Il pci Gladio va sciolta subito di Ruggero Conteduca

Il pci: Gladio va sciolta subito Ancora polemiche sugli 007: chiesto il blocco della nomina di D'Ambrosio Il pci: Gladio va sciolta subito Occhetto contro la super-Nato clandestina ROMA. Su Giuseppe Alessandro D'Ambrosio, nuovo direttore designato del Sismi, la polemica si ingigantisce e coinvolge ormai più di una forza politica. E manovre, scandali, trame, presenti e futuri, si intersecano l'un l'altra sollevando critiche e polveroni che non risparmiano nemmeno le più alte istituzioni della Repubblica. Dopo i socialisti, infatti, contrariati per il modo in cui il presidente Giulio Andreotti ha di fatto esonerato dall'incarico di responsabile del Sismi l'ammiraglio Fulvio Martini, ora anche i comunisti ed altre forze della sinistra sparano sul generale D'Ambrosio. Il nome di D'Ambrosio, che gode della piena fiducia sia di Andreotti che dello stesso presidente Cossiga, compare infatti secondo il comunista Antonio Bellocchio, vicepresidente della commissione parlamentare sulle stragi e componente in passato della commissione Anselmi, negli atti dell'inchiesta svolta dal Parlamento sulla loggia P2. E vi compare più volte: prima come vice dell'allora direttore piduista del Sismi, Giuseppe Santovito, e in una seconda occasione come uno degli ufficiali che, secondo Bellocchio, dettero la loro adesione al golpe Borghese del dicembre 1970. Negli anni, insomma, in cui fu attivamente operante quella struttura armata parallela, inserita nella Nato, indicata come «operazio- ne Gladio». Dei «gladiatori» si è tornati a parlare in questi giorni e lo stesso capo del governo, Andreotti, ha detto rispondendo alla Camera che quella struttura, data per sciolta nel 1972, è in realtà ancora operante. Dell'operazione Gladio ebbe ad occuparsi anche, nel 1966, l'allora giovane Cossiga in qualità di sottosegretario alla Difesa. E proprio Cossiga dalla Gran Bretagna minimizza e lancia segnali per invitare alla calma. «Ritengo - ha detto - che quando si conosceranno i fatti e le carte, probabilmente ci sarà da scrivere molto meno, se non da un punto di vista storico». Ma il sospetto che dietro la struttura segreta Nato si nascondessero gli ispiratori della strategia della tensione e gli autori delle stragi che hanno afflitto l'Italia, ha spinto i familiari delle vittime a lanciare un appello al governo perché faccia i nomi dei colpevoli. Appello sul quale, in un'intervista che appare oggi su l'Unità, il segretario del pei Achille Occhetto si dichiara totalmente d'accordo. «E' ormai evidente dice Occhetto - che in Italia ha dominato un disegno unico che ha collegato fra di loro trame e strategie della tensione, stragi e attentati, che sono stati così numerosi e del tutto impuniti». «Deve essere sciolta immediatamente - chiede Occhetto - l'organizzazione parallela e clandestina che da anni opera nel nostro Paese contro la democrazia; e in secondo luogo il governo deve denunciare i mandanti e gli esecutori delle stragi all'autorità giudiziaria». Un discorso che finisce con il coinvolgere anche il neo-designato direttore del Sismi e la sua passata attività, e sulla nomina del quale il senatore comunista Ugo Pecchioli ha già formalmente avanzato al governo una richiesta di sospensione. Stefano Rodotà, ministro della giustizia del governo-ombra va oltre e dice: «Nessuno fra quanti hanno avuto contatti sia pure fugaci con organismi segreti o organizzazioni a vario, titolo eversive deve d'ora in poi avere la minima responsabilità pubblica». Toccherà al ministro della Difesa, Virginio Rognoni, formalizzare la nomina di D'Ambrosio al vertice del Sismi, dopo l'annuncio dato da Andreotti giorni fa durante il consiglio supremo di difesa. Rognoni ha ribadito ieri di non avere nessuna responsabilità nella designazione di D'Ambrosio. Quando sostituì il dimissionario Martinazzoli alla Difesa, i giochi, ha detto, erano già fatti. «In ogni modo - aggiunge freddo, quasi volesse prendere le distanze da D'Ambrosio - io non proporrò una candidatura di cui non fossi pienamente convinto». Ma Andreotti, al quale i giornalisti chiedevano, durante il vertice Cee, chiarimenti sulle polemiche, ancora una volta ha dribblato l'ostacolo. «Adesso non parlo, occupiamoci di Europa». Ruggero Conteduca II capo del Sismi, Fulvio Martini (a sinistra), e il generale Alessandro D'Ambrosio (a destra), suo successore «designato»

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