Oroscopo senza stelle

Oroscopo senza stelle COME SARA' IL NUOVO ANNO Oroscopo senza stelle E' alla fine la repubblica del Quarantasette Guido Ceronetti è stato intervistato, per conto del nostro giornale, da Tazia Nuvolati sul tema dell'anno in cui entriamo. A libere domande libere risposte TN - Ti chiedo un oroscopo per l'anno che nasce senza riferimenti astrologici. A mezza strada tra razionale e irrazionale, un modo che mi pare si accordi al tuo modo di pensare. GC - Sì così mi può andare. L'errore però è di mettere delle sbarre'di frontiera tra un, anno e l'altro (lo si fa anche con le epoche, i decenni, è una mania) come se uno fosse realmente alle spalle e l'altro ci stesse davanti, quando davanti a noi non c'è niente. Bilanci e previsioni, quanto agli anni e alla vita, sono insensatezze, l'irrazionale puro della statistica. Previsioni non ne faccio, ma se mi dai degli argomenti cercherò di cavarne qualcosa. TN - Né bilanci né previsioni. Oroscopo senza stelle e tanto meno statistiche. Qualche sguardo sulla vita e sulla storia. La violenza che attualmente contrassegna i rapporti sociali e umani, questo ti appassiona. GC - Certo; è una delle facce del dolore, ma non è mai, come tale, considerata. Leggiamo di tante vittime (i prigionieri del video le vedono anche) ma l'aura dolorosa che rimane dopo portate via è fuori della nostra percezione mutilata, vittima di un'altra violenza, distraente e polverizzante. La violenza nella sua più vistosa espressione il crimine - è simile ad un'immensa armata occupante, oggi, nelle città del mondo. La marca non ha risparmiato le nostre: il crimine le ha invase tutte. Si pensa sempre alla morte «naturale» ma quella per mano omicida non va trascurata, quando parliamo di cause di morte. Quaitieri, borgate, città intere stanno diventando delle vere killing zones, per congelamento del sentimento umano, per espulsione radicale della pietà. La città abbandona tacitamente i bambini e i vecchi sulla linea del fuoco perché non li considera abbastanza utili per i suoi fini di potenza tecnica e commerciale. Il fatto che i bambini servono a far vendere un mucchio di prodotti li protegge da rischi di strage organizzata. Le agenzie di pubblicità e il grande affare pediatrico sono i loro migliori tutori, ma dentro le case sono soli. TN - La guerra fredda mondiale è realmente finita? GC - Nel 1973 Guido Piovene concludeva così il suo L'Europa semilibera: «Ricordiamoci che la guerra fredda aveva come posta principale l'Europa. La semplice verità è che la guerra fredda è stata vinta dall'Unione Sovietica e persa dagli Stati Uniti». Piovene ragionava principalmente in termini psicologici; poteva essere così, allora. Trent'anni dopo la guerra fredda ha un grande perdente, la superpotenza di terra, che si è dissanguata per vincerla e non ci ha guadagnato che follia e fame e guerra civile, come nel 19)4-1917, e la contaminazione radioattiva di intere regioni, riducendo i suoi troppi popoli alla disperazione. Ha voluto essere anche marittima, perdendo marinai e contagiando i mari in una danza macabra di Pola ris. La Marcia Ucraina di Cernobil ò arrivata fino ai Pirenei... E non portava valori, questo perdente, ma soltanto destructio animi, una sconfinata tristezza... A strana guerra strano armistizio, strana pace; dopo parole e spie, i gesti restaurati, la necessità di ricollocarsi in un rito. Vittoriosi della guerra fredda (ma l'Europa ò stata persa da entrambe le potenze) gli Stati Uniti hanno (appena digerito lo choc) avuto verso l'Urss della perestroika l'atteggiamento cortese del generale Ambrogio Spinola quando riceve dal nemico Giustino di Nassau le chiavi