Si apre il 28 all'Hiroshima la mostra dedicata a Dylan Dog

Si apre il 28 all'Hiroschima la mostra dedicata a Dilan DogFUMETTI Si apre il 28 all'Hiroschima la mostra dedicata a Dilan Dog Si apre il 28 all'Hiroshima la mostra dedicata a Dylan Dog A molto tempo in Italia l'industria dei fumetti è in profonda crisi. Le vendite sono drasticamente diminuite, travolgendo alcune testate storiche (l'ultima delle quali è «Il Monello», che ha sospeso le pubblicazioni). Non esce quasi nessuna storia nuova, mentre nelle edicole abbondano le riedizioni e le ristampe: un segno ulteriore della scarsa vitalità con cui gli editori rispondono alla crisi. Per fortuna, c'è una valida eccezione, rappresentata dalla politica editoriale di Sergio Bonelli editore. Il successo del momento della casa editrice è rappresentato da «Dylan Dog», che esce da quattro anni e ha raggiunto le 250.000 copie di tiratura (superate dagli speciali che escono una volta l'anno). L'editore Sergio Bonelli è il dinamico erede di «Tex» (creato dal padre Gianluigi, un fumetto che esce da 42 anni e che rimane l'ammiraglia della casa), nonché lo sceneggiatore, sotto lo pseudonimo di Nolitta, di molti episodi di «Zagor» e «Mister No». Quello che è ancora più significativo è che a comprare ogni mese i volumetti dell' «investigatore dell' incubo» siano soprattutto i giovani e i giovanissimi, proprio quel settore di pubblico che da tempo ha voltato le spalle al fumetto. I motivi del successo di Dylan Dog sono facilmente individuabili. Innanzitutto, i riferimenti cinematografici, soprattutto alle opere di Romero, Carpenter e Cronemberg, con cui i vari sceneggiatori caratterizzano i loro testi. Non è una novità che nei fumetti ci sia un interscambio con il cinema, ma in questo caso la fonte è esibita (per un certo periodo, la secon- da di copertina ospitava ima specie di referendum tra i lettori per identificare la provenienza delle varie citazioni) e l'orrore è rivalutato come terreno di trasgressione, di critica fantastica ai vari orrori cui la vita reale continuamente ci sottopone. Poi, la cura con cui vengono realizzati i disegni, e il taglio nuovo, anch'esso con reminescenze cinematografiche, con cui vengono montati tra loro. Infine, la perfezione dei personaggi di contorno. Il nemico numero uno di Dylan si chiama Xarabas, e continua la tradizione bonelliana che ha il suo capostipite in quel Mefisto che periodicamente si scontra con Tex. Ma grande popolarità presso il pubblico è stata subito conquistata dall'assistente di Dylan, Groucho, che è la copia fotostatica del più famoso dei fratelli Marx di cui riproduce oltre all'aspetto fisico anche le battute surreali («Parlami di te, o se preferisci anche di caffè», «Cos'è? Avete giocato a poker col morto e vi siete accorti che bara?», «Il camaleonte ha il colore del camaleonte solo quando si posa su un altro camaleonte»). Per la gioia dei suoi molti fans, Dylan Dog arriva a Torino. O meglio, sarà ospitata da Hiroshima Mon Amour (via Belfiore 24) dal 28 ottobre una mostra di tavole originali. E sempre domenica 28 ottobre dalle ore 21 in poi si incontreranno con il pubblico Sergio Bonelli, gli sceneggiatori e i disegnatori di Dylan Dog: Roy, Casertano, Dell'Agnol, il torinese Luigi Piccatto, Chiavarotti, Ambrosini e Angelo Stano, che oltre a disegnare i racconti cura anche le copertine. Daranno spettacolo realizzando alcune tavole in diretta e svelando i loro piccoli-grandi segreti. Stefano Della Casa .' SE «SIETE i, Ukl CLlEWJTE EklTRd TE. <5E «SIETE L'^GEKITE DELLE T4<3<3E APPETTATE UKJ ATTIMO CHE fi CHIEDO A DYUlkJ sSE E' )W CASA:

Luoghi citati: Hiroshima, Hiroshima Mon Amour, Italia, Torino