Con Rudolf Buchbinder e il Quartetto Academica

MOZART ALL'UNIONE CONCERTI MOZART ALL'UNIONE Con Rudolf Buchbinder e il Quartetto Academica MOZART spadroneggia nei prossimi due appuntamenti dell'Unione Musicale. Arriva l'Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, con Rudolf Buchbinder come pianista e direttore e con il soprano Hye Jin Kim. Il concerto (Auditorium, domenica 9, ore 17) rientra nelle manifestazioni del progetto triennale «Mozart musicista europeo», che prevedeva tra l'altro un concorso di canto mozartiano. Hye Jin Kim è appunto una delle vincitrici: coreana, ha debuttato a Seul nel «Pipistrello» e nel 1988 è stata protagonista di «The Burning Tower», l'opera composta per le Olimpiadi. Buchbinder ha suonato in tutto il mondo, inciso oltre 70 dischi e ricevuto il «Grand Prix du Disque» per 1'«opera omnia» pianistica haydniana. Nel concerto si alternano arie cantate e concerti per pianoforte. La prima aria sarà «Alma grande, nobil core», scritta da Mozart per il soprano Louise Villeneuve affinché la inserisse nell'opera «I due baroni di Rocca Azzurra» di Cimarosa (a quei tempi, evidentemente, tutto era permesso). E' interessante l'intervento contrappuntistico degli strumenti sul tema. L'altra aria sarà «Bella mia fiamma. Resta o cara», il cui testo era già stato musicato da Jommelli. Scritta per il soprano Josepha Duschek a Praga subito dopo il grande successo di «Don Giovanni», esige - come sottolinea Hermann Abert non già agilità e arditezza di vocalizzi, ma «una voce di soprano ampia e generosa e un'interpretazione libera ed espressiva di alto livello». Se- condo un aneddoto riportato dal figlio di Mozart, la cantante rinchiuse il musicista in una camera e lo liberò soltanto a opera terminata; Mozart a sua volta avrebbe promesso di cedere l'aria alla Duschek soltanto se l'avesse letta a prima vista senza errori. I due concerti, per i quali Buchbinder si porrà alla tastiera, sono quello «in re maggiore K. 537» detto «dell'Incoronazione», di cui è indimenticabile il Larghetto centrale, e quello «in do maggiore K. 503». Quest'ultimo chiude la serie composta dal 1782 al 1786, quando Mozart mieteva successi strepitosi proprio come pianista. Serata anche mercoledì 12 (Auditorium, ore 21). Sono di scena, oltre al Quartetto Academica (Mariana Sirbu e Ruxandra Colan violini, James Creitz viola, Mihai Dancila violoncello), anche il violista Bruno Giuranna e Robin Graham al corno. II programma propone tre quintetti dall'organico non consueto. Il primo è in re maggiore per due violini, due viole e violoncello ed è designato dalla sigla K. 593: da sottolineare la complessa struttura del finale. Il «Quintetto in mi bemolle K. 614» presenta gli stessi strumenti e rivela chiaramente il tributo haydniano a Mozart. Nel «Quintetto in mi bemolle maggiore K. 407» uno dei violini è sostituito dal corno: l'opera fu scritta pensando a un interprete come Ignaz Leutgeb, formaggiaio e cornista, che per essere un dilettante rivelava una bravura strepitosa. Non a caso Mozart, suo amico, gli dedicò i quattro concerti per questo strumento. [1. o.] // rio/isla Bruno Giuranna suona all', \udilorium mercoledì 12 dicembre insieme al Quartetto Academica e al cornista Robin Cra/iam

Luoghi citati: Padova, Praga, Veneto