della piazzaforte di Broda nella guerra ili Fiandra: pittura tra le più grandi del mondo sull'illusione della guerra, è nella Resa di Breda di Volàzquez al Prado. Tutto sta nel «In Idel dfaràvizio saper capire tempestivamente, anzi subito, il nemico vinto. Un Reagan-Spinola capì Gorbaciov-Nassau al momento giusto. Non ci sono state né una Versailles né una Missouri. Tuttavia un perdente di tali dimensioni condiziona per sempre il vincitore che riceve le chiavi, il loro rapporto è diventato più misterioso, e solo apparentemente meno difficile. Guerra mondiale fredda cessata significa violenza non sfogata, enormi accumulazioni di potenza sterminatrici: che s'in- terrogano, invenzioni da rivendere, tanta peste nei depositi che non basterebbe il pianeta Giove a bruciarla. Le conseguenze ambientali della guerra fredda ce le ritroviamo nei riparti oncologici, dove si paga anche il prezzo della storia, che si vinca o che si perda; come esseri umani saremo perdenti lutti, in eterno. In Italia, l'onda d'urto del dopo-guerra fredda sarà certamente la causa esogena decisi¬ va per far finire la repubblica del Quarantasette, di cui la guerra fredda fu levatrice. E con la repubblica del Quarantasette finiranno a poco a poco i suoi partiti inattuali, un potere vergognosamente pietrificato, vizioso in ogni sua molecola. Vale la pena domandarselo: durerà questa forma deformatissima di Stato fino al 1992? E come finirà? Quali disastri interni ed esterni provocheranno una caduta che si è fatta vicina? TN - In Germania è cambiato tutto in un solo anno. GC - La lentezza relativa della disgregazione italiana è dovuta all'energia indomabile che mettiamo nel. mentire e nel mentirci, nello smentire e nello smentirci. Tanta bravura è premiata: la società tiene perché la menzogna ha il consenso generale e la verità, che può essere detta, manifestarsi, trattata "corrdeferenza, «si accomodi dica pure, ha la parola» eccetera è aborrita. La verità è adoperata brillantemente per servire ai fini della più inesorabile impostura: il potere ò pieno di comprensione verso tutti. Non fa neppure più distinzioni tra assassini e vittime, colpevoli e innocenti, violenti e pacifici: tutti hanno diritto alla loro dose di impostura e la città è di tutti, s'intende di nessuno. Questo veleno ha già ucciso l'anima e paralizzato il movimento, ma l'impostura non sarebbe tale se non facesse credere il contrario. E' un caso di Dorian Gray come fenomeno nazionale: milioni di Dorian Gray profumati, che pensano bene, pitturati di «problematiche», sindacalizzati, uslisizzati, il cui ritratto dice tutt'altro. Non formiamo un bel popolo. Ce ne sono pochi di bei popoli. Che le nostre nascite calino è un ottimo segno, trenta milioni di incivili su un territorio mezzo desertificato sarebbero ancora troppi. L'unico governo che accettino è il Malgoverno. Qualsiasi buongoverno sarebbe esecrato presto. L'impostura, finora, ha pagato. TN - L'eccesso di violenza criminale potrebbe accelerare la disintegrazione... GC - Ah, è possibile, per quanto il crimine, nel suo sforzo di mantenersi e di accrescersi, tenda ad integrarsi. La violenza mafiosa è conservatrice, vuole il potere legale così com'è, la costituzione, tutto, ma essendo un po' corta di vista non immagina quanto, a furia di essere messo alle corde e umiliato dal suo contropotere, il potere legale sia boccheggiante. La migliore impostura crolla se rinchiusa tra i gas di scarico. 