DIVENTARE DONNA E MADRE L'ANALISTA INDICA LA VIA di Tilde Giani Gallino

DIVENTARE DONNA E MADRE L'ANALISTA INDICA LA VIA DIVENTARE DONNA E MADRE L'ANALISTA INDICA LA VIA GIÀ' autrice di una impegnativa Storia della psicoanalisi, una ricostruzione storica e critica che spazia lungo l'arco di un intero secolo, Silvia Vegetti Finzi si cimenta ora su un tema che le è doppiamente familiare, perché tratta di femminilità e di infanzia insieme, due filoni ai quali la studiosa ha dedicato particolare attenzione. Il nuovo libro si intitola II bambino della notte, e tratta la tematica del «divenire donna, divenire madre». La Vegetti si pone l'obiettivo di pensare e riattualizzare la maternità in un'ottica femminile, dunque lontana dai modelli tradizionali che colgono ed esaltano soltanto la figura maschile e le sue prerogative biologiche e culturali. Per tentare di leggere il percorso femminile alla maternità, per individuarne le origini e seguirne il processo, l'autrice presenta i casi di due bambini in terapia, Anna e Paola, tentando di ana¬ lizzare non solo il loro comportamento o i conflitti familiari, ma anche il loro immaginario infantile. Poiché la Vegetti Finzi appartiene alla scuola psicoanalitica, la sua interpretazione si avvale della teoria freudiana che prevede nelle bambine una rinuncia sofferta alle componenti maschili del proprio sé, come pegno da pagare per conquistare una accettabile immagine femminile adulta. Tuttavia il suo discorso percorre sentieri non battuti e non previsti da Freud, laddove introduce l'analisi di certe fantasie infantili femminili, attraverso le quali sembra che la bambina tenda a rendere concava la propria immagine corporea, per disporla a contenere il bambino che porterà da adulta nel suo grembo. Se la prima bambina, Anna, esprime i suoi pensieri inconsci sulla gravidanza e sulla nascita attraverso i sogni ed i disegni, la seconda, Paola, li elabora mediante i sogni ad occhi aperti: immagini e fantasie di parti difficili e contrastati dal potere maschile. E ancora, anche il divenire femminile che si manifesta nell'età puberale, appare preannunciato dai sogni, come in quelli in cui compaiono messaggi corporei, all'inizio non facilmente comprensibili, ma che poi si potranno connettere fra loro, e leggere come una storia di preannuncio interiore, all'evento del menarca e della mestruazione. Uno dei meriti della psicoanalisi è certamente stato quello di liberare le persone, e soprattutto le donne, dai tabù che circondavano la sessualità. Tuttavia la maternità è rimasta nell'impensato. Nell'impensato maschile beninteso, che è tuttavia quello che determina «il pensabile» nella nostra società. Non è perciò casuale, secondo la Vegetti, che la maggior parte dei disturbi psicosomatici femminili riguardino nella nostra epoca la funzione procreativa, considerato che il sintomo manifesta a livello corporeo ciò che ha subito una rimozione nell'ambito del pensiero cosciente. In questo contesto, che sottolinea il «disagio della maternità», anche l'aborto volontario rappresenterebbe secondo l'autrice la difficoltà che le donne incontrano a controllare un inconscio desiderio di maternità, rapportabile sia ai desideri dell'individuo, sia ai bisogni della specie. Nel testo si tenta di restituire alla generatività femminile i suoi aspetti positivi e creativi, considerando la gestazione un processo «fisiologico e ideativo», ed il bambino che nasce un prodotto «del corpo e del pensiero», cosa non facile poiché la nostra cultura, a partire dalla filosofia greca, si fonda sull'occultamento e sulla negazione della generatività femminile come processo creativo. E, d'altra parte, l'avvento della riproduzione artificiale apre impensate e preoccupanti modalità di selezione e di manipolazione del prodotto generativo. La progettualità della procreazione rischia infatti di rendere onnipotenti tutti, la madre sterile ed il medico che «fabbrica» il bimbo in provetta. L'immaginario dell'individuo e il potere della scienza dominano ormai la scena. Tilde Giani Gallino Silvia Vegetti Finzi Il bambino della notte Mondadori pp.278. L. 29.000

Persone citate: Freud, Silvia Vegetti Finzi, Vegetti, Vegetti Finzi

Luoghi citati: Madre