Passato glorioso perso per 45 anni di Piero Casucci

Passato glorioso perso per 45 anni Alla scoperta delle Case della ex Ddr Passato glorioso perso per 45 anni Anche nel mondo dell'auto si continua a parlare dei mercati e dei Paesi dell'Est e, in particolare, di quella che fu la Ddr, ormai assorbita nella grande Germania. Sembra quasi impossibile che la ex Germania orientale abbia potuto contare per oltre 45 anni soltanto su due marche di vetture, la Trabant e la Wartburg, i cui prodotti - un tempo conosciuti all'Ovest unicamente dagli specialisti - sono rimasti praticamente immutati dal dopoguerra. E tutto ciò in un'area dal passato glorioso dal punto di vista automobilistico e industriale. Prima del 1945 la più illustre delle Case operanti nella ex Germania dell'Est fu la Horch. Fondata da August Horch nel 1899, essa divenne ben presto fra le più note d'Europa per la qualità tecnica dei suoi modelli. All'inizio del secolo non ne produceva più di due la settimana. Ogni componente veniva costruito direttamente in fabbrica, comprese le candele. Proprio a causa del modo sin troppo ricercato ed esclusivo di realizzare i suoi prodotti, August Horch venne ben presto posto in minoranza. Nel 1909, seguito da un nutrito gruppo di tecnici e persino di operai, fondò una nuova società. Ma dal momento che gli venne vietato di utilizzare ancora il suo nome (Horch in tedesco significa «ascolta»), fu escogitato un modo intelligente di aggirare l'ostacolo chiamando la nuova marca «Audi», ovvero in latino l'imperativo di Horch. Avendo il medesimo significato, le parole Horch e Audi si prestarono a un grazioso gioco di omonimie. Una pubblicità mostrava una Audi rivolta a un gruppo di pedoni: «Horch (ascolta) è una Audi». A riportare in auge la Horch dopo la parentesi del primo conflitto mondiale fu Paul Daimler. Figlio di Gottlieb, uno dei padri dell'automobile in assoluto, Paul Daimler progettò un modello dotato di motore a 8 cilindri in linea, il primo di questo frazionamento costruito in Germania. Seguirono, ma molto più tardi, un dodici e un otto cilindri a V. A sua volta la Audi fu assorbita dalla DKW nel 1928, ma il nome Audi riemerse in Occidente nel 1969 ed è oggi associato a quello della Volkswagen. La società, in effetti, fa parte del Gruppo di Wolfsburg. Dal consorzio formato nel 1932 dalla DKW, dalla Audi, dalla Horch e dalla Wanderer allo scopo di risanare talune di quelle marche entrate in crisi, nacque l'Auto Union il cui marchio di fabbrica furono quattro anelli intrecciati. Esso distingue oggi la Audi, l'unica marca di quelle quattro sopravvissuta perché la Wanderer cessò di produrre automobili nel 1941, la DKW nel 1966, mentre la Horch venne nazionalizzata nel 1956 assumendo tutt'altra identità. Quel consorzio di marche, sotto il nome Auto Union, ebbe un grande momento di gloria e fu quando nel 1933-'34 il prof. Ferdinand Porsche, che da poco si era messo in proprio, progettò una monoposto per la stagione di corse 1934. Particolare di questa vettura era il motore centrale-posteriore ispirato a una macchina, la «Tropfenwagen» con carrozzeria avente la forma di una goccia d'acqua allungata. Era dovuta ad Edmund Rumpler. Nella storia dell'automobile occupa un posto preminente. La «Tropfenwagen», i cui organi meccanici erano raggruppati davanti all'assale posteriore, aveva un CX di appena 0,28. A 70 anni di distanza le auto in produzione che possono vantare un coefficiente come quello sono un'assoluta minoranza. Porsche propose il suo progetto all'Auto Union che lo fece proprio. Il fatto che l'Auto Union da Gran E remio entrasse in concorrenza con la Mercedes piacqua a Hitler che vedeva nella rivalità fra le due marche uno stimolo per entrambe. Alla Mercedes questa intromissione piacque meno perché si vide dimezzare il contributo che il regime nazista aveva devoluto allo sport automobilistico. Auto Union e Mercedes diedero luogo a epici duelli dal 1934 al 1939, cioè sino allo scoppio della seconda guerra mondiale, ma la prima, proprio in virtù del suo schema originale era una macchina difficile da guidare. Uno dei suoi migliori interpreti fu il nostro Tazio Nuvolari. Si calcola che dal 1898 al 1945 non meno di 157 costruttori di automobili grandi, piccoli e piccolissimi abbiano operato nella ex Germania orientale, ma dopo la cessazione del secondo conflitto mondiale, un'industria automobilistica aveva in pratica cessato di esistere. Piero Casucci

Persone citate: August Horch, Edmund Rumpler, Ferdinand Porsche, Hitler, Paul Daimler, Tazio Nuvolari, Wanderer

Luoghi citati: Ddr, Europa, Germania, Germania Dell'est