misura fissa del 16,2% il reddito imponibile dei fabbricati che non godono dei benefici previsti dalla legge Tupini. L'ilor è comunque detraibile daUlrpef. Pierluigi Franz

Persone citate: Attilio Viziano, Mario Rossi, Pierluigi Franz, Tupini

Luoghi citati: Roma