Quei santi in altalena fra visioni, miracoli e paranormale

Quei santi in altalena fra visioni, miracoli e paranormale Un volume di Paola Giovetti pubblicato dalle Edizioni Paoline: come avvicinarsi alla «scienza dell'impossibile» senza perdere la fede Quei santi in altalena fra visioni, miracoli e paranormale Anche Teresa d'Avila e San Francesco per il viaggio nel mistero con chiaroveggenti e parapsicologi PARTENDO da un episodio di cronaca del febbraio '89 (una donna veronese, sotto l'incubo di _Jun sogno del quale nulla ricorda, non parte per un viaggio: il giorno dopo il Boeing sul quale avrebbe dovuto viaggiare si schianta alle Azzorre), Paola Giovetti, studiosa e scrittrice di temi religiosi confinanti con il mondo invisibile, compie una nuova rigorosa indagine in una realtà sfuggente qual è sempre stata la «scienza dell'impossibile». Offrendo un'appassionante documentazione ricca di aneddotica e di nomi celebri coinvolti in fenomeni che trascendono i sensi umani, l'autrice del libro «I fenomeni del paranormale» rivisita in una panoramica «necessariamente sintetica» lo scibile di una materia che «fa parte dell'uomo e ha accompagnato la sua vita da sempre, facendo capolino inaspettatamente e nelle situazioni più disparate». Fin qui niente di strano. Il libro, uno dei tanti reperibili oggi in commercio, presenta una ricerca su «una fenomenologia che è ormai piuttosto nota, ma ancora complessivamente misteriosa nella sua origine e nelle sue cause», tanto che oggi ai fenomeni paranormali, studiati in laboratorio, si sta dedicando il fior fiore della scienza e in vari Paesi sono state istituite cattedre di parapsicologia «per indagare questo potenziale umano ancora misterioso». L'inconsueto sta invece nel fatto che a stamparlo e metterlo in circolazione (addirittura al prezzo promozionale di 14 mila lire) sono le «Edizioni Paoline», le stesse del settimanale «Famiglia Cristiana». E' dunque la maggior editrice cattolica, come in altre occasioni, a rompere indugi attuali e antiche cautele di una Chiesa della quale vuole essere portavoce. Appena in libreria, l'opera della Giovetti ha suscitato un certo scalpore negli ambienti cattolici («Allora i contatti con l'Aldilà non sono più peccato»), ma anche nel mondo sotterraneo del paranormale («Finalmente la Chiesa si apre al mistero e sarà in grado di rivelarci qualcosa di più»), spiazzando quella parte della scienza che alla negazione preconcetta aggiunge sovente il sarcasmo («Siamo rimasti senza alleati»). Le «Edizioni Paoline» dirette da don Antonio Tarzia costituiscono ancora una volta la pattuglia in avanscoperta, fanno da rompighiaccio e tendono a recuperare quella parte dei credenti che compiono il loro viaggio terreno su strade parallele a quelle della Chiesa. Dice Paola Giovetti in una intervista: «Nella Chiesa, al silenzio e all'imbarazzo di un tempo, su temi così scottanti, si è sostituita una vigile attenzione» e rivela quanto le ha detto don Tarzia quando le ha commisionato il libro che intendeva inserire nella Collana universale di psicologia e pedagogia: «Non ci devono più essere argomenti tabù e non si possono più ignorare realtà che coinvolgono l'uomo del nostro tempo». Per il sacerdote si tratta infatti di «realtà che vogliamo affrontare con serietà, dal punto di vista della Chiesa, visto che il paranormale confina sovente con l'ambito della santità». Dice anche Antonio M. Gentili nella presentazione del libro: «Trattandosi di una scienza umana, la parapsicologia gode di un suo statuto autonomo rispetto alla fede. Non le è tradizionalmente contraria ma neppure può costituirne un surrogato... Le esperienze paranormali che si verificano in una persona normale non costituiscono la fede, ma possono costituirne un supporto, soprattutto in quanto accennano a una possibilità di esistenza dopo la morte». Proprio ai rapporti tra paranormale, fede e santità la Gio¬ vetti dedica un interessante capitolo in cui parla tra gli altri di Francesco d'Assisi, Teresa d'Avila, Giuseppe da Copertino, padre Pio da Pietralcina, «esempi tangibili della forza soprannaturale che agisce e si manifesta». Ma già in pieno Illuminismo il cardinale Prospero Lambertini, divenuto poi papa Benedetto XIV, in un suo trattato scrive che «certi fenomeni di carattere chiaroveggente, telepatico o precognitivo, non sono attributi unicamente della santità, ma possono presentarsi anche nelle persone normali, in quanto fatti che fanno parte della natura umana». Ma se da sempre, e ne fa fede la Bibbia (re Saul che fa evocare dalla maga di ErHor lo spirito di Samuele), l'uomo cerca un colloquio con i morti, le dottrine spiritiche si diffondono con Allan Kardec (lo svizzero Hippolite Leon Rivail, 1804-1869) sostenendo «l'esistenza di un Dio eterno, giusto e immutabile, creato¬ re di tutte le cose; la sopravvivenza alla morte e la possibilità di contatto fra vivi e defunti attraverso i medium; la necessità di reincarnazione a fini evolutivi, di conoscenza e anche di espiazione del male compiuto». Tra gli esempi portati dalla Giovetti, le esperienze di Cesare Lombroso, da sempre avverso allo spiritismo che, messo di fronte alla medium Eusapia Paladino nel 1891 dice: «Sono tutto confuso e mi rammarico di aver combattuto con tanta ostinazione la possibilità dei fatti spiritici», esperienza che tocca anche al neuropsichiatra Enrico Morselli. E Luigi Barzini, dice la Giovetti, scrisse una serie di articoli rimasti famosi in cui faceva pubblica ammenda della sua passata ostilità nei confronti della medium e dello spiritismo in genere. Di episodio in episodio il libro passa in rassegna i grandi persoI naggi del passato, tocca le profe¬ zie, come quella di Pietro Ubaldi (1886-1972) sulla Russia: «Lo stesso comunismo sovietico ucciderà il comunismo sovietico. E una volta eliminata questa forma e il suo particolare sistema terroristico, il comunismo invaderà il mondo. Ma forse allora esso si chiamerà Vangelo». Da questo punto la materia si amplia, entra nel novero delle nuove scienze e dal 1953 quando acquista il nome di parapsicologia al congresso di Utrecht, parla dei nuovi medium dal fiorentino Roberto Setti al torinese Gustavo Rol e si addentra nelle esperienze fuori del corpo, a quelle in punto di morte, fino ai nuovissimi sistemi di colloquio con l'Aldilà, che vanno dalla psicofonia alla psicovisione, dal telefono al computer. Un libro che va oltre i confini della scienza senza offenderla ma chiedendo ad essa un aiuto per capire. Vito Brusa

Luoghi citati: Assisi, Azzorre, Russia, Utrecht