Cervello chiave della vita di Giancarlo Masini

Cervello, chiave della vita Neurologi negli Usa scoprono 1 «orologio» che determina la vecchiaia Cervello, chiave della vita Infuturo si potrà regolare la giovinezza? SAINT LOUIS. L'invecchiamento del nostro organismo con tutti i fenomeni che l'accompagnano dall'avvizzimento della pelle alla fragilità delle ossa; dalla diminuzione progressiva dell'elasticità dei tessuti muscolari e delle capacità fisiche alla riduzione delle possibilità operative del corpo; dall'abbassamento dei toni sessuali alla minor resistenza contro gli agenti patogeni - ha certo un punto d'inizio nel cervello. Ecco una delle più clamorose notizie che si possono trarre dal «Convegno internazionale sui neurotrasmettitori per la regolazione delle trascrizioni genetiche» concluso oggi a Saint Louis. Il fatto, come ha detto il professor Erminio Costa che ha presieduto l'importante assiso e ne ha tratte le conclusioni, emerge dalle ultime scoperte riguardanti alcuni dei più reconditi, e delicati processi biochimici che avvengono nel cervello. In particolare, si tratta del lavoro che compiono le cellule cerebrali per produrre tutta una serie di sostanze fra cui numerosi steroidi: gli ormoni destinati alle più diverse incombenze per Ir sviluppo e l'attività dei tessuti e dei vari organi. Erminio Costa - sardo di origine, da anni naturalizzato americano, membro della National Academy of Sciences - è uno dei più eminenti neuroscienziati del mondo. Dirige dalla sua fondazione il più prestigioso istituto americano di neuroscienze crea¬ to dalla Fidia Research Foundation alla Georgetown University di Washington. Qui le moderne discipline scientifiche che si occupano del cervello e del sistema nervoso - anche per merito di validi giovani ricercatori italiani che Costa ha accolto - stanno registrando non poche delle scoperte più significative. Ma, prima di proseguire, è utile ricordare alcune cose: a cominciare dal fatto che il nostro cervello è composto essenzialmente da due tipi di cellule: i neuroni e le cellule gliali. I primi hanno il compito operativo di tutto il sistema nervoso; le seconde svolgono funzione di supporto. Per la loro attività i neuroni si interconnettono con circuiti e contatti (le sinapsi) intricati quanto meravigliosi; si scambiano, elaborano e memorizzano le informazioni; inducono e governano ogni funzione dell'organismo, dalla nascita alla morte. Il tutto avviene - comprese le attività intellettuali - tramite un gran numero di «canali», di ncurotrasmettitori. Sono miriadi di analisi e di sintesi biochimiche stupefacenti, che si svolgono, si bloccano, variano, si ripetono innumerevolmente ogni istante della nostra vita, per modulare, ovvero aprire, chiudere, o comunque regolare, i passaggi ionici (cioè i messaggi informativi) da una cellula nervosa all'altra, fissarne la memoria, labilmente o in modo permanente. Tali so¬ stanze provvedono anche all'inibizione o all'eccitazione di enzimi e alla regolazione della funzione dei geni. E' così che il cervello (con il sistema nervoso) svolge la sua funzione di centrale di comando e controllo del corpo, mentre è anche sede della mente e del linguaggio, insomma della «fabbrica del pensiero». Al contrario di quanto i neurospecialisti pensavano si è scoperto che le cellule gliali svolgono un gran numero di attività oltre il ruolo di supporto «strutturale-logistico» dei neuroni. Sono queste cellule che provvedono anche alla sintesi degli ormoni che tanta parte hanno nello svolgimento dei fenomeni vitali. «Il fatto che la senescenza provenga dalla minore capacità del cervello di produrre i propri ormoni - rileva ancora il professor Costa - è per ora un'ipotesi come il fatto che certe malattie siano causate dalla minore o maggiore presenza di tali sostanze nel cervello, ma si tratta di ipotesi scientificamente valide che potranno essere dimostrate. Intanto abbiamo verificato la formazione e i processi dei neurotrasmettitori inibitori che regolano le risposte delle cellule nervose e modulano i meccanismi delle informazioni genetiche attraverso le quali le cellule stesse codificano e governano le sintesi proteiche quali quelle ormonali». Quindi - osserviamo - per mantenere la gioventù ed evitare i danni dell'avanzamento dell'età basterebbe intervenire in modo opportuno in tali processi. La cosa potrà essere attuabile quando i vari fenomeni connessi saranno noti. «Ma intanto sul piano scientifico - prosegue Costa - continuiamo le ricerche». Il neurotrasmettitore-inibitore più importante del sistema nervoso centrale è il Gaba (l'acido gamma-amino-butirrico); occupa il 30 per cento delle sinapsi del cervello di tutti i mammiferi, uomo compreso; un altro 30 per cento è coperto da un aminoacido famoso, il glutammato, un neurotrasmettitore con funzione di stimolo. Fra le nuove scoperte, si deve allo stesso professor Costa e al gruppo di studiosi che con lui lavorano c'è quella del Dbi (Benzo Diazepine Binding Inibitori, una proteina endogena del cervello che agisce nei recettori per le benzodiazepine (i farmaci ad azione ansiolitica) e regola la formazione dei neurosteroidi, messaggeri chimici responsabili di numerose funzioni inclusa la regolazione dell'espressione del codice genetico presente nei nuclei delle cellule gliali. Al convegno è stata pure annunciato che gli alcaloidi come la morfina modificano e in modo prolungato o permanente i meccanismi attraverso i quali i neuroni rispondono ai vari stimoli. E' un'ulteriore riprova dei danni che l'uso della droga comporta, ma la scoperta apre la strada per eventuali nuovi trattamenti terapeutici a vantaggio dei tossicodipendenti. Ma di questo non si è parlato al convegno, dedicato alle questioni scientifiche, non ai problemi terapeutici. Si è trattato di un convegno «satellite» alla grandiosa assise mondiale delle neuroscienze, promossa dalla società americana dei cultori di queste discipline che, da oggi, raccoglie al Convention Center di Saint Louis circa quindicimila studiosi di ogni parte del globo. Ciò corrisponde all'immensa mole di ricerca che, nell'ambito delle neuroscienze, si svolge ovunque, ma rappresenta anche una confortante risposta al programma lanciato dal presidente Bush per il «Decennio del cervello» : un decennio dedicato alle ricerche sulla più misteriosa e meravigliosa struttura del mondo naturale, che abbiamo nel nostro cranio: un insieme di miliardi di cellule (il numero esatto non è dato sapere) che ci consentono di pensare, di comprendere, di parlare, di fantasticare, di amare, di sognare, di creare l'arte, la poesia, la musica, la scienza, la tecnologia, in breve il nostro essere uomini. Al Convention Center di Saint Louis sarà presentata anche la mostra itinerante sul cervello ideata dallo storico della scienza Pietro Corsi, per conto del comitato scientifico italiano. Giancarlo Masini

Persone citate: Benzo Diazepine, Bush, Cervello, Pietro Corsi

Luoghi citati: Usa, Washington