Karin B ecco l'accordo
Karin B, accordo Le soluzioni prospettate riguardano anche Orbassano Karin B, accordo , Come svuotare la nave dei veleni ORBASSANO. Entro giugno del prossimo anno i rifiuti della Karin B saranno completamente smaltiti. Un primo passo per trovare una soluzione definitiva al problema è stato fatto venerdì. Per tre ore a Bologna, nel palazzo del Consiglio regionale dell'Emilia Romagna, si è discusso sul progetto in cui si prevede che sia la Servizi Industriali di Orbassano, vicino a Torino, ad occuparsi di 400 delle tonnellate di rifiuti della «nave dei veleni» che ancora devono essere eliminati. Alla fine il primo accordo. Nel documento sottoscritto da tutti i partecipanti e che sarà diffuso oggi, si legge: «E' emersa la volontà comune di risolvere il grosso problema». Di fatto significa che i sei mesi di trattative informali e di verifiche politiche hanno portato a trovare una soluzione. Le contestazioni che si erano verificate all'arrivo ad Orbassano dei fusti Zanoobia dovrebbero essere un ricordo. Non solo. Tra una decina di giorni ci sarà la riunione, a cui parteciperà anche la Regione Piemonte, per definire nei dettagli l'intera operazione. La firma del contratto di smaltimento appare solo una questione di tempo: in parecchi sostengono che la trattativa si concluderà entro la fine del mese. E questa è molto più che una semplice ipotesi ottimistica. Oltrettutto la prossima settimana verrà firmato anche un secondo contratto: in un impianto estero verranno smaltiti i rifiuti Karin B più pericolosi. L'incontro di tre giorni fa ha comunque chiarito ogni cosa, delineato in modo preciso che cosa accadrà. Luciano Guerzoni, commissario ad acta per la Karin B e presidente del Consiglio regionale emiliano, l'assessore provinciale torinese all'ecologia Corrado Scapino, Giuseppe Martoccia (sindaco di Orbassano), Giuseppe Massimino (sindaco di Beinasco) e i rappre¬ sentanti della Servizi Industriali, hanno anche trovato l'intesa su quale dovrà essere la contropartita per la disponibilità offerta alla soluzione del problema delle 400 tonnellate di rifiuti. Nel documento sottoscritto, mentre si specifica che si tratta comunque di quelli meno nocivi, vengono indicati i punti fondamentali: sarà effettuata la copertura delle vasche della Servizi Industriali (entro aprile) e la bonifica della discarica abusiva di via dei Fraschei. E ancora: entro tre-cinque anni ci sarà la ricollocazione dell'impianto di smaltimento di Orbassano. La «psicosi delle navi dei veleni», quella che tutti i commissari ad acta hanno sempre indicato come la vera causa delle contestazioni e sit-in che negli anni, scorsi hanno contraddistinto l'arrivo dei fusti negli stabilimenti prescelti, ha comunque condizionato ugualmente la riunione di venerdì. Non a caso il presidente del consiglio regionale emiliano ha offerto la propria disponibilità a partecipare a qualsiasi dibattito per spiegare e chiarire, non a caso tutti sono stati concordi nel decidere di preparare un documento ufficiale della riunione che sarebbe stato diffuso soltanto nella giornata di oggi. E Michele Rendina, il dirigente della Regione Emilia Romagna che ha seguito con il presidente Guerzoni la complessa trattativa, spiega: «Nonostante tutto abbiamo scelto di seguire la pista di uno smaltimento in Italia perché ci auguriamo che i tempi siano cambiati, soprattutto ci sembra che la gente abbia compreso che non si può continuare a risolvere ogni cosa andando all'estero. Servono impianti, non polemiche o barricate. E l'incontro di venerdì è già un grande risultato». Bruno Alovisio Paolo Negro
Persone citate: Bruno Alovisio, Corrado Scapino, Giuseppe Martoccia, Giuseppe Massimino, Guerzoni, Luciano Guerzoni, Michele Rendina, Orbassano Karin, Paolo Negro
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