In Moldavia la pax di Mosca

In Moldavia la pax di Mosca I militari inviati nel Sud del Paese fanno cuscinetto tra moldavi e gaugazi In Moldavia la pax di Mosca La Georgia ha votato liberamente Ferito esponente dell'opposizione mosca. Le truppe speciali del ministero dell'Interno sovietico hanno preso posizione ieri nel sud della Repubblica Moldava facendo da cuscinetto tra i «volontari» moldavi ammassati al limite della Regione gagauza ed i gagauzi che vogliono difendere la loro Repubblica «indipendente» proclamata alla fine di agosto. Gli effettivi, il cui invio era stato autorizzato sabato da Mosca, sono agli ordini del generale Shatalin. Il presidente moldavo, Mircha Snegur, aveva chiesto al Cremlino l'invio delle truppe speciali allo scopo di scongiurare l'esplosione di disordini nella zona già posta in stato di emergenza. Frattanto ieri in Georgia si sono svolte le elezioni del Parlamento della Repubblica: gli elettori, distribuiti in 125 circoscrizioni, erano chiamati a scegliere 250 deputati su un totale di 1900 candidati presentati da undici partiti e blocchi politici. E' la prima volta che nella Repubblica si è votato su basi multipartitiche. A garanzia della democraticità della consultazione, le operazioni di voto sono state seguite da osservatori provenienti da Usa, Francia, Belgio, Germania, Svezia, Austria, Spagna e Finlandia. La vigilia elettorale era stata caratterizzata da tensione e polemiche in seguito al ferimento di un esponente dell'opposizione, Già Chanturia, leader del partito nazionale democratico, avvenuto mentre lasciava una riunione di uomini politici che hanno boicottato la consultazione per protesta contro la presunta antidemocraticità del suo svolgimento. «Mi sono salvato per un miracolo»: ha raccontato Chanturia mostrando ai giornalisti il braccio sinistro bendato. L'esponente politico ha accusato Ebiad Gamsakhurdia, leader della coalizione non comunista detta della «tavola rotonda», di aver ordinato l'agguato d'accordo coi comunisti. «Non so esattamente chi mi abbia sparato, ma so chi avrebbe potuto farlo - ha detto Chanturia -: mi hanno sparato perché qualcuno vuole scatenare una guerra civile». Gamsakhurdia ha respinto l'accusa parlando di «provocazione» e di «tentativo di sabotare le elezioni». Al di là dei contrasti e delle rivalità personali, tutti i partiti, comunisti compresi, hanno assunto in sede di campagna elettorale una linea di indipendenza da Mosca e le divergenze riguardano solo i tempi del cosiddetto periodo di «transizione» verso l'autonomia. In un'altra Repubblica, la Turkmenia, si è votato, ma per eleggere il presidente. La carica è stata affidata al presidente del Parlamento, Saparmurat Niiazov. E' la prima volta che in Turkmenia viene eletto un presidente a suffragio popolare diretto. Nelle elezioni svoltesi sabato scorso - come ha riferito ieri la «Tass» - Niiazov ha ricevuto il 98,3 per cento dei voti espressi. L'affluenza elettorale è stata del 96,7 per cento. (Ansa-Agi) Mikhail Gorbaciov (nella foto con Juan Carlos) ha lasciato ieri la Spagna, diretto a Parigi

Persone citate: Gamsakhurdia, Juan Carlos, Mikhail Gorbaciov, Shatalin, Snegur