Un ingegnere di Trino Vercellese nella spedizione dell'Aconcagua

ALPINISMO ALPINISMO Un ingegnere di Trino Vercellese nella spedizione delVAconcagua LO chiamano «la grande sentinella di pietra», anche se la traduzione del suo nome è molto più soft: Monte Nevoso. E' l'Aconcagua (in lingua Aymarà: «Kon-Kawa»), la vetta più alta della Cordigliera delle Ande, il tetto d'America. Le carte locali segnano 7021 metri: ma le ultime misurazioni della sua altezza sono da rifare. E lo scopo della spedizione italo-francese che partirà alla volta dell'Argentina il 26 dicembre è proprio quello di «prendere le misure» di una delle montagne più affascinanti e temibili. Dieci i componenti di questa missione prevalentemente scientifica, di cui otto sono i francesi, e due gli italiani: Carlo Piazza, ingegnere minerario di Trino Vercellese e il milanese Claudio Bellasio, responsabile tecnico di una piattaforma petrolifera Agip. Entrambi trentasettenne accomunati da una grande passione per la montagna e da numerose esperienze di spedizioni importanti effettuate in tutto il mondo. La partenza, fissata per il giorno di S. Stefano: MilanoParigi-Buenos Aires-Mendoza. Da qui, trasferimento in automobile fino a Puente del Inca, a 2718 metri di altitudine. Poi, un successivo spostamento a Plaza del Mulas (4300 metri), trasportando tutto il materiale con l'aiuto di muli. «Da qui spiega Carlo Piazza - faremo la spola per organizzare i tre cam- pi base che pensiamo di fare: il primo a quota 5450, in una località che si chiama Nido del Condor; poi, 400 metri più su, il campo Berlino. Infine, il campo 3 a Indipendencia, 6300 metri. Abbiamo in programma di tentare la via dei Polacchi sul versante Est». L'Aconcagua richiede un equipaggiamento di tipo himalaiano, un'acclimatazione perfetta e graduale all'altitudine, mezzi terapeutici di soccorso per prevenire l'aggressione del freddo e del vento. Sul «tetto d'America» si scatenano infatti bufere improvvise che non danno agli alpinisti il tempo di scendere a quote più basse. In più, questa spedizione porterà con sé tutti gli strumenti di rilevazione per determinare con la massima precisione l'attuale altitudine della montagna. L'Aconcagua è una montagna che è rimasta quasi sconosciuta fino a un centinaio di anni fa. Nell'antichità era poco conosciuta in quanto ogni via d'avvicinamento era molto lontana dai centri abitati. Non è mai stata oggetto di adorazione da parte delle popolazioni locali, ma quella cima è rimasta inviolata fino al 1897: l'Aconcagua fu vinto da una guida italiana, Matthias Zurbriggen di Macugnaga, primo salitore della Punta Dufour, vetta del Monte Rosa. Un alpinista di professione, che in montagna ci accompagnava i suoi clienti. Come quell'inglese Edward A. Fitz Gerald, giovane ventiseienne che dell'Aconcagua ci aveva fatto una malattia, ma che dovette arrendersi, ad appena 500 metri dalla punta, bloccato dalla fatica e da difficoltà respiratorie. Zurbriggen invece continuò la salita, e arrivò in vetta. A quasi cento anni da quella data (era il 9 gennaio 1897), questa spedizione italo-francese ci riprova, a combattere contro le insidie della «grande sentinella di pietra». «La storia di questa montagna è fatta delle sofferenze inaudite e dei mille eroismi di tutti quelli che hanno provato a salirla, oltre che di un vento micidiale che può arrivare fino a 250 chilometri orari, con temperature di 35/40 gradi sotto zero», spiegano i componenti della spedizione. Una montagna difficile, che è possibile scalare solo se tutte le condizioni sono favorevoli. Una scommessa, sulle orme di quella guida di Macugnaga che sul «tetto d'America» ci arrivò, in solitaria, con la forza di volontà, una grande esperienza e i mezzi tecnici limitati del 1897. Brunella Giovara Co MERCEDARI0 'm677Q , OS FfclfPE 'BARREAL RETAMIT0 C.oJUNCAL \mJ060 • O santiago: 11/ f • ARGENTINA C.oACONCAGUA lavalle m 6960 • MEND0ZA RIVADAVIA V.LA TUPUNGAT0 TUNUYAN S. CARLOS

Persone citate: Brunella Giovara, Carlo Piazza, Claudio Bellasio, Dufour, Edward A. Fitz Gerald, Matthias Zurbriggen, Mendoza, Mulas, Puente

Luoghi citati: America, Argentina, Berlino, Buenos Aires, Macugnaga