Cee De Michelis all'attacco di Fabio Galvano

Cee, De Michelis all'attacco Settimana decisiva per l'Europa, oggi l'incontro dei 12 ministri degli Esteri Cee, De Michelis all'attacco Riuscirà a far convergere Ueo e Comunità? BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I due volti dell'Europa - quella lanciata verso i grandi traguardi dell'unione politica e quella che invece segna il passo sui tagli agricoli da cui dipende l'accordo Gatt sui commerci internazionali - si scontrano da oggi in quella che potrebbe rivelarsi una settimana cruciale nella vita della Comunità. Destinata a concludersi sabato e domenica con il vertice europeo di Roma-1, che affronterà i grandi temi dell'integrazione europea, la settimana si apre oggi a Lussemburgo con una riunione dei ministri degli Esteri chiamata sì a rilanciare i sogni di un'Europa protagonista, ma costretta anche a mettere ordine nel bisticcio d'interessi che venerdì ha impedito ai ministri agricoli di trovare un'intesa sui tagli alle sovvenzioni. Per la presidenza italiana, oggetto nelle ultime settimane di critiche non sempre giustificate per una sua presunta mancanza di risultati, la riunione di oggi presenta gravi incognite. E non solo a causa del nodo agricolo. Dopo avere discusso nella loro riunione di Asolo - 7 ottobre una parte del rapporto sull'unione politica preparato dai loro rappresentanti personali, i ministri affronteranno oggi gli ultimi due capitoli. Ma è ormai chiaro che il cammino verso la Conferenza intergovernativa di di- cembre, destinata a modificare il Trattato di Roma per aprire la strada a un'Europa che parli con voce unica in tema di politica estera e di sicurezza, non sarà senza contrattempi. La riunione di oggi dovrebbe confermare che la maggioranza dei Paesi Cee è in favore di una politica estera e di sicurezza comune, sia pure con ampie divergenze di metodi e obiettivi, per esempio per quanto riguarda la proposta del ministro De Michelis di far convergere la Cee e l'Ueo, facendo di quest'ultima il «braccio armato» della Comunità. Ma confermerà anche che almeno due governi, quelli di Londra e di Dublino, restano contrari a una piena integrazione e preferirebbero semmai rafforzare la Cooperazione politica, evitando di modificare le attuali strutture comunitarie. Su altri punti dell'unione politica - la democraticità del sistema, il ruolo del Parlamento europeo, i rapporti fra le istituzioni Cee, la questione della codecisione nel processo legislativo - i ministri potrebbero fare qualche passo avanti. Una costruttiva discussione è prevedibile anche nella preparazione degli altri punti che saranno discussi dai capi di Stato e di governo al vertice romano del prossimo weekend: dall'unione monetaria alla crisi del Golfo, dal programma di aiuti per l'Urss alla delicata questione delle sedi comunitarie, dai rapporti fra Cee e Germania unificata all'imminente vertice parigino della Csce, nel cui ambito si potrà inquadrare un nuovo ordine di sicurezza internazionale. Ma resta la mina vagante dei sostegni all'agricoltura. Venerdì scorso, a Lussemburgo, i ministri dell'Europa verde hanno lanciato l'ennesima fumata nera - la quarta - dopo aveI re invano cercato di smussare i contrasti dei loro divergenti interessi. Tutto si collega alle scadenze del Gatt, l'accordo sui commerci internazionali cui aderiscono 107 Paesi. Dal 3 al 7 dicembre, a Bruxelles, si svolgerà la tornata negoziale conclusiva. Ma numerosi Paesi - primi fra tutti gli Stati Uniti - hanno già indicato che sarà un fallimento totale, che il Gatt potrebbe disintegrarsi gettando i com¬ merci internazionali nel caos più profondo, se i Dodici della Cee non metteranno sul piatto della bilancia una serie di severi tagli ai sostegni agricoli; sostegni che, secondo Washington, falsano oggi il commercio agricolo mondiale. Gli Usa chiedono alla Cee tagli generalizzati del 75%, con punte del 90 per i sostegni all'export. Ma i Dodici non sono riusciti neppure a trovare un'intesa sui tagli ben più modesti del 30% proposti dalla Commissione europea. Attraverso tre riunioni dei ministri agricoli, e una dei responsabili del Commercio estero, non è stato possibile nelle ultime due settimane piallare gli opposti estremi secondo un compromesso suggerito dall'Italia. Gran Bretagna e Olanda rifiutano ogni annacquamento della proposta di Bruxelles; Francia e Germania respingono invece sacrifici indicati come eccessivi e dannosi per gli agricoltori. E' un'impasse che appare senza vie d'uscita, un problema non più agricolo ma politico. Per questo ci si domanda con quale formula i Dodici degli Esteri potranno cercare oggi di superare lo stallo; o se anch'essi getteranno la spugna e rimetteranno lo spinoso dossier nelle mani dei ministri agricoli se non addirittura in quelle dei capi di governo al vertice di Roma-1. Fabio Galvano Ministri degli Esteri Cee: De Michelis, Ordonez (Spagna), Genscher (Germania)

Persone citate: De Michelis, Gatt, Ordonez