Nel mondo arcano e fantasioso di un mazzo di tarocchi

Nel mondo arcano e fantasioso di un mazzo di tarocchiNel mondo arcano e fantasioso di un mazzo di tarocchi Nel mondo arcano e fantasioso di un mazzo di tarocchi INTRODOTTI in Europa dai crociati, portati dagli zingari durante i loro spostamenti: le origini dei tarocchi si perdono nella notte dei tempi ed è ormai impossibile ricostruire le origini di questo mazzo di carte. Oggi ci ne sono migliaia di tipi. Quasi tutti gli studiosi di tarocchi e gli appassionati di cartomanzia disegnano il proprio mazzo, aggiungendo o modificando piccoli particolari. Le carte , simbolo di fantasia e di mistero, non potevano non attirare anche l'attenzione degli artisti. Il mazzo disegnato dal Mantegna, ad esempio, è oggi uno dei più diffusi, come pure le figure inventate da Durer. Ma le prime notizie risalgono a molti secoli addietro. Un antico testo cinese riferisce che, verso l'anno 1120, un funzionario di corte fece dono all'imperatore della Cina di trentadue tavolette d'avorio. Il sovrano le fece riprodurre e diffondere in tutto l'impero sotto il nome di «mille volte diecimila», un lontano antenato degli attuali tarocchi. Tutt'oggi, uno dei più autorevoli studiosi è Oswald Wirth. Vissuto tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi del Novecento, esperto di cabala, alj chimia e tarocchi, è ancor oggi concordemente considerato un maestro. ; Nei suoi studi Wirth ha rintracI ciato i tarocchi in Islam, in In! dia, nell'Egitto faraonico, e in ! Italia, intorno al 1300, con le carte «naibi». Carte particolari dove i quat: tro semi rappresentavano le dii stinzioni di classe: coppe per il clero, bastoni per i contadini, denari per i commercianti, e spade per i nobili. Sembra che i tarocchi derivino dalla composizione delle naibi con le carte numerali. Una cosa è certa: i tarocchi non nacquero assolutamente come gioco. Furono invece sempre concepiti per il «consulto», cioè per spiegare, attraverso la loro interpretazione, una determinata situazione esistenziale e in seguito vennero impiegati anche a scopi di divinazione. I segreti si trasmettevano nel corso di un tirocinio che durava anni. Oggi l'arte dei tarocchi si impara sui banchi di scuola. A Torino ci sono diversi centri che offrono corsi di interpretazione e altrettante persone che organizzano alcune lezioni privatamente. Tuttavia, prima di affidarsi alle mani del primo venuto è bene tenere conto di buone regole. Innanzitutto diffidare di chi dichiara di insegnare poteri medianici, di chi pretende tariffe particolarmente esose. E' sempre meglio incontrare l'insegnante in una conferenza, o presentazione del corso prima di iscriversi alle lezioni. Attenzione a quelle strane pubblicità televisive e soprattutto ai centri nati da un giorno all'altro, che pretendono di essere gran- di intenditori in materia. Cartomanti non ci si improvvisa. Uno dei centri più consolidati (ha un'esperienza decennale) è Helios, in via Provana 5 (tel. 837.578) dove insegna Valerio Sanfo, presidente del centro e autore di un testo sui tarocchi. Il corso è cominciato il 24 ottobre e proseguirà, a cadenza settimanale, fino all'8 gennaio. Dodici lezioni (15-16,30; 20,3022), che comprendono una parte tenuta da Sanfo sul significato e linguaggio dei tarocchi e l'altra tenuta da Angela Gibello sulla divinazione delle carte. Costo è di 250 mila lire. Comincia il 6 novembre invece il corso organizzato da Damanhur (il nome sta per «città della luce» e indica una comunità sorta dieci anni fa che si interessa di tante cose, tra cui l'esoterismo). Ogni martedì, dalle 21 alle 23, nella sede di via San Secondo 42 (tel. 511.705), Rita Bocchino insegnerà a leggere le carte e a decifrare i simboli dei tarocchi. Costo, 140 mila lire. Al Centro Gilgamesh, in via Milano lb, tel. 538.243 una proposta di Severino Scarzini: una serie di 10 lezioni sull'intepretazione a lire 200.000. Presso lo studio d'arte Pictor, in via Garibaldi 9/bis (tel. 512.969) é in programma dal titolo «Conoscere meglio se stessi attraverso i tarocchi». Arianna Mendo, propone un corso di sedici lezioni, a partire dalla fine di ottobre, di simbologia e breve storia delle carte. Costo 360 mila lire. Le lezioni del Centro Studi Costantino Nigra, in via Cigna 28 (tel. 436.47.40), cominceranno pure a fine ottobre. L'insegnante è Piera Bottino, che propone ventidue appuntamenti per imparare la simbologia dei tarocchi. In primavera ne seguirà un secondo, dedicato alla divinazione. Il costo non è ancora stato precisato. Silvia Greco

Luoghi citati: Cina, Egitto, Europa, Italia, Torino