Maradona: pago per il ko azzurro nel Mondiale '90

Maradona: pago per il ko azzurro nel Mondiale #90 Maradona: pago per il ko azzurro nel Mondiale #90 BUENOS AIRES. Diego Maradona si è definito «ribelle giustificato» in un'intervista telefonica all'agenzia giornalistica Noticias Argentinas. Rispondendo alle domande sul suo futuro, il giocatore è stato vago: l'ipotesi di passare al Boca Juniors per poi andare a Tokyo gli sembra «difficile ma possibile». Circa la presunta offerta multimilionaria giapponese, Maradona dice: «E' interessante, ma bisogna pensarci bene. Dire di no significherebbe rinunciare a guadagnare più soldi, però vincere un campionato con il Boca e la Coppa Libertadores sono sogni che mi voglio concedere». Prima di tutto bisogna risolvere i problemi con il Napoli e Maradona (che ieri non si è allenato con i compagni facendo sapere di avere mal di fegato) non vuole lasciare la società «sbattendo la porta». Spiega: «Ho già detto che intendo smettere con il Napoli, ma vediamo che cosa succede con Feriamo. L'ultimo atto è stata la causa che mi ha intentato dopo la partita con la Lazio. Lui, però, non può essere sicuro di niente, perché anch'io voglio andare fino in fondo. Potrebbe finire che il presidente, per non pagare 6 milioni di dollari, debba sborsarne 12». Diego ritiene che ci sia una campagna di stampa contro di lui, in Argentina e in Italia. Nell'intervista ha detto di non aver finora parlato, ma che gli italiani lo vogliono cacciare in qualsiasi modo per fargli pagare la vittoria dell'Argentina sulla Nazionale nei Mondiali. «Mi danno addosso con durezza, io taccio, perché le parole si dimenticano con il tempo, mentre la finale tra Argentina e Germania non la cancella nessuno. Sta scritta nella storia e l'Italia non potrà mai giocare la finale dei Mondiali 90. Per questo mi attaccano e per questo me ne voglio andare». I napoletani non lo trattano male, ha precisato Maradona, ma in genere «leggono quello che scrive la stampa del nord, anche se, poiché conoscono Maradona, sanno che in generale sono stupidaggini». Ha aggiunto: «I tifosi già sanno che me ne andrò. L'ho detto e debbono sentirsi dispiaciuti per come mi attaccano». Circa l'Argentina, Diego sostiene di essere pronto a giocare in nazionale, ma prima «debbono darmi delle risposte logiche». «Sono il tifoso numero uno della nostra selezione - ha precisato - ma non so nulla di questa fase che si è aperta con il nuovo et Basile». II presidente dell'Associazione calcio argentina (Afa), Julio Grondona, avrebbe fatto sapere di voler parlare con Maradona, che attende da lui delle spiegazioni. Una riguarderà i ringraziamenti - non condivisi da Maradona - che Grondona mandò a Dino Viola, presidente della Roma, per il trattamento ricevuto dall'Argentina a Trigoria.