La scuola media Righi deve cambiar nome?

La scuola media Righi deve cambiar nome? La proposta discussa in settimana La scuola media Righi deve cambiar nome? Scrive l'ex preside Bernardo Pioletti «Da tre generazioni è un simbolo» La scuola media Augusto Righi cambierà nome dopo sessantanni di vita? Dopo la fusione con quella intitolata a Bruno Caccia - la cui preside è diventata quindi responsabile della Righi di corso Grosseto 112 - l'ipotesi potrebbe diventare una realtà: i docenti dovranno decidere venerdì pomeriggio. Ma non mancano le prese di posizione differenti, i prò e i contro. Non solo. L'ex preside della scuola, il professor Bernando Pioletti, ci ha inviato la lettera che pubblichiamo. E' la sua difesa per un nome come quello di Augusto Righi, un nome che ha significato molto per intere generazioni di studenti di Madonna di campagna e Borgo Vittoria. Ecco il testo integrale: Da 60 anni conduce vita onorata in Torino la Scuola Media «Augusto Righi»: sui suoi banchi sono passate tre generazioni di torinesi di Madonna di Campagna e di Borgo Vittoria e sulle sue cattedre si sono alternati centinaia di professori, ma fino al 1989 nessuno mai ebbe a provare vergogna per il nome «Augusto Righi» a cui la scuola si intitola. Ora i giovani leoni del Collegio Insegnanti considerano un tale nome non abbastanza illustre, ciarpame del secolo scorso da mandare in soffitta e da sostituire con altro più risonante, capace di accendere nell'animo degli alunni l'aspirazione «alleegregie cose». Mi prendo la libertà di ricor-j dare che A. Righi fu scienziato eclettico a livello mondiale^ considerato nel campo scienti-; fico, per i suoi studi e per le sud scoperte, alla pari coi grandi] del suo tempo: Maxwell, Hertzj Popoff. I L'oscilloscopio a sfere Righi fu lo strumento che servì al Marconi per aprire le vie allei radio-comunicazioni. Le enei-; clopedie Treccani, Larousse,) Britannica, Spagnola e quan-j t'altre dedicano al suo nome colonne elogiative. I suoi indiscussi meriti non saranno forse sufficienti per salvarlo dall'ondata di modernismo che ne decreterà l'inappellabile ostracismo. Un dubbio peregrino si affaccia timidamente, a cui fa seguito una domanda: dopo la spartizione delle banche, Saub ed altri innumeri Enti Statali e Parastatali effettuata dai partiti, stanno prendendo forza i loro tardi epigoni che, non avendo altro a disposizione, passane alla spartizione delle scuole pubbliche? Dopo Righi sarà forse la volta dei senza tessera Gioberti, Meucci, Lagrange, Pestalozzi, a raggiungere il cestino? Ipotesi assurda, certo infondata, ma è il prologo che induce nella tentazione dei cattivi pensieri. Prof. Bernardo Pioletti

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