Se chi ti insidia è papà...

Una ricerca psicologica dopo il caso del genitore che violentava i 5 figli Una ricerca psicologica dopo il caso del genitore che violentava i 5 figli Se chi ti insidia è paptL. Aumentano in Italia i casi di incesto MILANO. La notizia è di sabato ed è stata ripresa da tutti i quotidiani di ieri. Nel corso dei nove lunghi anni, un padre di famiglia bolognese avrebbe avuto rapporti sessuali con le tre figlie e avrebbe costretto due dei tre figli maschi a pratiche omosessuali. «Una vicenda sconvolgente e allucinante - sostiene Salvatore Surace, dirigente della Squadra mobile - che è durata fino a venti giorni fa». La stessa moglie e madre avrebbe scoperto il rapporto incestuoso solo dopo cinque anni e per altri quattro «ha dovuto tacere, minacciata dall'uomo». Una storia drammatica, che richiama con forza l'attenzione su una realtà inquietante. L'abuso sessuale sui minori è purtroppo presente nel tessuto sociale, nelle famiglie. Non sarebbe corretto né possibile chiudere gli occhi. Anche se, spesso, all'emergere del problema, non corrispondono subito interventi appropriati. Al contrario: lo sgomento può paralizzare. Perciò, proprio quanti dovrebbero avere le competenze tecniche per potersene occupare (dagli educatori ai medici, dagli assistenti sociali agli psicologi), avvertono che le armi professionali rischiano di spuntarsi di fronte alla complessità del «segreto familiare», alla delicatezza del tema, alla molteplicità delle competenze in gioco. A Milano, gli esperti del Cbm (Centro per il bambino maltrattato e la cura della crisi familia- ^J inis MILANO. La famiglia incestuosa si può curare? Stefano Cirillo, psicologo, terapeuta della famiglia, sgombra subito il campo da ogni equivoco. «L'obiettivo non è quello di ricomporre a tutti i costi il nucleo familiare, ma di comprendere le dinamiche della famiglia stessa, per consentire a tutti - e in particolar modo alla vitima - una loro migliore elaborazione». Tale elaborazione dovrebbe consentire ai minori di mantenere una relazione positiva con i genitori, quando ciò è possibile; ma anche di spezzare ogni legame, se necessario. In ogni caso, aggiunge, i problemi posti da una famiglia incestuosa «possono essere superati solo attraverso un lavoro di integrazio¬ re) hanno appena concluso la più ampia indagine mai realizzata in Italia su questo argomento, che pone a confronto l'esperienza clinica concreta con quanto di più recente viene offerto dalla bibliografia intemazionale. Ne è nato un volume «Segreti di famiglia. L'intervento nei casi di incesto», curato da Marinella Malacrea ed Alessandro Vassalli, fresco di stampa per i tipi di Raffaello Cortina Editore; 345 pagine che rappresentano ora una guida preziosa per gli operatori. «Non ci sono dati statistici precisi - spiega Giorgio Battistacci, presidente di sezione della corte d'appello di Perugia - ma si ha l'impressione che, negli ul¬ IL TERAPEUTA no o penetrazione rettale con oggetti come penne o matite, fino al rapporto sessuale completo o alla sodomia». Tutte le ricerche collocano l'età di inizio dell'incesto nella fascia tra gli 8 e i 12 anni, senza significative differenze fra maschi e femmine. Ma, nel nostro Paese, i dati disponibili confermano l'assoluta preponderanza delle vittime di sesso femminile. Su 90 casi di reati sessuali commessi in famiglia nel corso di un anno e riferiti dalla stampa quotidiana, il 94 per cento delle vittime erano bambine. Preoccupanti sono le conseguenze a breve e a lungo termine degli abusi sessuali commessi in famiglia sulla personalità dei minori (dai disturbi della sfera affettiva e della personalità a quelli della vita sessuale): «Il rapporto incestuoso - osservano la neuropsichiatra Elena Fabiani e la psicologa Lia Zanardo - frustra il bisogno primario della tenerezza e della fiduciosa vicinanza. In alcune donne le conseguenze a distanza di una violenza sessuale subita nell'infanzia sono state assai gravi, inducendo importanti problemi di identità, estrema dipendenza dal partner e facilità alla depressione, che si sono poi riflessi sia sulla loro vita sessuale, sia sulla capacità di assumere un ruolo parentale nei confronti dei loro figli». Mario Tortello