BIONDA E BELLA AI CONFINI DELLA VITA

BIONDA E BELLA AI CONFINI DELLA VITA BIONDA E BELLA AI CONFINI DELLA VITA C1RAZIELLA Bianciardi, sposata con due figli, è una donna di mezza età che fa l'insegnante in una _J cittadina del Veneto. Questa donna divisa tra il ruolo di intellettuale e quello di casalinga è la protagonista di Bionda era e bella, romanzo d'esordio di Gabriella Imperatori. E' una storia come tante, uno specchio autobiografica arre^iiiiiiiiiìeTfcn^ stri anni confusi e inquieti, una vicenda di angosce e ferite che si snoda senza sorprese, ma nello stesso tempo capace di catturare il lettore per il sapore di autenticità che la pervade. Dispersiva, lunutica, depressa e nevrotica, Graziella è alla vigilia del ricovero in ospedale per un'operazione al seno. Por un banale contrattempo l'intervento è stato rinviato di ventiquattr'ore e così si trova a dover trascorrere una giornata vuota, con il marito e i figli lontani. Per passare il tempo, gira in macchina per lu città, una Padova mai nominata, e ripercorre le tappe della sua vita. Ne viene fuori un bilancio fallimentare ma denso di esperienze che ha le sue radici nelle carenze affettive dell'educazione familiare: l'infanzia veneziana con la nonna, il padre morto di tubercolosi, la madre ossessiva e bellissima, infarcita di moralismo piccoloborghese e falsi pre"gtudizi, ìa sorellaTnalala, il com" flitto con un marito egocentrico. Guida l'auto ma non sa cambiare una ruota, scrive a macchina ma non è capace di sostituire il nastro, è golosa, agogna viaggi esotici. I primi incontri amorosi dei genitori in trench bianco nella nebbia della laguna sono per lei un modello cinematografico e romantico che non riuscirà mai ad eguagliare. La sua ambivalenza verso il marito, affermato scrittore di sceneggiature per film, nasce dall'amore e dalla rabbia, dal considerarlo ora come «protesi scomoda e dolo¬ rante» ora come «stampella senza la quale non riuscivo più a stare in piedi». Un romanzo autobiografico che sembra nascere da un difficile tentativo di accettazione della realtà. Quel nodulo sospetto, che alimenta in lei la paura di avere un cancro, è anche uno strumento che la riconcilia con la vita e con gli altri: «Siamo tut"ti liei suicidi, perché tutti scegliamo il momento in cui smettere di combattere, e lasciarci ammazzare. Però io ho deciso di allontanare questo momento. Un domani, come tutti, mi suiciderò. Ma non oggi». Massimo Romano Gabriella Imperatori Bionda era e bella Rusconi pp. 189, L. 25.000

Persone citate: Bianciardi, Gabriella Imperatori, Massimo Romano

Luoghi citati: Bella, Veneto