Il Regio sarà soppresso? di Giorgio Gualerzi

Il Regio sarà soppresso? Sussurri e grida dietro le quinte della lirica italiana Il Regio sarà soppresso? A causa del deficit «insanabile» Coloro che giustamente auspicano, a vantaggio del Teatro Regio, una diversa ripartizione dei miliardi annualmente stanziati per gli Enti lirici, sono forse destinati a provare una cocente delusione. Risulta infatti che Carlo Badini, durante una recentissima chiacchierata informale, ha preannunciato la probabile soppressione di alcuni Enti, fra cui il Regio, gravato da un deficit apparentemente insanabile. Siccome Badini non è uomo da parlare a vanvera, c'è da credere che ci si stia realmente incamminando verso una drastica riduzione degli Enti, del resto già ipotizzata in tempi non sospetti. Fra le vittime della scure, se la logica ha un senso, dovrebbe esserci anche il Carlo Felice di Genova, che si trova in ristrettezze ancora peggiori di Torino, con un teatro avveniristico che solo a guardarlo costa. Del resto non è certamente un caso che Sergio Escobar, uomo emergente della Scala, abbia rinunciato definitivamente alla candidatura genovese per la quale era dato vincente, preferendo puntare, con serie probabilità di farcela, all'assai più comoda poltrona bolognese, lasciata vacante da Carlo Fontana, ritornato da vincitore alla maniera di Radames in quella Milano che aveva lasciato sei anni fa per farsi le ossa all'ombra delle Due Torri. Per Escobar (o chiunque altro) non sarà tuttavia facile il compito, poiché inevitabile si profila il confronto con lo stile del predecessore, e soprattutto con i brillanti risultati da lui ottenuti. Altrettanto arduo il compito che attende il «figliol prodigo» Massimo Bogianckino, e non tanto per il confronto con la ottima gestione di Giorgio Vidusso (nel frattempo tornato alla sua Trieste), quanto perché Firenze dovrà fare a meno per un paio d'anni del Teatro Comunale, a causa della presenza di amianto. Problemi logistici, nonché di natura economico-finanziaria, rientrano nelle preoccupazioni anche di un uomo di cultura come Vittorio Emiliani, per anni direttore del Messaggero e ultimo acquisto della pattuglia socialista, chiamato alla presidenza della Fondazione Rossini. Se ci spostiamo orizzontalmente dalla parte opposta dell'Italia troviamo poi l'«oggetto misterioso» costituito da Cagliari, un Ente lirico momentaneamente privo di guida, che però non ci sarebbe da stupire se restasse privo anche di vita. Un buon periodo sta invece attraversando l'Ente Teatro Massimo di Palermo (ma senza Teatro Massimo!), punto di forza dell'area de. Non si può dire altrettanto del San Carlo di Napoli a causa di una situazione finanziaria oggettivamente difficile. Traballa intanto la poltrona veronese di un altro de eccellente, francesco Emani, mentre a Venezia si sta faticosamente uscendo dalla «morta gora». Infine la difficile poltrona romana continua a odorare di garofano rosso (Ferdinando Pinto, o chi altro?). Giorgio Gualerzi

Persone citate: Badini, Carlo Badini, Carlo Felice, Carlo Fontana, Escobar, Ferdinando Pinto, Giorgio Vidusso, Massimo Bogianckino, Sergio Escobar, Vittorio Emiliani

Luoghi citati: Cagliari, Firenze, Genova, Italia, Milano, Napoli, Torino, Trieste, Venezia