Gorbaciov: «Shevardnadze deve rimanere»

Gorbaciov: «Shevardnadze deve rimanere» Un'intervista del leader sovietico a un giornale giapponese pubblicata integralmente anche dalla Pravda Gorbaciov: «Shevardnadze deve rimanere» «Tra noi nessuna rottura» MOSCA. Il presidente sovietico Mikhail Gorbaciov ha espresso la speranza che il ministro degli Esteri Eduard Shevardnadze, dimessosi dieci giorni fa, ritorni sulla decisione e s'impegni ancora più attivamente nella «perestrqjka». Lo ha riferito ieri, la «Pravda». L'organo del comitato centrale del pcus ha riportato integralmente una intervista scritta che Gorbaciov ha concesso, venerdì, a Toshitada Nakac, presidente della società che pubblica il quotidiano giapponese «Asahi Shimbun». Al termine dell'intervista scritta, che tocca svariati argomenti, Gorbaciov ha anche risposto ad alcune domande orali. Una di queste, ha scritto la «Pravda», riguardava le dimissioni di Shevardnadze. Il ministro degli Esteri si era dimesso il 20 dicembre, davanti al «Congrosso dei deputati del popolo», sostenendo che in Urss vi sono i segni della possibile instaurazione di una «dittatura». Alla domanda del dirigente giapponese se Shevardnadze abbia abbandonato «definitivamente» la sua carica, o «se gli sarà proposto di continuare», Gorbaciov ha risposto: «Sono perché Shevardnadze continui ed ancora più attivamente prenda parte al processo della perestrqjka». Sempre rispondendo a do¬ mande orali sulla vicenda delle dimissioni del ministro degli Esteri, Gorbaciov ha poi detto: «Per me, come ho già detto parlando al congresso, le dimissioni di Shevardnadze sono giunte inaspettate. Con Shevardnadze siamo vecchi amici, negli anni della perestrqjka abbiamo collaborato molto, e fruttuosamente. Metto Shevardnadze tra i compagni che mi sono più vicini. E non ho rilevato tra noi divergenze di punti di vista». Il leader sovietico ha poi definito «discussioni oziose e non serie» quelle di chi sostiene che le dimissioni di Shevardnadze sono un «segnale» per dire che «Gorbaciov ha cambiato direzione». Il Presidente ha poi aggiunto che il «superlavoro» che deve attualmente affrontare la dirigenza sovietica è davvero «grande», ed ha ammesso che nell'affrontare questi problemi e nel «reagire alle difficoltà della lotta politica» ciascuno ha «il suo carattere, il suo stile ed il suo temperamento». Tornando a parlare direttamente di Shevardnadze, Gorbaciov ha detto: «Oggi (28 dicembre) ho parlato con lui, su tali problemi. Tutto procede normalmente. Penso che Shevardnadze farà ancora ^olte cose utili». Il 20 dicembre, dopo che Shevardnadze aveva dato le dimissioni, il «congresso» aveva vo¬ tato una risoluzione in cui si affermava la volontà di continuare la politica estera sovietica seguita negli ultimi anni. Inoltre, il «congresso» chiedeva al soviet supremo dell'Urss di esaminare la decisione di Shevardnadze. Spetta infatti al parlamento, insieme al Presidente dell'Urss, accettare o respingere le dimissioni di un ministro. La prossima riunione del soviet supremo è prevista per l'8 gennaio. Nel corso dell'intervista, rispondendo a domande sulla situazione interna dell'Urss, Gorbaciov si è detto fiducioso nella vitalità dell'unione: «Qualcuno tende a supporre che l'attuazione delle dichiarazioni di sovionità e del diritto delle nazionalità alla autodeterminazione porterà alla frantumazione dell'unione. Non lo credo. All'opposto, nutro fiducia in un rafforzamento della vitalità del nostro stato comune proprio grazie a ciò. La realtà è che il nostro Paese è divenuto uno Stato multinazionale nel corso dei secoli ed esso resterà tale quali che siano i cambiamenti anche drastici che dovesse attraversare. Il nostro Paese è il più grande al mondo. La sua disintegrazione porterebbe a una destabilizzazione mondiale. Noi non abbiamo il diritto di permettere che ciò accada e non lo consentiremo». Mercato sotto la neve a Mosca. La penuria di generi alimentari sta rendendo difficili i festeggiamenti di Capodanno

Luoghi citati: Mosca, Urss