Informatica,lingue e psicologia all'Università Popolare

Informatica, lingue e psicologia all'Università PopolareInformatica, lingue e psicologia all'Università Popolare Informatica, lingue e psicologia all'Università Popolare LM UNIVERSITÀ' Popola™ re inaugura i corsi lunedì 5 novembre alle 21 nell'Aula Magna di Palazzo Campana, in via C. Alberto 10. «Problemi della formazione e crisi dell'informazione» è il tema della serata, cui interverranno il Rettore dell'Università di Torino Dianzani e il vicesindaco Marzano. I relatori, Aldo A.Mola, Michele Torre e Igino Vergnano, affronteranno i problemi della formazione culturale e della crisi dei mass media, destinata a mutare il modo di comunicare del futuro. Argomento che tocca da vicino l'Università Popolare, attiva dagli inizi del 1900 e divenuta realtà viva e partecipe del panorama culturale torinese in questi ultimi anni. «Il tema sicuramente ci coinvolge - dice Eugenio Boccardo, dinamico presidente dell'Università sotto la cui gestione il sodalizio ha quasi raddoppiato gli iscritti perché nostro intento è quello di conquistare uno spazio nella cultura torinese, cercando di renderlo attuale, al passo coi tempi». Nata all'inizio del secolo dall'idea di alcuni intellettuali di dare alla città un modo nuovo di apprendere e far cultura, l'Università Popolare si sciolse nel 1930 per non assoggettarsi al fascismo, data la sua natura apolitica e apartitica, per rinascere poi alla fine della guerra. Oggi è arrivata ad avere più di 1500 iscritti, soci uditori che, con una tassa di iscrizione di 50.000 lire, hanno diritto a frequentare tutti i corsi dell'anno accademico, per i quali non viene richiesto alcun diploma. Novità di quest'anno il corso di lingua araba, che ha in programma i primi elementi di grammatica, la fonetica e la conversazione. Molta attenzione per le lingue straniere (inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo): in programma, le prime basi grammaticali e fonetiche, l'approfondimento delle forme sintattiche e la conversazione. Dalle lingue si passa all'informatica, con lo studio del sistema operativo (è previsto l'uso dell'Ms/Dos) e l'utilizzo di programmi in linguaggio Basic e Pascal. Oppure si può tornare indietro all'età neolitica e alla genesi della terra, partecipando al corso di archeologia. Altre materie (ogni sera della settimana dalle 20,30 in avanti): l'analisi dei film con il corso sulla storia del cinema, l'evoluzione adolescenziale in quello di psicologia, letteratura italiana, la storia dell'arte e quella della musica, l'esperanto, il corso di civiltà e lingua italiana per stranieri e la storia delle religioni. Come può essere definito l'operato dell'Università? «Direi che è fatta per capirsi di più continua Boccardo - Noi soprattutto crediamo nell'uguaglianza delle persone: la pelle bianca o l'appartenenza a un cosiddetto Paese avanzato non fanno di un uomo il depositario della verità». E a questo proposito come procede il vostro approccio con il mondo arabo? «Bene, abbia- mo già avuto parecchie adesioni al corso di quest'anno e poi anche nella storia delle religioni sarà affrontato l'islamismo e il suo confronto con le altre culture». Che cosa pensa del panorama culturale torinese? «E' vivace, la gente risponde a tutte le proposte positive della città, da qualsiasi ambito provengano. Ed è in questo senso che noi intendiamo muoverci, con i corsi, ma anche organizzando conferenze e incontri che si rivolgono alla cultura come all'attualità. In questi giorni, ad esempio, stiamo cominciando a raccogliere i risultati di un questionario sul problema dell'alcolismo, che abbiamo distribuito a tutti i nostri iscritti. Il materiale sarà poi la base per una serata con medici ed esperti su una piaga grossa della nostra città». Giangiorgio Massara, docente di storia dell'arte, da 20 anni volontario all'Università Popolare, è testimone di tanti mutamenti: «Il più macroscopico dice - è il miglioramento culturale della gente: nel 1970 la maggior parte dei nostri iscritti aveva solo la licenza media, oggi ha il diploma superiore». E lei come si è adeguato? «Sinceramente mi sono rifiutato di rendere le mie lezioni più diffìcili e accademiche. Normalmente - dice - cerco di rendere l'argomento il più ampio possibile, e non mi limito a trattare il neoclassicismo piuttosto che l'impressionismo, faccio interventi sul mondo della pubblicità, dell'arte orafa o dell'arredamento. Quale che sia l'argomento osserva - do sempre molta importanza al rapporto umano». Per lei che cosa significa, quindi, Università Popolare? «Cultura dopo il lavoro». Per informazioni e iscrizioni, (scadenza, il 18 gennaio 1991) la segreteria in via Cesare Battisti 15 è aperta dalle 16,30 alle 19 (escluso sabato e festivi), tel. 011/839.6862. Tiziana Piatzer

Persone citate: Aldo A.mola, Boccardo, Eugenio Boccardo, Igino Vergnano, Marzano, Massara, Michele Torre, Tiziana Piatzer