Nella notte del cin-cin

Nella notte del cin-cin La liturgia dei «botti» e dei bicchieri spaccati per rompere i ricordi spiacevoli e augurarsi fortuna Nella notte del cin-cin Riti, tradizioni, musica e cenone Fra poche ore scenderà la notte di San Silvestro. Notte speciale, inette d>- simbpli^con la «liturgia» dei botti e dei bicchieri lan-' ciati alle spalle per frantumare i ricordi spiacevoli di un anno finito ed esorcizzare quello che sta per nascere. La città che non vuol andare a dormire, questa sera, sta per invadere le strade, riempire i locali, sedersi a tavola in un'atmosfera di consumata allegria. «Ricchi premi e cotillons» ammiccavano gli inviti ai veglioni di trent'anni fa e più o meno sullo stesso stile si ripetono per il contorno alla grande abbuffata propiziatoria. Ma sono apparenze. Negli Anni Sessanta erano pochi a lasciare la città per le vette (i monti li chiamavano così) o il tepore rivierasco e i viaggi esotici erano sogni per quasi tutti i portafogli. Ora, con tre o quattro giorni di ferie da incastrare fra una festa e l'altra, si sono svuotati uffici e officine, studi professionali e aule di giustizia e da Natale si è tornati a filare in auto per le vie del centro come una volta, con o senza targhe alterne. Soltanto la Befana ci restituirà l'ossido di carbonio quotidiano. Chi, volente o nolente, è rimasto in città è un superstite che può apprezzare il «ritorno al futuro» in modo diverso. Si dice così anche di chi resta a ferragosto, non è vero? Persino il cenone è cambiato: quanti capitoni finiscono ancora in pentola da queste parti? Oggi si porta in tavola il salmone. Lo sfizio di una volta oggi sono diventate le ostriche, ma quelle aecaniche, ayiotrasportate, con i sapori del Nord celati nel guscio. Se arrivano da Chioggia sono già da mercato rionale, da San Silvestro in famiglia con i nonni e i nipotini. E invece ora vi sono 65 mila singles a Torino, molti forzati della solitudine e qualcuno per scelta. Un'altra novità del tempo che passa. I veglioni diventano occasioni di incontri galanti anche a 60 anni. E infatti, da qualche San Silvestro, a Palazzo Vela di via Ventimiglia 211 il Comune organizza «Capodanno insieme» per donne e uomini di età superiore ai 55 anni. Si comincia un po' prima, alle 21.30, ma si promettono ore di ballo liscio con l'orchestra di Toni d'Alqja. Non mancheranno giochi e premi, pure galeotti, come viaggi a Parigi e Venezia. Diecimila lire costa l'alternativa al mega-show Rai a reti unificate, con il ritorno di «Finché la barca va» e di Orietta Berti nel nostro futuro. Per gli appena più giovani che non vogliono dividere la famiglia e nemmeno restare in casa c'è persino più di una maxi-alternativa fra il San Silvestro a Torino Esposizioni e quello al Palasport, con l'indispensabile corredo di musiche, panettoni e spumante a prezzi un poco inferiori (37-33 mila lire) di locali più piccoli. Quest'anno persino i rockettari avranno il loro tendone e la loro festa esclusiva in via Valenza angolo via Genova, nell'area'del Drive In.che^attualmente ospita la prima mostra mercato «Mondi Giovanili Torinesi»: nella notte si esibiranno gli Skiantos, una promessa di «ko» musicale già nel nome. Politico il prezzo: 10 mila lire (spumante gratis). Altra tenda, ma più tradizionale, quella del Circo Darix Togni, in corso Traiano: lo spettacolo inizia normalmente alle 21 per finire con un inconsueto brindisi in pista fra spettatori e artisti (biglietlii»da^5 ,a 90 mila lire secondo i posti). * " *~ Spenderà naturalmente molto di più chi ha prenotato un tavolo al ristorante, con l'eccezione di chi si accontenterà di trascorrere anche il fine d'anno in compagnia dei menù orientali dei cuochi cinesi. Altrove non si scenderà sotto il minimo di 80 mila lire, con punte che sfioreranno le 200 mila lire a testa. San Silvestro una volta all'anno anche per i ristoratori. Si può andare a teatro (all'Araldo è in programma lo spettacolo «Ristorante») ma anche in luoghi inconsueti per inconsuete attese dell'anno nuovo, come la «fuga» al Rifugio Amprimo, sopra Bussoleno, che si raggiunge a piedi da frazione Città. Chi volesse essere originale potrebbe prenotare per*la notte la suite reale (ha ospitato Carlo Gustavo di Svezia) al Turin Pa- lace Hotel di via Sacchi, costo mezzo milione per due. Per ora è libera. Ma ci sarà anche chi, questa sera, per ricordare chi soffre e il bisogno di solidarietà, farà un San Silvestro veramente diverso: la comunità del Sermig propone, dalle 20, il Cenone del Digiuno all'Arsenale della Pace di piazza Borgo Dora. Una «veglia di preghiera» che si concluderà alle 23 «camminando insieme verso la Consolata per la celebrazione eucaristica con l'arcivescovo». Un post scriptum del programma ricorda che l'equivalente del «Cenone del Digiuno» sarà devoluto al progetto «Brasile-Vita ai Bambini». La suite del Turin Palace costa mezzo milione a notte: ha ospitato i reali di mezzo mondo. Attorno al cavallo di bronzo, in piazza San Carlo, festa grande per ogni Capodanno

Persone citate: Amprimo, Araldo, Carlo Gustavo, Darix Togni, Orietta Berti

Luoghi citati: Brasile, Bussoleno, Chioggia, Parigi, Svezia, Torino, Venezia