L'anniversario dell'Urss

L'anniversario dell'Urss L'anniversario dell'Urss «Celebrati» ieri i 68 anni dell'Unione delle Repubbliche MOSCA. L'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche ha «festeggiato» proprio ieri i suoi 68 anni in un clima contrassegnato da grandi assensi per la politica internazionale del Paese che, al suo interno, è però gravato dal pericolo di una possibile «disintegrazione». E' stato in effetti il 30 dicembre 1922 - cioè più di cinque anni dopo la grande Rivoluzione di Ottobre guidata da Lenin - che nacque l'attuale Urss. Ancor oggi, in una sala del Cremlino, si vede 1' «atto di nascita» del nuovo Paese, cioè il «Trattato dell'unione» firmato da Federazione Russa, Ucraina, Bielorussia, e Federazione Transcaucasica (Azerbaigian, Armenia e Georgia, Repubbliche che avrebbero poi aderito separatamente all'unione). A poco a poco, altre Repubbliche avrebbero aderito all'Urss, fino all'agosto del 1940, quando il Paese divenne una unione di 15 Repubbliche federate, per l'ingresso di Lituania, Lettonia, Estonia e Moldavia. Ma l'entrata di queste quattro Repubbliche nell'Urss è oggi oggetto di aspro dibattito, perché nei Paesi baltici ed in Moldavia molti parlano di adesione forzata (e quindi giuridicamente nulla) all'Urss. Baltici e moldavi, infatti, dicono di essere diventati sovietici in conseguenza dei «proto- colli segreti» annessi al «Patto di non aggressione» firmato il 23 agosto 1939 dal ministro degli Esteri sovietico Viaceslav Molotov e dal suo omologo tedesco Joackim Von Ribbentrop. I soviet supremi (parlamenti) di Vilnius, Riga e Tallinn, proprio contestando radicalmente la «incorporazione» delle tre Repubbliche nell'Urss, da marzo a giugno scorso hanno proclamato, sia pure con diverse sfumature, la loro «indipendenza». Una proclamazione contestata da Gorbaciov. Se i baltici chiedono in pratica la secessione, le altre Repubbliche proclamano una «sovranità» che assume valenze e prospettive che Gorbaciov contrasta con forza. Proprio per tentare di risolvere questo contrasto, il capo del Cremlino ha progettato un nuovo «Trattato dell'unione», che sostituisca quello del 1922, tenendo conto dei «tempi nuovi». In sostanza, il nuovo patto mette maggiormente l'accento sull'Urss come federazione di Repubbliche «sovrane» di pari diritti. Gorbaciov aveva anche prospettato per l'Urss il nuovo nome di «Unione delle Repubbliche sovietiche sovrane», ma all'inizio della settimana scorsa il congresso dei deputati del popolo dell'Urss (il maxi-parlamento ora composto da 2239 membri) ha votato per mantenere il nome originale.

Persone citate: Gorbaciov, Joackim Von Ribbentrop, Lenin, Molotov