Lo slalom segreto di Giovanni Paolo II
Lo slalom segreto di Giovanni Paolo II Con lui il segretario particolare, cinque ore di discese su una pista di media difficoltà Lo slalom segreto di Giovanni Paolo II 77 Papa torna a sciare sul Gran Sasso, nessuno lo riconosce CITTA' DEL VATICANO. Il Papa l'ha fatto di nuovo: da Castelgandolfo, dove trascorre qualche giorno di riposo natalizio, in semi-incognito è andato a sciare. A Campo Felice, sul Gran Sasso, 22 chilometri dall'Aquila, coperto di neve per le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi. C'era già stato un paio di volte (almeno) negl^anni passati, e come nelle precedenti sortite il successo del blitz è stato garantito dalla riservatezza e dalla sorpresa. Giovanni Paolo 11 è partito venerdì mattina in un auto scura come tante altre accompagnato solo da tre persone: una di queste era il suo segretario particolare, Stanislao Dziwisz, ottimo sciatore. Nessun preavviso a nessuno: solamente qualche ora prima del suo arrivo, i gestori degli impianti di risalita erano stati avvisati, e hanno provveduto in fretta a chiudere al pubblico una pista cosiddetta «rossa» (di difficoltà media) chiamata «Le Cerchiare» dal nome degli alberi d'alto fusto che la costeggiano. —• Il Papa conosceva il terreno: è già stato altre due volte sulla pista, la cui parte alta gli è stata riservata venerdì. A quanto pare la predilige perché gli ricorda i Monti Tatra, in Polonia, sui quali amava esercitare le sue capacità sciatorie. Papa Wojtyla, che indossava una tuta blu, ha cominciato le discese alle 11; verso le 13 si è concesso una sosta, per uno spuntino al sacco, e poi ha rimesso gli sci. Fin verso le 16, quando la piccola spedizione ha ripreso la strada di Castelgandolfo. A differenza di altre occasioni il Pontefice non è stato riconosciuto da nessuno; la notizia della sua «scappatella» si è diffusa a Campo Felice solo nella tarda serata, quando i corri¬ spondenti dei giornali locali ne sono venuti a conoscenza e l'hanno diffusa. E' almeno la quinta volta che il Pontefice va a sciare, da quando fu eletto dodici anni fa. Nel maggio scorso ha compiuto settant'anni, ma l'età non gli ha tolto il gusto dei grandi spazi. La gita che fece maggior clamore fu quella sull'Adamello, il 16 luglio 1984, in compagnia del presidente-Sandro Pertini. Fu la prima volta che un Papa si presentava in abiti sportivi e con gli sci ai piedi. «Lei volteggia come una rondine» disse ammirato a Wojtyla il Capo dello Stato. Giovanni Paolo II si trattenne per due giorni sull'Adamello. Nel 17 febbraio 1987 si ebbe la prima «sortita» in incognito: il Papa si fece portare a Ovindoli, non lontano dalla capitale; trascorse qualche ora sulle piste, mimetizzato tra la folla come un normale sciatore, e fu in¬ fine riconosciuto da un bambino mentre faceva la fila allo skilift. L'esperienza si è ripetuta altre volte, sempre a Campo Felice (l'ultima volta prima di venerdì scorso è stata il 14 marzo 1989). Ma non è sicuro: le fonti ufficiali vaticane infatti non rispondono a domande sull'argomento, che rientra nella sfera della «privacy» del Papa, ed è probabile, secondo voci e indiscrezioni, che le «fughe», sciistiche e non, siano state decisamente più numerose in questi anni di pontificato. La meta più probabile, le montagne dell'Abruzzo. Fa testo a questo proposito la «scampagnata» segreta sulla Maiella (luglio 1985), di cui sono state rese pubbliche le foto, in cui si vede Wojtyla che dorme sotto un albero, avvolto in una coperta. Marco Tosarli
Persone citate: Campo Felice, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla, Pertini, Stanislao Dziwisz, Wojtyla
Luoghi citati: Abruzzo, Aquila, Citta' Del Vaticano, Ovindoli, Polonia
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