Per i rifiuti tossici Interchim alla sbarra
Per i rifiuti tossici Interchim alla sbarra Per i rifiuti tossici Interchim alla sbarra Interchim alla sbarra domani a Ciriè. Davanti al pretore Malagnino compariranno i tre maggiori ex dirigenti dell'industria chimica fallita nel 1989: Ettore Maraschi (amministratore delegato), Giampiero Morgantini (procuratore e direttore dello stabilimento) e Luigi Graziano (direttore di produzione), tutti residenti a Torino rispettivamente in corso Galileo Ferraris 20, via Nizza 135 e via Peyron 27. Sono imputati per una nutrita serie di fatti accaduti dal 1986 all'88: smaltimento di rifiuti speciali tossici e nocivi senza rispettare le prescrizioni dell'autorizzazione della Regione; stoccaggio di oltre mille fusti presse l'inceneritore invece che nei magazzini e di altri fusti alla rinfusa, impedendone la verifica quantitativa; scarichi nel torrente Stura e sul suolo dello stabilimento oltre i limiti della tabella A della legge 319; convogliamento nell'impianto di depurazione delle acque tecnologiche di acque non depurate provenienti dal reparto produzione coloranti; utilizzo di punti di scarico abusivo nel suolo e sottosuolo esterni ed interni al perimetro industriale; mancata realizzazione di un canaletto di scarico; mancata tenuta di un registro giornaliero. Le imputazioni sono state contestate in base a diversi articoli della legge 319 del 1976. Gli imputati saranno difesi dagli avvocati Ennio Festa e Vittorio Chiusano, mentre la giunta municipale del Comune di Ciriè chiederà di costituirsi parte civile con il patrocinio dell'avvocato Stefano Comellini. Altrettanto intende fare il comitato ecologico spontaneo ciriacese che negli anni scorsi aveva condotto una vivace campagna contro l'Interchim. Nel frattempo l'ex stabilimento è andato all'asta due volte, ma senza esito.
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