Lampi di Moderno con Chagall e Sironi di Angelo Mistrangelo

Lampi di Moderno con Chagall e Sironi Torino, la Biennale d'Arte contemporanea Lampi di Moderno con Chagall e Sironi ATORINO Palazzo Nervi si inaugura giovedì 8 novembre, per il pubblico, la prima edi I zione della rassegna «Torino Arte - Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea», organizzata dalla Promark in collaborazione con lApgam, e il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino. Un nuovo appuntamento con l'arte, quindi, dopo il riscontro ottenuto nel mese di ottobre da «Antiquariae» alla Promotrice delle Belle Arti, un incontro con l'arte figurativa che rientra nel più ampio e articolato panorama del calendario internazionale, in una dimensione legata al «dinamismo del mercato artistico» e alla «ricchezza del fermento culturale presente nelle numerose realtà che da decenni operano» nella nostra città. In tale angolazione, si delinea un'iniziativa che si colloca fra le esperienze programmatiche per un autunno caratterizzato, inoltre, sempre alla «Promotrice» dalla rilettura storico-critica dell'opera di Giacomo Grosso ( 1860-1930) e alla Mole Antonelliana l'indagine intorno alla figura di Mario Sturani (19061978), corredata da uno studio di Maria Mimita Lamberti o pubblicato da Allemandi. Ritornando a Palazzo Nervi si evidenzia l'adesione all'iniziativa di sedici gallerie estere. Tra queste l'«Artstudio» e «Blancpain Stepczynski» di Ginevra, l'«Artiscope» ed «Etienne Ficheroulle» di Bruxelles», rispettivamente con lavori di Cucchi, Chia, Koning e Locci, Deleu; le parigine «De Francony» e «Minelli», la «Pietro Sparta» di Chagny e «Peter Pakcsch» di Vienna, la «Kodama» di Osaka e «Mikael Ericsson» di Malmò. La Galleria «Eterso» di Cannes propone Bazaino, Arman e Cesar, personalità di prestigio dell'arte moderna, così come emergono l'indiscusso fascino o la straordinaria fantasia di Chagall nello stand della galleria londinese «Fischer Fine Art», mentre la «Flaxman» espone Astore e Godbold. Da Colonia sono giunte infine, «Rudolf Zwirner» e «Schuppenhauer» con opere di Turcato e di Isgrò, di Brandmeier e di Carrega. La successione degli spazi espositivi offre, di volta in volta, momenti diversi della realtà espressiva del Novecento, dello sviluppo del linguaggio artistico caratterizzato dalle istanze della lezione francese dell'inizio del secolo, dalla tensione degli astrattisti, dalla «Metafisica» di De Chirico, dalla libertà gestuale dei pittori segnici e dalla stagione dell'Arte Povera. Dai realisti ai futuristi, dalla Transavanguardia alla «classicità» di Manzù e Messina, si chiariscono i presupposti di un itinerario che lega Picasso a Leger, Utrillo a Dufy, Dubuffet a De Stael, in una continua riscoperta di valori, di pregevoli pagine che vanno da Afro ad Appel, da Lama Beuys a Dorazio, da Merz ad Anselmo, Boetti, Mainolfi, Penone, Zorio, Pistoletto e Paolini. In una dimensione decisamente più figurativa s'incontrano la robusta struttura compositiva di Sironi e 11 dirompente cromatismo di Sassu, l'intimistica figurazione di Rosai e la lirica misura espressiva di Gentilini, sino alieutica scrittura» di Annigoni e la limpida impaginazione di Bueno, la forza del colore di Ennio Calabria e le atmosfere di Carrà, il percorso di Michele Cascella, al quale è stata dedicata una personale, e il graffiante dettato di Maccari, la ricerca di Balla, Boccioni e Depero, la vitale linea di Guttuso, Fioroni e Tommasi Ferroni, il rapido fraseggio di Filippo De Pisis, Greco e Guidi, Lattes e Mafai, il dualista Lilloni e l'alessandrino Morando, Proseguendo in questo appuntamento l'attenzione si sposta da Rauschemberg a Warhol, esponenti della Pop Art, da Wolf a Tobey, da Hartung a l'informale Ruggeri, Santomaso, Savinio e Scanavino, l'acceso cromatismo di Schifano e l'indagine creativa di Tadini. Si hanno poi Burri e Mastroianni, Tapies e Tancredi, il nitido impianto di Licini, Veronesi e Soldati, i pescatori di Migneco e Minguzzi, Minoli, il surrealismo di Miro,' l'inglese Moore e la poetica pittura di Morandi e Music, l'eclettismo di Nespolo e Baj, la freschezza del segno di Paulucci e Quaglino, Garelli, e Dottori, Del Pezzo, Cassinari e Celiberti. All'interno dello «stand» della Regione Piemonte si segnalano, tra le altre, le opere di alcuni giovani artisti: Biffare, Zaccone, Ferdi e lo scultore Tedeschi. In particolare, Marco Rosei e Paride Chiapatti hanno ordinato una rassegna collaterale contrassegnata dalle realizzazioni di autori dell'area piemontese nell'ambito della sperimentazione pittorico-grafica, ncofigurativa e fantastico-ludica». Sino al 12 novembre si potranno ammirare la «Scomposizione» di Ajmone e l'«Arabesco» di Griffa, ^«Omaggio al Pitocchctto» di Tabusso e altri. Angelo Mistrangelo