Atene libera i Colonnelli

Ma la sinistra contesta la decisione del governo: è un insulto alla democrazia Ma la sinistra contesta la decisione del governo: è un insulto alla democrazia Atene libera i Colonnelli Cancellato l'ergastolo per i golpisti del '67 ATENE. La Grecia cancella i fantasmi, della dittatura: il governo ha deciso di accordare l'indulto è liberare i tre ex colonnelli dell'esercito che salirono al potere con il colpo di Stato del 21 aprile 1967 e mantennero il Paese sotto il controllo di una giunta militare di destra per sette anni, fino al 1974: sono George Papadopoulos, Stylianos Pattakos e Nikolaos Makarezos. Dal provvedimento sarà invece escluso Dimistris Ioannidis, l'ideatore di un altro colpo di Stato, quello fallito del 1974, con cui l'esercito tentò di annettere Cipro alla Grecia. L'annuncio dell'indulto è stato dato ieri dal primo ministro Konstantin Mitsotakis, precisando che i provvedimenti motivati dal governo su basi umanitarie - saranno discussi il 31 dicembre dalla Commissione giustizia, il cui parere - peraltro scontato - è l'ultimo atto procedurale prima del decreto presidenziale. E il presidente della Repubblica Konstantin Karamanlis ha già detto di essere d'accordo a concedere la li¬ SOMALIA I guerriglieri: ci sono già centinaia di morti bertà agli ex colonnelli golpisti, come gli era stato precedentemente richiesto da sette parlamentari del partito al potere, «Nuova democrazia». Tra i responsabili del golpe che si trovano ancora nel carcere di massima sicurezza di Korydallos, presso il Pireo, ci sono l'ex presidente della giunta militare George Papadopoulos, 71 anni, suo fratello Konstantin, 69, e l'ex generale Dimitris Ioannidis, 67. Quest'ultimo considerato uno dei più duri esponenti del regime - nel 1973 si era reso protagonista di un secondo colpo di Stato, rovesciando l'ex dittatore Papadopoulos, ed è ritenuto anche 1' eminenza grigia del golpe che nel luglio del 1974, provocò la caduta del presidfnte cipriota, monsignor Makanos e aprì la strada all'invasione di Cipro da parte della Turchia. Nel '75, i Papadopoulos e Ioannidis vennero condannati in primo grado alla pena di morte per alto tradimento, ma fu l'adora primo ministro Karamanlis a stabilire che la pena fosse commutata all'ergastolo, nonostante i tre si siano sempre rifiutati di chiedere la grazia. Degli altri responsabili dei sette anni di feroce dittatura in cui furono torturati, imprigionati ed esiliati migliaia di greci - restano invece in cella cinque esponenti che hanno triste fama di «brutalizzatori»: sono Nikos Hatzizissis, Theophilos Theophiloyannakos, Georges Tsalas, Ioannis Lymberis e Nikos Dertilis. Altre sei persone sono state rilasciate negli ultimi anni, soprattutto per motivi di salute: si tratta dell'ex numero uno del regime, Stylianos Pattakos, dell'ex ministro dell'Economia Nikolaos Makarezos, dell'ex ministro del Commercio Ioannis Ladas, dei generali Grigoris Spandidakis, Oannis Zoitakis e dell'ex capo dei servizi segreti Roufogalis. La svolta di ieri - anticipata pochi giorni fa da numerose voci - ha lasciato stupiti e amareggiati gli esponenti della sinistra greca, in molti casi essi stessi vittime del regime dei colonnelli. Già ieri ad Atene ci so¬ NEW YORK Due morti per il fumo nel tunnel sottomarino no state le prime proteste dai parlamentari della sinistra che hanno definito la decisione come un «insulto alla democrazia». D'altra parte, Papadopoulos ha detto una volta di non avere rimpianti e di aver diretto il sanguinoso golpe del 1967 per impedire che l'incerta situazione politica di quegli anni conducesse i comunisti al potere. Fu probabilmente a causa di queste premesse che nei sette anni di regime (1967-1974) la vita politica e sociale del Paese fu insanguinata da innumerevoli episodi di violenza. E anche dopo la caduta del regime molti episodi oscuri hanno continuato a punteggiare la storia del Paese. Primo fra tutti la mort^e in un incidente stradale - le cui circostanze non sono mai state chiarite - di Alessandro Panagulis: 37 anni, condannato a morte per aver attentato alla vita dell'ex dittatore, aveva rappresentato il simbolo della resistenza al regime dei Colonnelli. [Ansa-Reuter]