11 Male non pensa, è uno squalo cieco. La mafia e altre camorre sono potenze nichilistiche, ignare del proprio potere dissolvitore. Mangiano lo Stato che le nutre, dislocando presso le regioni invase sempre più capitali, e limitandosi ad una difesa passiva dei cittadini; divorano le città che le riparano. E' un'oppressione le? sivo ni» sadistica che ha trovato accoglienza, come dicono i preti, in una società inzuppata nel masochismo. Ma troppe sedute di flagellazione finiscono per fare uscire il Sottoposto, l'Accogliente, coi piedi davanti. L'impostura del potere è specialmente nauseante perché indifferente a tutto quel che grida, alle vittime senza colpa. Un tribunale etico fucilerebbe assassini e guardiani. TN - La cura presidenziale? Le Leghe? GC - Non andrei certo a votarla, una di Quelle Facce! La repubblica presidenziale era ancora un rimedio utile venti anni fa, adesso sarebbe uno spettacolo televisivo. Trovatemi un Giusto, che però abbia anche le coglie, fosse pure una donna: dove cercarlo, e che accetti? L'idea federativa sarebbe in astratto buona, ma sotto il centralismo forzato risorgimentale, sabaudo e repubblicano, non c'è che l'Italia municipale, che non unificava neppure l'assoggettamento comune al potere ecclesiastico Ci 'orrebbe il Veltro, quelle Dante, che morì di crepacuo. per non averlo mai visto, noi possiamo abbaiare soltanto. Regione da noi noli costituisce una forza: c'è una Milano, non una Lombardia, e Milano è melting pot, di lombardo gli resta dell'antiquariato... Ma facciamo pure, di una, tre repubbliche: la Padania diventerebbe una specie di protettorato ceista, se i transalpini la vorranno, meno il Sud-Tirolo destinato prima o poi a tornare Austria, e il Sud se lo inghiottirebbe il Mediterraneo arabo islamico, un incremento demografico da delta del Nilo: non avrebbero scelta, poveretti. Il centro non riesco ad immaginarlo: resterebbe coi partiti attuali più il Papa? Roma si svuoterebbe? Metà Europa, metà Arafat, molto ecumenismo... Ma forse andiamo un po' oltre il 1991... TN - Allora, neppure dalle Leghe viene del buono? GC - Finché sono un'opposizione radicale, può venirne del buono. Ma ne so poco, forse tanto radicali non sono. Né ci vedo degli architetti con dei veri progetti, geniali, Bossi mi sembra un tribuno, l'Italia ha sempre generato dei Lribuni, bravi nel gesto,, pessimi alla prova. Basta ricordarsene per diffidare. Sono forse immuni le Leghe, dall'asservimento all'industria, universale? Alia regione Liguria, l'inceneritore di Cengio, immonda peste governativa, la perla dell'Enimont (tutt® Stato adesso) ha avuto anche il voto dei leghisti nordici. E in caso di nuove offensive degli untori del Nucleare, che cosa farebbero? Hanno sostenuto il voto contro i pesticidi e la caccia? Sono utili pour emmerder i partiti romani, la capitale, tanto malconci ormai da inquietarsene subito, ma per dar vita ad un'autentica «reazione» civile in grande stile, irresistibile, ci vogliono ideali, la capacità di colmare dei vuoti psichici divoranti, di orientare delle vite verso un fine che riscatti. Il grande bisogno di tutti è più religioso che politico TN - E il Golfo? GC - C'è da riflettere suiiimpressionante conoscenza della guerra psicologica e del mezzo Informazione, televisiva principalmente, che ha l'uomo di Bagdad. Non si può dirlo un Orientale vero e non è certo un Occidentale: ha la neutralità geografica e spirituale dell'uomo diabolico, e la sua paranoia è lucida, è guidata, è metodica. Conosce perfettamente che cosa ha determinato l'abbandono americano del Vietnam, gii orrori della giungla sullo sche-rmo, nel bagno, nelle cucine americane, e glielo fischia di lontano: «Non reggerete alia vista dei primi morti» Conosce la debolezza dell'occidentale d'oggi, Onu o Cee, o Unione Sovietica, l'angoscia della morte, il rifiuto della morte, di cui erano immuni