«Stiamo combattendo nelle vie di Mogadiscio»

«Stiamo combattendo nelle vie di Mogadiscio» «Stiamo combattendo nelle vie di Mogadiscio» MOGADISCIO. Una grande battaglia fra guerriglieri antigovernativi e le truppe del dittatore Siad Barre starebbe infuriando per le vie della capitale somala Mogadiscio. Fonti della guerriglia dicono che i morti sono già centinaia e che tra i feriti c'è anche il vice-capo della polizia Mahamed Mahamud, genero di Barre. La radio di Stato, pur senza dare cifre precise, ammette scontri con molte vit1 time, attribuendoli però a un fallito tentativo di assalto a un deposito di benzina alla periferia della città. Secondo un portavoce dell'Unione del congresso somalo (Ucs), il principale gruppo guerrigliero che si batte contro il regime di Siad Barre, i centri nevralgici della capitale (la stazione radio, l'aeroporto, diverse ambasciate straniere) sono già caduti o stanno per cadere nelle loro mani. I morti sarebbero 350. La battaglia avrebbe avuto inizio come reazione a un rastrellamento di oppositori del regime, per svilupparci poi in una massiccia offensiva verso Mogadiscio. Le truppe di Barre avrebbero rastrellato circa 350 donne e bambini, familiari dei guerriglieri o ritenuti tali; alcune decine di essi sarebbero poi stati uccisi sul posto. Un contingente di guerriglieri dell'Ucs che si trovava alle porte della città è intervenuto in soccorso, usando armi automatiche e mortai. L'attacco si è sviluppato dapprima nella parte orientale della città, presso le antiche porte, e ha permesso ai ribelli di conquistare la radio di Stato; visto l'inaspettato successo, i guerriglieri si sono diretti verso l'aeroporto, che ora è il principale obiettivo della loro offensiva. L'ambasciata italiana e quella americana sono sulla loro direttrice di marcia. [e. st.]