«Osate e siate coraggiosi!»
«Osate e siate coraggiosi!» Il Pontefice a Napoli chiede agli imprenditori di resistere e di creare lavoro «Osate e siate coraggiosi!» F il monito del Papa agli industriali del Sud NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO Dopo i politici, gli imprenditori: il Papa chiede alla categoria che nel Sud sta pagando più duramente gli effetti del malgoverno, della latitanza dello Stato e della complicità di certa classe politica, di non cedere, di non andarsene. Le tangenti, le intimidazioni e i recenti assassini all'acciaieria di Megara non devono cancellare quella che appare l'unica speranza di capovolgere l'involuzione criminale e sociale di intere regioni: il lavoro. «Siate coraggiosi!», ha gridato Wojtyla a circa mille imprenditori, riuniti per ascoltarlo nella sede della Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale. «Mi sento personalmente partecipe delle vostre preoccupazioni. So anche che queste molteplici problematiche sociali, incluso l'aumento preoccupante della criminalità organizzata, non favoriscono certamente il potenziamento dell'imprenditoria privata». Il Papa ha ripetuto il monito ai partiti che gestiscono il Meridione: «Farsi carico di cambiare l'attuale situazione - ha detto - è dovere, in primo luogo, dei responsabili politici e degli amministratori, i quali hanno l'obbligo di assicurare la sicurezza della vita quotidiana, la certezza del diritto e la stabilità delle regole della convivenza sociale». Ma anche gli imprenditori hanno un ruolo: «E' vostro preciso dovere non fermarvi duianzi alle difficoltà, ma osare, essere creativi, per il vostro legittimo guadagno e per il bene di tutta la società». I politici hanno l'obbligo di ripristinare una situazione di convivenza civile, ma «occorre però che ognuno sia disponibile a dare il proprio contributo. Vi invito pertanto - ha detto il Pontefice - a mobilitare a tal fine le vostre migliori risorse». Non è facile e in un certo modo il Pontefice è giunto a ipotizzare una forma di «supplenza» dell'economia nei confronti della politica. Contro la filosofia del «fuitevenne», fuggitevene, che proprio dal cuore di Napoli, dal Rione Sanità, un parroco disperato aveva tempo fa rovesciato sui suoi fedeli, Giovanni Paolo II esorta gli imprenditori, e in particolare quelli cattolici, «a non assumere atteggiamenti di rassegnazione e di sconforto, ma ad avere il coraggio di rischiare un tratto di strada supplementare per il bene della Comunità. Per questo - ha aggiunto, con un ampliamento che forse non era rivolto solo agli imprenditori, ma anche alla classe dirigente - faccio appello soprattutto a quanti si professano credenti. Nessuno può proclamarsi cristiano e rimanere indifferente di fronte al fratello che è in difficoltà, di fronte alla disoccupazione crescente, alla mancanza di alloggi, all'insicurezza e all'ingiustizia». Gli imprenditori devono «essere in prima fila» nello sforzo di risanare il Meridione, perché «le carenze che si lamentano nel sistema sociale di questa vostra città, come altrove del resto, non sono fortuite». E per cercare di invertire la tendenza ci vuole «il coinvolgimento di tutto il Paese, per una scelta di sviluppo coerente e solidale»: infatti «esistono criteri morali, non soltanto economici, alla base delle scelte operative nell'attività produttiva». E di fronte a un «progressivo divaricarsi tra la dimensione economica e quella etica» il Papa ha detto che il profitto «non va eretto a criterio assoluto; è solo una regola di efficienza, che va sottoposta ai vincoli derivanti dal principio di solidarietà». Carcere di Poggioreale, ospedale Cardarelli, al centro delle polemiche sui costi per la visita: polemica che si è attutita in presenza dell'ospite illustre, ma che forse è destinata a riprendere vigore nei prossimi giorni. In particolare ad Aversa, dove il Comune non ha fondi in bilancio, ma ha stanziato tre miliardi e mezzo per ricevere l'ospite. E già qualcuno comincia a chiedersi se l'allestimento delle infrastrutture per la visita pontificia in Campania, spesso deciso e appaltato con procedure d'urgenza, sia riuscito a sfuggire a quelle che sono le regole perverse del gioco. Marco Tosarti Il Papa con un detenuto durante la visita a Poggioreale
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