Quadri,mobili,porcellane all'incanto in via della Rocca

Quadri, mobili, porcellane all'incanto in via della RoccaASTE Quadri, mobili, porcellane all'incanto in via della Rocca Quadri, mòbili, porcellane all'incanto in via della Rocca PRIMA che l'Ottocento romantico inculcasse nella borghesia il concetto di artista=genio anche il fabbricante di un mobile intarsiato era artista, così come l'autore di una Pala era un artigiano. Torniamo a questa sana confusione di ruoli visitando la mostra di oggetti antichi posti in asta dalla Casa della Rocca: fra questi mille oggetti l'unico criterio valido è l'interesse che suscitano in chi desidera impossessarsene. Spesso facendo un buon affare, perché il prezzo di aggiudicazione è nelle aste un fenomeno imprevedibile. Particolarmente ricca quest'asta d'autunno, e particolarmente varia. Non c'è un settore che prevalga sugli altri: dipinti e tappeti, piatti e vasi, cornici e statue in legno, appliques e cassettoni. Alcuni pezzi bellissimi, o rarissimi. Altri che cercano l'amatore. Alcuni, infine, che forse non lo troveranno, come il teschio in marmo, peraltro magistralmente scolpito, che insieme a una misteriosa palla sorretta da un basamento viene offerto a 500 mila lire. Ma andiamo alle cose «serie», cominciando (è chiaro che questa è una scelta delle scelte) dalla coppia di dipinti di Michele Graneri, con scene di mercato, analoghi a quelli esistenti in Palazzo Madama e valutati, in coppia, una cinquantina di milioni. Due scenette molto vive e molto ben dipinte, una firmata e datata 1751. Molto ben dipinto e assai gustoso come scena di vita passata il grande quadro del Pastoris, firmato 1867, che rappresenta due preti e due chierichetti intenti ad addobbare una chiesa. E' illustrazione, ma anche buona pittura, che rivela nei cento particolari tutta la vita di un'epoca lontana (25 milioni di stima). Il cavallone di Gioii che si abbevera è un altro importante dipinto dell'Ottocento, offerto su una stima di 40 milioni. Una grandissima battaglia di scuola seicentesca napooletana e autore non definito è in asta sulla base di 50 milioni; parte da die- ci milioni, metà del '700 e area veneta, una natura morta dai toni argentati che rappresenta galli e frutta; simpatico anche un grosso cane San Bernardo. Di gusto un po' kitsch, ma oggi di gran moda, i dipinti con scene antiche romane dell'ottocentesco Forti; e quasi un Renoir la signora in riposo di Mose Bianchi (40 milioni). Intense le figure nel grano di Michetti e molto interessante un interno con figure di Gonin. Delizioso un quadretto con casa sul lago di Giuseppe Camino, che parte da due milioni. Curiose le tre sovrapporte floreali firmate Marco Calderini, e vivacissimi i due vecchietti che mangiano dello Zampighi (diciannove milioni). E c'è anche un morbido paesaggino di Follini (10 milioni). Da una decina di antiche cornici, tutte belle, apprendiamo che non ha fine la ricerca e il relativo aumento di prezzo di questi oggetti. Due grandi statue lignee dominano l'asta: un San Martino a cavallo, laccato e dorato (firmato Banus, Verona, 1752) parte da 50 milioni; una quattrocentesca Madonna toscana giganteggia senza più Bambino (sessanta milioni). Di straordinari interesse il settore della maiolica, con vasi, piatti, zuppiere spesso addirittura di valore storico, come il piatto della manifattura Rossetti di Torino (9 milioni) e un grande piatto lumeggiato in oro che ne vale almeno 25. Tra i mobili uno studio e pranzo Liberty e un cassettone bergamasco del 600 in ebano e avorio. Straordinarie le 4 appliques settecentesche con specchiera, valutate complessivamente 60 milioni e una specchiera lombarda, sempre del '700, valutata sui venticinque milioni. Beppi Zancan Asta della Rocca via della Rocca 33 Esposizione 9-13 novembre orario 9-12,30 e 15-19,30 Asta 14 novembre ore 21 e15nov. ore 15,30 e 21 Una tela del Graneri in asta alla Casa della Rocca Sotto: Casorati atta Sant'Agostino

Luoghi citati: Torino, Verona