Arriva il primo week-end dello sci

L'agricoltura scende in piazza L'agricoltura scende in piazza «Multati e tartassati» Esplode la rabbia del Piemonte verde Venerdì parte la stagione, a Bardonecchia impianti aperti dai primi di dicembre Arriva il primo week-end dello sci Neve a volontà, nella Via Lattea è già tempo di sport Il Piemonte agricolo? Una campagna piena di rabbia. Protestano i braccianti, gli operai florovivaisti, sono furibondi i «forestali». E con quella del sindacato cresce la rivolta degli agricoltori, dalla Coldiretti alla Confagricoltura. Vediamo come e quando. Oggi si fermano «padroni e padroncini» della terra. Che vogliono? Parte all'attacco il fronte padronale che strilla: l'agricoltura muore. E spiega in un maxi-volantino le ragioni della protesta. «Lo sapevi che???». In concreto: c'è una multa di 1329 lire per ogni quintale di cereale prodotto (anche se l'Italia è deficitaria); c'è un prelievo di 7 lire e una supermulta di 541 lire per ogni chilo di latte in più prodotto; riduzioni del 23% degli stanziamenti per l'agricoltura. E la lista delle rivendicazioni prosegue senza fine. «Nonostante ciò - dice un volantino - i consumatori italiani continuano a pagare i prodotti a prezzi sempre maggiori». E allora? Coldiretti, Confcoltivatori e Confagricolura hanno deciso di scendere in piazza, proprio in Piemonte. Nei capoluoghi di provincia e nell'area torinese ((Pinerolo, Trofarello, Caluso, Leinì, Borgone di Susa) si esibiranno oggi (senza bloccare il traffico, spiegano) con sfilate di trattori. E il 30 novembre è la volta dei «lavoratori agricoli» piemontesi per conquistarsi un contratto equo. Sciopero di una giornata con manifestazione in piazza Castello (davanti alla Regione) e in corso Vittorio, davanti alla sede dell'Unione agricoltori. Non ci saranno i trattori, ma ci sarà la gente che chiede maggior attenzione per una categoria «trascurata». Il loro problema è diverso, ma non per questo irrilevante. L'hanno spiegato ieri, in una conferenza stampa, i responsabili Cisl (Renato Dutto, Pier Giuseppe Orlandin e il segretario regionale Giancarlo Panerò), e quelli della Cgil (Elvio Tron e Pietro Pavese). Lo sciopero, per il rinnovo del contratto, è di una giornata il 30 novembre. Raccontano i «sindacalisti della terra»: siamo in Piemonte 17.400 tra operai agricoli e florovivaisti, dei quali solo 5850 fissi (cioè con contratto), i «forestali» sono circa 600 (150 fissi). Una sproporzione macroscopica, come si vede dai numeri, tra i «contrattualizzati» e gli avventizi. «E i non contrattualizzati, chiamiamoli avventizi spiega il sindacato - sono una gran maggioranza, quella dei "non garantiti"». Gli esempi di sprecano. Soltanto chi lavora più di 51 giorni l'anno ha un minimo di garanzie sul piano della previdenza sociale, chi invece lavora meno di due mesi l'anno è a «tutela zero». Per la maggioranza dei braccianti non c'è assistenza malattia, né sussidio maternità, né disoccupazione, e «la pensione è a rischio: se questa è giustizia!». Babbo Natale è passato in anticipo, mezzo metro di neve in montagna, e venerdì la Via Lattea inaugura la stagione invernale, aprendo 25 dei suoi 97 impianti di risalita. A Sestriere, capitale della Via Lattea, da dopodomani saranno operativi una dozzina di impianti, ma le seggiovie saranno in funzione in tutti gli altri centri del «domaine-skiable»: Sansicario, Sauze d'Oulx, Claviere, Cesana, Monginevro. Il primo week-end sciistico sarà anche occasione per inaugurare la nuova politica commerciale méssa a punto dalla Sestrieres Spa. L'obiettivo primario è creare un «prodotto neve» su misura della clientela; ecco quindi il pass gratuito ai bambini sotto i sette anni. Fra le altre novità, i giornalieri «invito allo sci» (dalle 10 alle 20 mila lire) per i principianti, che consentono di utilizzare impianti di scarsa/media difficoltà, situati su aree circoscritte e sempre innevate: «Ai neofiti - dicono alla Sestrieres Spa non servirebbe il giornaliero Via Lattea, che dà via libera su 40C chilometri di piste e costa 37 mila lire». Novità singolare, il giornaliero «winter trekking» (12 mila lire) messo in vendita per chi non scia: mamme desiderose di accompagnare i figli sulle piste e amanti della tintarella d'altura potranno effettuare percorsi di andata e ritorno anche di molti chilometri. Continua intanto il lavoro ^f !« j |H»f, P SS Ti J^f !« j |H»f, J^f « j |f Sestriere si prepara al via: c'è anche Albe della batteria di oltre 800 cannoni per l'innevamento programmato che negli anni di meteorologia avversa ha contribuito a richiamare turisti sulle piste della Via Lattea, quando altrove gli impianti erano chiusi. Gli «snow makers», ovvero gli addetti alla lavorazione della neve programmata, stanno in questi giorni rifinendo la copertura della pista Kandahar sul monte Alpette: si tratta del tracciato che l'il dicembre ospiterà la prima prova italiana di Coppa del Mondo, uno slaT Francesco Bullo rto Tomba con la nazionale azzurra lom speciale maschile. Da un paio di giorni gli azzurri della Nazionale di sci, in testa Alberto Tomba, sono in allenamento sulla Kandahar; l'atleta bolognese colse i suoi primi allori in Coppa del Mondo proprio a Sestriere, tre anni fa. I mezzi battipista sono entrati in funzione anche sugli impianti dello Jafferau, Colomion e Melezet di Bardonecchia. Il manto nevoso caduto negli ultimi giorni varia dai 30 centimetri in paese ai 50 del Pian del Sole sino ad un massimo di 70 sulle piste di alta quota a 2500 metri dello Jafferau. «Stiamo battendo molti punti delle piste anche a piedi per migliorare l'assestamento - afferma Rossi, direttore della Turisport -. Pensiamo di aprire al più presto alcuni impianti ma la data non è ancora fissata». Certamente apriranno sin dall'inizio di dicembre le piste con innevamento artificiale. Al Colomion l'impianto con neve sparata dai cannoni quest'anno è stato ampliato di oltre 600 metri.