La Guerinoni è pronta a vuotare il sacco

La Guerinoni è pronta a vuotare il sacco Forse già stamane il colpo di scena, ma il processo potrebbe essere rinviato su richiesta dei suoi legali La Guerinoni è pronta a vuotare il sacco «Se dico tutto sull'omicidio Brin riesco a evitare l'ergastolo?» GENOVA. «Se parlassi, potrebbe andarmi meglio? Potrei evitare l'ergastolo? Ma mi condanneranno al carcere a vita?». Sono le domande che Gigliola Guerinoni, alla conclusione dell'ultima udienza in Corte d'assise d'appello, rivolgeva a se stessa, a pochi intimi e che, ieri, ha sicuramente proposto all'avvocato Alfredo Biondi, nel corso del colloquio che ha avuto nel carcere di Pontedecimo (Genova). La donna, tornata in carcere per avere violato gli obblighi connessi alla concessione degli arresti domiciliari, provata fisicamente e psichicamente da una settimana di digiuno e dallo spettro dell'ergastolo chiesto dal procuratore generale Ettore Siniscalchi, è pronta a vuotare il sacco. Potrebbe farlo nell'udienza di questa mattina o fra qualche giorno, se l'avvocato Biondi otterrà la sospensione delle udienze, in attesa dell'esito dell'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Savona sul memoriale di Marcello Roma, e del processo del 27 novembre, a Milano, dove Gigliola è chiamata a rispondere di calunnia ai danni di Maurizio Picozzi, il magistrato che ha svolto le indagini sull'omicidio di Cesare Brin. Marcello Roma, tossicomane malato terminale di Aids, davanti ai giudici della Corte d'assise d'appello, ha smentito il memoriale in cui sosteneva che gli assassini di Cesare Brin sono due esattori della droga. Due giorni dopo, lo ha confermato ai microfoni di una radio privata, aggiungendo altri particolari. La cassetta con la registrazione dell'ultima intervista, viene consegnata oggi alla Procura della Repubblica di Savona, che potrebbe aprire un'inchiesta per calunnia contro Marcello Roma. Il processo di Milano dovrà dire se la Guerinoni ha mentito, quando ha accusato il giudice Picozzi di averla «perseguitata» per vendicarsi di una breve relazione avuta con la donna e troncata per iniziativa di quest'ultima. Comunque, nel processo in corso a Genova, la pista della droga è stata spazzata via. L'istruttoria dibattimentale è chiusa. Ettore Gerì, l'ex convivente della donna, e la figlia, Soraya, sono le uniche persone che sanno quello che avvenne la notte del 12 agosto 1987 nell'abitazione di Gigliola. L'uomo, dopo avere confessato di essere l'autore materiale del delitto (lo sostiene anche l'accusa che ne ha chiesto la condanna a 26 anni di carcere), ha ritrattato e la sua ultima versione, confermata alla Corte d'assise di appello con una lettera, è questa: «La notte del delitto andai a casa di Gigliola con Soraya. Cesare Brin era già cadavere». Non intende ritornare davanti ai giudici. La ragazza, a sua volta, aveva accusato entrambi i genitori del delitto, ma le sue confessioni sono state espulse dal processo. La verità, o una «verità» accettabile è affidata soltanto a Gigliola Guerinoni che, ora, è pronta a parlare per uscire dall'incubo dell'ergastolo. La donna potrebbe sostenere: «Quella notte litigai con Cesare Brin. C'era anche Gerì. Il litigio degenerò. Brin, colpito al capo da una bottigliata, scivolò, batté il capo contro lo spigolo del comodino e fu portato via ancora rantolante». E' una nuova versione dei fatti che sta a metà fra la affermazioni di Gerì e della figlia e darebbe un'altra chiave di lettura dell'accorrere dei complici che «Gigliola Guerinoni - ha detto il procuratore generale - aveva stretto in sodalizio criminale con il sesso». Poi sarà compito dell'avvocato Alfredo Biondi gettare sul piatto della bilancia tutto il suo prestigio e l'esperienza professionale per evitare a Gigliola, anche con il contributo dell'avvocato Mirka Giorello, l'ergastolo, o comunque una pena severa, sostenendo l'omicidio preterintenzionale. Di certo, vi è che la Guerinoni e i suoi difensori non sono disposti a farsi stritolare dal tiro al bersaglio contro la donna, da parte dei difensori dei suoi complici e dell'accusa pubblica e privata. Bruno Balbo Gigliola Guerinoni

Luoghi citati: Genova, Milano, Savona