Overdose, due morti nel traffico del centro
Overdose, due morti nel traffico del centro Ieri mattina, in corso Vittorio un ventottenne; verso sera, un immigrato in lungo Dora Firenze Overdose, due morti nel traffico del centro La madre del giovane: era buono, lottava per lasciare la droga Due morti per overdose in pieno centro. Un giovane è spirato ieri mattina tra le auto parcheggiate in corso Vittorio Emanuele. Verso sera, un egiziano di 33 anni, Eldin Elsajed Alla, via Ghedini 6, è stato trovato morto, da almeno un giorno, dentro un furgone bianco parcheggiato in lungo Dora Firenze 117. «Era il più bel regalo di Natale: mi promise che con la droga aveva finito». Nell'atrio de La Stampa, la donna parla adagio del figlio, trovato morto tra le auto sul controviale di corso Vittorio, all'altezza del 72. Forse, overdose da eroina. Accanto al corpo c'era una siringa. Si chiamava Massimo Negrisolo, aveva 28 anni, abitava in via Fratelli Bandiera 3 con i genitori e due fratelli. Racconta la madre: «Massimo era un ragazzo tranquillo. Aveva sì questo problema, ma poi, alcuni mesi fa, si era rivolto al centro di via Monte Ortigara, aveva instaurato un buon rapporto, si trovava bene con l'equipe, ne seguiva i consigli». E si sforzava davvero di sconfiggere la droga. Racconta il padre, Leandro, decoratore: «Da dieci anni lavorava con me. Non faceva assenze, si appassionava. Si era fatto un'esperienza in questo campo ed era diventato un socio di lavoro importante». Ancora la madre: «Non ha mai avuto storie in giro, né furti né rapine né altre cose. Soltanto il suo lavoro». E la guerra contro la droga. Nonostante l'assiduità ai colloqui del centro dell'Usi, forse c'è stata una ricaduta, il vecchio discorso di «un buco ogni tanto». E così, il giovane sabato sera è uscito con l'auto del padre. L'hanno trovato ieri mattina accanto alla Beta beige posteggiata in corso Vittorio, poco oltre corso Re Umberto. Massimo aveva in mano le chiavi dell'auto. «Scrivete che era buono e stava lottando», dice la madre. corpo di Massimo Negrisolo (nel riquadro) trovato in corso Vittorio Emanuele
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