Si narra il mercoledì la storia del Regio

TRA PAROLE E MUSICA INCONTRI TRA PAROLE E MUSICA Si narra il mercoledì la storia del Regio Ifesteggiamenti dei 250 anni d'attività del Teatro Regio non potevano non trovare adeguato riflesso nei «Mercoledì» del Piccolo Regio, i tradizionali appuntamenti che di anno in anno accompagnano settimanalmente lo svolgimento della stagione lirica con una serie di conferenze e audizioni discografiche di carattere prevalentemente storico-celebrativo. Anticipando di qualche mese l'inaugurazione della mostra «L'arcano incanto», volta a ricostruire «visivamente» le vicende del massimo teatro torinese grazie a un importante ed eterogeneo materiale documentario e iconografico raccolto e organizzato da Alberto Basso, il Piccolo Regio propone, a partire dal 9 gennaio 1991, «Il Regio tra parole e musica (1740-1990)», un ciclo monografico curato da Giorgio Gualerzi che in venti settimane ripercorrerà le vicende «sonore» del Teatro Regio attraverso le opere che vi furono rappresentate e i cantanti che vi furono scritturati. I primi dieci appuntamenti (dal 9 gennaio al 27 marzo alle 17,30) saranno dedicati al cosiddetto Regio «storico», inaugurato il 26 dicembre 1740 e andato distrutto in seguito a un incendio nella notte tra l'8 e il 9 febbraio 1936, e vedranno rievocati i «momenti di gloria» di un teatro che fu autorevole testimone, nonché in molti casi protagonista, di quasi due secoli di storia del melodramma. Senza seguire un criterio strettamente cronologico, bensì attenendosi a filoni tematici di più ampio respiro e non mancando di colorire la narrazione con divertenti incursioni nell'aneddotica e annotazioni relative ai costumi e alla pratica teatrale di un tempo, il discorso e gli ascolti spazieranno dai grandi maestri,del Settecento agli autori minori del secolo successivo; dal quartetto Rossini-Bellini-Donizetti-Verdi ad un autore particolarmente significativo per la storia del Regio quale Saverio Mercadante; dall'aureo quinquennio della gestione Depanis, durante il quale il Regio raggiunge il vertice della vita musicale italiana, alle non meno importanti presenze di due demiurghi della bacchetta quali Carlo Pedrotti e Arturo Toscanini; dalle «prime» storiche (Massenet, Goldmark, Catalani, Puccini, Wagner, Strauss, Giordano, Zandonai) ai molti grandi cantanti che con le loro memorabili interpretazioni contribuirono non poco a stabilire e accrescere il prestigio dell'istituzione. Saranno invece destinati quattro incontri, dal .3 al 24 aprile, agli anni dell'esilio e delle peregrinazioni da un palcoscenico all'altro, cui il «Regio», entità astratta priva di un proprio teatro, fu costretto tra il 13 febbraio 1936 e il 18 marzo 1973. Ne sarà ospite fisso Alberto Testa, che, temporaneamente smessi i panni di storico della danza, concorrerà alla rievocazione portando la sua preziosa testimonianza di appassionato e competente cultore del melodramma, da sempre partecipe, e come spettatore e come ballerino, della vita teatrale della sua città. Pietro Robba, attuale responsabile del dipartimento relazioni esterne dell'Ente, interverrà infine con i vividi ricordi e l'esperienza diretta di un addetto ai lavori, alle ultime quattro audizioni che, tra l'8 e il 29 maggio, ripercorreranno il cammino del «nuovo» Regio dalla fatidica sera del 10 aprile 1973, quando il sipario si alzò sull'edizione de «I Vespri siciliani» rimasta negli annuali del Regio con l'affisso «della Callas», fino ai giorni nostri. Particolare attenzione è stata prestata alla scelta del materiale fonografico, tratto tanto dagli archivi del Regio quanto, soprattutto, da inaccessibili discoteche colme di incisioni rare e curiose, e la pronta cortesia dei collezionisti privati ha dato ai curatori del ciclo l'occasione di inserire in scaletta diverse «chicche» prelibate. Il programma della prima manifestazione, per esempio, comprende brani non solo di Cimarosa, Haydn e Rossini, ma anche di cinque operisti «minori» (Zingarelli, Lavigna, Mayr, Pavesi e Nicolini) le cui musiche fornirono tuttavia la collana sonora portante delle stagioni del Regio tra il 1800 e 1815. I venti futuri «Mercoledì» del Piccolo Regio si prefigurano dunque come altrettanti irrinunciabili appuntamenti densi di stimolanti occasioni d'incontro con le vicende di un'istituzione torinesissima che, pur tra inevitabili alti e bassi, da due secoli e mezzo vive l'affascinante storia del melodramma e della vocalità. Valeria Gualerzi // Regio festeggia i250anni con un ciclo di audizioni. Nella foto il moderno ingresso dei teatro torinese