Il Caduto in Russia sepolto nel Sacrario

Il Caduto in Russia sepolto nel Sacrario Cossiga a Redipuglia onora il Milite ignoto Il Caduto in Russia sepolto nel Sacrario REDIPUGLIA. A Cargnacco in provincia di Udine, ieri, si è esaudito un voto: i resti di uno dei caduti è tornato dalla Russia, dopo quasi mezzo secolo di ricerche, di speranze, di attese deluse. Tra migliaia di persone, reduci, vedove e orfani di quella che fu l'Armir, l'Armata italiana in Russia, l'elicottero dell' esercito ha preso terra, in un silenzio irreale: poco dopo veniva sbarcata la piccola urna con i resti del Milite ignoto, il primo delle «gavette di ghiaccio» a tornare dall'inferno bianco del- le steppe, dove, a quanto si sa, ne riposano ancora almeno altre 100 mila. E se a Cargnacco per questo rientro c'era il ministro Tognoli, a Redipuglia la celebrazione è avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, del ministro Virginio Rognoni, di alte cariche militari e di una delegazione sovietica. L'arrivo dell'urna contenente i resti di uno dei 90 mila italiani caduti 47 anni fa nella campagna di Russia, annunciato nel corso della recen- te visita a Roma del presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, fa parte di un più ampio piano sistematico di ricerche e riesumazioni stretto tra Italia e Urss e che dovrebbe essere ratificato in un accordo il prossimo gennaio a Mosca. Cossiga ha atteso l'arrivo dell'urna ai piedi della gradinata del sacrario, colorata da 37 bandiere, contenente le spoglie di circa 40 mila Caduti della prima guerra mondiale. A margine della, cerimonia il generale Benito Gavazza, commissario per le onoranze ai Caduti, ha confermato che le altre spoglie mortali che giungeranno dai cimiteri italiani di Russia saranno tumulate sul colle che si erge di fronte al sacrario di Redipuglia dove riposano le spoglie di centomila Caduti della grande guerra. Dopo aver deposto una corona di fiori sull'urna del milite ignoto, Cossiga ha salutato la delegazione sovietica, guidata dal maresciallo Alexander Petrovic Silantev. Il ministro Rognoni ha ricordato come «il ritorno dell'ignoto soldato sia un segno dei tempi. Disintegratisi i muri che dividevano i popoli ha aggiunto -, tornata con la perestrojka nel grande circuito del mondo la libertà e il dialogo, Italia e Urss si sentono Paesi vicini». Alla manifestazione hanno partecipato, secondo una stima delle forze dell'ordine, non meno di 40 mila persone. Prima dell'arrivo di Cossiga, alcuni aderenti a dp hanno tentato di fare un'azione di volantinaggio nella zona; l'iniziativa, però, non ha avuto seguito. Nel volantino è scritto, che dp manifesta il proprio dissenso «verso la retorica militarista di questa cerimonia, del tutto inopportuna nel momento in cui gravi segnali di guerra stanno arrivando dal Golfo Persico». Nel ciclostilato sono inoltre chiesti il ritiro delle truppe italiane nel Golfo e le dimissioni di Cossiga perché «si è reso protagonista nelle ultime settimane di atti e dichiarazioni che sono incompatibili con il ruolo di Presidente della Repubblica». Francesco Cossiga stringe la mano a un veterano durante la cerimonia al Sacrario di Redipuglia per il ritorno del milite igno