le navi di Lepanto e, ancora, quelle di Tsushima. Teme soltanto Israele dov'è più forte l'angoscia di perdere lo Stato che la vita. TN - Scusa la domanda bana• le, ma mi hanno raccomandato di fartela: quale diresti l'avvenimento più importante del 1990? GC - Ah, certamente nulla di storico, nulla che abbia un riferimento a un mese e a un giorno. Si sono infrante, nel rapporto uomo-vita, altre armonie cosmiche, insurrogabili e per noi vitali: questi avvenimenti sono importantissimi, pero inafferrabili. Solo la sensibilità profonda avverte la mancanza di qualcosa (un antico avrebbe detto una «fuga di Dei», un abbandono) e ne patisce; volendo razionalizzare, poi, mettiamo insieme elenchi di nomi, che sono paraventi, tipo «il buco nell'ozono», «l'effetto sena», l'anidride solforosa. E• forse è l'anno in cui il futuro Monarca universale, atteso fra pochi anni, ha messo la prima barba. Ma sarà fallo di ounic o di fuòco? Di parole no, speriamo. Più vulnerabile è diventata, più carne mortale, più tristemente simile al suo dominatore, la terra, più spaventali gli esseri che l'abitavano prima di noi E forse è un avvenimento importantissimo che della gente presa da orrore e disgusto, avendo cuore e braccia, sia tornata, stia tornando alla terra da prenoachidi, da indogangetici prealessandrini, disdicendo il gas di città e buttando via la lavatrice. Qui la cronaca ha la via sbarrata e il crimine non trova accesso; l'attualità corrente impallidisce, e nel pensare ad «allro» troviamo un po' di riposo. Questi non sono che materiali spaisi, pei un oroscopo che altri trarranno con ben più di precisione. Il mio è un brancolare... non faccio allro, da anni... TN - Grazie. Tazia Nuvola', e Guide Cerone+i «La cura presidenziale? Uno spettacolo televisivo Le Leghe? Utili solo contro ipartiti romani» «In Italia l'onda d'urto del dopo-guerra fredda farà crollare un potere vizioso in ogni molecola» mo. A libere domande libere risposte TN - Ti chiedo un oroscopo per l'anno che nasce senza riferimenti astrologici. A mezza strada tra razionale e irrazionale, un modo che mi pare si accordi al tuo modo di pensare. fpQGC - Sì così mi può andare. L'errore però è di mettere delle sbarre'di frontiera tra un, anno espulsione radicale della pietà. La città abbandona tacitamente i bambini e i vecchi sulla linea del fuoco perché non li considera abbastanza utili per i suoi fini di potenza tecnica e commerciale. Il fatto che i bambini servono a far vendere un mucchio di prodotti li protegge da rischi di strage organizzata. Le agenzie di pubblicità e il grande affare pediatrico sono i loro migliori tutori, ma dentro le case sono soli. TN - La guerra fredda mondiale è realmente finita? GC - Nel 1973 Guido Piovene concludeva così il suo L'Europa semilibera: «Ricordiamoci che la guerra fredda aveva come posta principale l'Europa. La semplice verità è che la guerra fredda è stata vinta dall'Unione Sovietica e persa dagli Stati Uniti». Piovene ragionava prinil i ii ilva per far finire la repubblica del Quarantasette, di cui la guerra fredda fu levatrice. E con la repubblica del Quarantasette finiranno a poco a poco i suoi partiti inattuali, un potere vergognosamente pietrificato, ii i i llpopolo. Ce ne sono pochi di bei popoli. Che le nostre nascite calino è un ottimo segno, trenta milioni di incivili su un territorio mezzo desertificato sarebbero ancora troppi. L'unico governo che accettino è il Malgo lii bsadistica che ha trovato accoglienza, come dicono i preti, in una società inzuppata nel masochismo. Ma troppe sedute di flagellazione finiscono per fare uscire il Sottoposto, l'Accogliente, coi piedi davanti. L'im dl è il