«Il mio aereo non è un pericolo volante»

«Il mio aereo non è un pericolo volante» «Nessun collegamento con la tragedia di Casalecchio. L'MB 326 è vecchio ma sicuro, basta fare i controlli» «Il mio aereo non è un pericolo volante» II progettista del jet precipitato a Siena: forse un errore dei piloti SUSA DAL NOSTRO INVIATO «All'origine della tragedia di Casalecchio di Reno c'è stato indubbiamente un guasto ma per l'incidente di Montalcino mi sento di escludere problemi tecnici all'aereo di quei due poveri ragazzi. Lo schianto è stato improvviso, Fabiano Zuppardo e Luca Zolesi non hanno neppure accennato a tirare la maniglia dei seggiolini eiettabili». Ermanno Bazzocchi è il progettista dell'MB-326, il jet da addestramento protagonista dei due tragici episodi: 12 ragazzi falciati in una scuola alla periferia di Bologna tre settimane fa, due giovani ufficiali morti legati ai loro seggiolini in una vigna toscana giovedì mattina. Settantasei anni, di cui 48 passati all'Aermacchi di Varese, una dozzina di velivoli che portano il suo nome, 52 anni di brevetto di pilotaggio (e continua a volare con il suo Mb-308), Bazzocchi è venuto al Pian del Frais, sopra Susa, come fa da 11 anni, per sciare con figlie, generi e nipoti. L'ultima tragedia che ha coinvolto la sua creatura prediletta lo ha colpito profondamente. «Una cosa triste» mormora. Quindi, ingegnere, nessun collegamento tra i due incidenti? Sono infondati i timori che questi bellissimi ma attempati aerei (trent'anni di servizio nell'Aeronautica militare italiana) possano costituire un pericolo volante per i cittadini e per gli stessi piloti? «Quando abbiamo progettato l'MB-326 - dice - gli abbiamo fissato una vita di 6000 ore di volo e i 56* che sono rimasti in servizio, sui circa 120 acquistati dall'Aeronautica, non hanno ancora raggiunto tale limite. Il quale, peraltro, è stato fissato con un larghissimo margine: nelle prove di fatica eseguite durante 18 mesi su tre aerei prima di metterli in servizio si erano raggiunte le 50-60 mila ore». Ma trent'anni non sono comunque troppi per un aereo? Non sono troppi se si fanno i controlli secondo le prescrizioni dell'azienda costruttrice, dice Bazzocchi: ogni 300 ore di volo revisione presso i reparti della stessa Aeronautica, ogni 1000 ore revisione generale presso la stessa Aermacchi. «L'aereo viene smontato, i vari componenti sono passati al magnetoscopio, visionati con i raggi X alla ricerca di eventuali incrinature dei metalli, gli equipaggiamenti sono controllati singolarmente. In gergo si dice che il velivolo è riportato a zero ore». I motori, costruiti dalla Piaggio di Genova su licenza britannica, seguono una trafila analoga. Se a Montalcino si deve escludere il guasto che cosa può aver fatto precipitare il velivolo partito poco prima da Grosseto? I due ufficiali volavano a bassa quota, potrebbero essere stati traditi da una manovra azzardata, sembra lasciar intendere Bazzocchi. Ma un testimone dice di aver visto cadere un pezzo dell'aereo, il timone. «L'MB-326 potrebbe aver urtato un cavo dell'elettricità o del telefono». L'MB-326 ha fatto il primo volo il 10 dicembre del '57 ed è entrato in servizio nel '61 alla scuola di volo basico iniziale di Lecce; ne è uscito nell'80 quan¬ do è stato sostituito dal «fratello» MB-339. Da allora è stato destinato ad un impiego di tutto riposo, mantenere i collegamenti tra i vari reparti dell'Aeronautica. Di fatto è usato anche per l'addestramento dei piloti; insomma, considerati i tagli sempre più pesanti ai bilanci della difesa, si ricorrerebbe all'economico MB-326 per sostituire, dove è possibile, i dispendiosi F104 e .Tornado. L'incidente di Montalcino naturalmente ha scatenato le polemiche; dp chiede che siano bloccati i voli dell'Mb-326 e degli altrettanto vecchi F-104; i Verdi in commissione Difesa vogliono che sia convocato il ministro Rognoni perché «dia spiegazioni sullo stillicidio di morti». Il sostituto procuratore della Repubblica di Siena, Dario Perrucci, ha annunciato che è stata costituita un'unica commissione d'inchiesta civile e militare; ciò consentirà tempi più brevi, ma per avere le prime indicazioni ci vorranno almeno quaranta giorni. Vittorio Ravizza Ermanno Bazzocchi, 76 anni

Persone citate: Bazzocchi, Dario Perrucci, Ermanno Bazzocchi, Fabiano Zuppardo, Luca Zolesi, Rognoni, Vittorio Ravizza